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Moralia Tag: politica

Moralia Tag: politica

Verso le elezioni: etica nella Rete

L’appuntamento elettorale del 4 marzo dà l’occasione a questo blog per affrontare alcune questioni di etica pubblica. L’idea è non solo di richiamare l’attenzione su temi importanti, che non potranno mancare nei programmi politici presentati dalle forze in campo, ma anche di individuare dei criteri di discernimento etico che aiutino a fare una scelta, nell’urna, orientata al bene comune. Il primo post della serie riguarda il tema dell’uso del web e dei social media nella campagna elettorale (Moralia).

 

Il referendum sulla riforma costituzionale. Criteri etici per un dibattito responsabile

L’attuale riforma riscrive l’organigramma del funzionamento dello Stato, a partire dal nuovo modo di disegnare i rapporti tra Camera e Senato, fino al rapporto Stato-regioni. Siccome la Carta costituzionale è la carta del bene comune, si richiede che tutti (o comunque la stragrande maggioranza dei cittadini) si riconoscano nelle sue indicazioni: ognuno deve un po’ sentirla sua…

 

Il terremoto e la responsabilità della politica

Come ogni fenomeno fisico, il terremoto non esprime una realtà morale. Tanto meno, un elemento retributivo (e riparatore) della giustizia divina né, ancora, un momento di prova dell’eclissi di Dio dalle situazioni umane: potrebbe mai la volontà di Dio scardinarsi da quelle logiche di amore, di gratuità e di interesse che le sono proprie e di cui noi (razionalmente) abbiamo contezza? Nondimeno il terremoto può rappresentare l’occasione per avviare una riflessione etica che si interroghi sulle responsabilità morali dell’azione dell’uomo....

Oltre la Brexit: uscita come scelta morale?

Le cronache di questi giorni sono dominate dai riferimenti all’ormai probabile fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e dai gravi problemi che si prospettano a seguito del voto referendario. Numerosi osservatori hanno letto in tale opzione per l’uscita una scarsa capacità prospettica, un’incapacità di pensare il bene comune, aldilà di uno stretto orizzonte nazionale. Non intendiamo porci al livello dell’analisi politica, ma solo notare come il verbo uscire dice qui l’abbandono di un progetto di costruzione comune che - pur con le ombre che lo segnano - ha grande significato morale,...

La lezione della Brexit: Europa sì, ma diversa

Sembra strano a dirsi, oggi. Ma la prima volta che ho avuto la sensazione di essere per davvero cittadino d’Europa è stato proprio a York, in Inghilterra: eravamo in un taxi, insieme, io, italiano, Cristina, spagnola, Plato, greco, Mary, inglese, e Aurianne, francese. Tutti nel Regno Unito per motivi di ricerca, ci siamo guardati e ci siamo detti: «We are Europe». Cioè, «noi siamo l’Europa». È la nostra, d’altronde, la generazione che in Erasmus si è innamorata, che ha imparato a viaggiare low cost, che ha coltivato amicizie lunghe migliaia e migliaia di chilometri, che è cresciuta senza passaporto,...