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Documenti, 11/2024

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Spes non confundit

Bolla di indizione del giubileo ordinario dell’anno 2025

Francesco

La bolla d’indizione Spes non confundit (La speranza non delude), pubblicata il 9 maggio, scandisce le date del giubileo 2025, che sarà imperniato sul tema «Pellegrini di speranza». Quello che avrà inizio il 24 dicembre 2024 con l’apertura della porta santa di San Pietro e si concluderà il 6 gennaio 2026 sarà il 27° giubileo ordinario della Chiesa cattolica e il secondo del pontificato di papa Francesco, che aveva indetto nel 2015 l’anno santo della misericordia.

La bolla riprende diversi temi propri del significato biblico originario del giubileo, in primis quello dalla pace: «Il primo segno di speranza si traduca in pace per il mondo, che ancora una volta si trova immerso nella tragedia della guerra». La restituzione della speranza è auspicata soprattutto per i poveri e i detenuti, per i quali il papa auspica forme di condono e di amnistia, percorsi di reinserimento e, soprattutto, l’abolizione della pena di morte.

Il giubileo del 2025 incrocerà anche due importanti eventi ecumenici: innanzitutto la ricorrenza dei 1700 anni dal concilio di Nicea (325), primo concilio ecumenico della storia. E poi, per una «provvidenziale circostanza», tutte le Chiese cristiane celebreranno la Pasqua nello stesso giorno. Le significative aperture ecumeniche non trattengono il documento dall’insistere sul tema ecumenicamente divisivo delle indulgenze, regolate dalle successive Norme pubblicate dalla Penitenzieria apostolica il 13 maggio (bit.ly/4dGoDvE). 

 

Dignitas infinita

Dichiarazione circa la dignità umana

Dicastero per la dottrina della fede

Con la dichiarazione Dignitas infinita circa la dignità umana, pubblicata l’8 aprile, il Dicastero per la dottrina della fede guidato dal card. Víctor Fernández ha voluto «chiarire alcuni equivoci che sorgono spesso a riguardo della dignità umana e... affrontare alcune gravi e urgenti questioni concrete a essa collegate». Alla base c’è l’affermazione che «la Chiesa, alla luce della rivelazione, ribadisce e conferma in modo assoluto questa dignità ontologica della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio e redenta in Cristo Gesù». Accanto alla riaffermata condanna, più volte espressa nel passato, di aborto ed eutanasia, entrano temi come la maternità surrogata, che viola sia la dignità della donna sia quella del bambino; il cambio di sesso, salvo la correzione chirurgica di «anomalie»; la «teoria del gender».

Molta attenzione è dedicata anche a mali sociali che attentano alla dignità umana, come lo sfruttamento, la pena di morte, la guerra, la distruzione dell’ambiente, l’ingiusta distribuzione dei beni: tutti temi che stanno particolarmente a cuore a papa Francesco, il quale – come afferma il card. Fernández nella Presentazione – ha chiesto per approfondire questi aspetti una profonda rielaborazione di un testo che era già passato attraverso quattro bozze.

Norme sulle apparizioni

Dicastero per la dottrina della fede

Il «voto» più negativo che un vescovo, d’intesa con il Dicastero per la dottrina della fede, potrà d’ora in poi esprimere a proposito di un presunto fenomeno soprannaturale (tipicamente: un’apparizione mariana) sarà una «declaratio de non supernaturalitate», mentre il più positivo sarà un «nihil obstat», ovvero un apprezzamento del valore pastorale e una promozione della proposta spirituale legati al fenomeno. In mezzo, altri quattro gradi di valutazione, di diversa prudenza. È questa la sostanziale novità delle nuove Norme per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali, presentate dal Dicastero per la dottrina della fede il 17 maggio 2024 e per le quali papa Francesco, approvandole il 4 maggio, ha disposto l’entrata in vigore il 19 maggio. Il perno attorno al quale le nuove norme ruotano è la sostituzione dell’orientamento, che nella storia della Chiesa appartiene a una tradizione recente, a pronunciarsi direttamente sulla soprannaturalità o non soprannaturalità di un fenomeno, con un discernimento meno vincolante per l’autorità ecclesiastica che lo esprime e più aperto alle possibili evoluzioni del fenomeno stesso, in positivo o in negativo. Tra le prime conseguenze che ci si attendono per questo documento, la formulazione del «nihil obstat», eventualmente con qualche chiarimento, a proposito del fenomeno Medjugorje.

 

Agenda documenti

9 e 22 aprile. I vescovi europei sull’allargamento e sull’aborto. Nel mese di aprile i vescovi cattolici dei 27 paesi europei, riuniti nella Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE), si esprimono su due temi dell’attualità politica. Il 9 pubblicano una dichiarazione intitolata Sì alla promozione delle donne e dei loro diritto alla vita, no all’aborto...

Sinodo italiano: verso la fase profetica

79ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana (Roma, 20-23.5.2024)

Mons. Erio Castellucci

L’Assemblea generale di maggio della Conferenza episcopale italiana (CEI), dopo il dialogo a porte chiuse «franco e cordiale col papa» – di cui poi i media hanno in parte riferito per alcune infelici parole del pontefice sull’omosessualità nei seminari – è stata caratterizzata dalla discussione sul Cammino sinodale italiano (cf. qui a p. 371 il Comunicato finale). Da un lato vi è stata la presentazione ai vescovi della sintesi delle 5 Commissioni del Comitato sinodale; dall’altra la relazione dell’arcivescovo Erio Castellucci, presidente del Comitato (cf. qui a fianco). Il primo testo non è pubblico perché, dopo il vaglio assembleare, sarà affidato al Consiglio permanente, che stenderà i Lineamenta per la I Assemblea sinodale italiana (15-17.11.2024) e contemporaneamente lo trasmetterà come contributo nazionale alla Segreteria generale del Sinodo dei vescovi. Castellucci ha preso atto della «legittima varietà delle voci» presenti nella Chiesa che è in Italia, ma anche della parallela «buona consonanza» su alcuni temi di fondo, come la fine della cristianità. Tra i numerosi punti toccati merita evidenziare quello relativo alla cultura: «Noi abbiamo tanti argomenti ben fondati da una parte e tante esperienze ben collaudate dall’altra; ma troppe volte le due sponde non si parlano (…) scarseggiano i ponti che evitino le derive dell’accademismo e dello sperimentalismo».

Si tratta anche di noi

Alla consegna del Premio Carlo Magno 2024

Rabbino Pinchas Goldschmidt

«Non dimentichiamo mai che si tratta sempre anche di noi, dei nostri valori europei, della democrazia, della libertà». Quest’anno il Premio Carlo Magno, riconoscimento assegnato ogni anno dalla città tedesca di Aachen, l’antica Aquisgrana, a personalità che si sono distinte per il loro impegno a favore della pace e dell’integrazione europee, è stato consegnato il 9 maggio al rabbino Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza rabbinica europea e già rabbino capo di Mosca, che nel 2022 ha lasciato la Russia per protesta contro l’aggressione dell’Ucraina.

Nel suo discorso Goldschmidt ha lanciato un accorato appello contro l’antisemitismo, che minaccia ancora oggi i valori europei, soprattutto dopo il pogrom jihadista del 7 ottobre 2023 e la violenta risposta bellica di Israele (cf. infografica a p. 376). «Gli ebrei non si fidano a farsi riconoscere come tali. Tolgono la mezuzah dagli stipiti delle porte, prenotano Uber e i servizi di consegna a domicilio con un nome diverso per paura della violenza. Non posso dirlo in altro modo: questa non è una vita in libertà». Ma «l’antisemitismo non è un problema degli ebrei. È un problema delle società in cui si diffonde. È un sismografo della loro situazione. L’estremismo di destra e di sinistra… non mettono in pericolo solo l’Europa ebraica, minacciano la sicurezza, la libertà e il futuro dell’Europa nel suo complesso».

 

Antisemitismo nel mondo: dati del 2023

Lorenzo Tamberi

Il presente e il futuro del mondo russo

Documento di sintesi

XXV Consiglio mondiale
del popolo russo

Il 27 marzo il Consiglio mondiale del popolo russo, un organismo creato nel 1993 su idea del patriarca della Chiesa ortodossa russa Cirillo, che allora era presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha tenuto un congresso straordinario nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca sotto la presidenza dello stesso Cirillo, che ne è il capo. Nel corso dell’evento è stato presentato il documento di sintesi del XXV Congresso del Consiglio, tenutosi il 27 e 28 novembre 2023 con la partecipazione del presidente Vladimir Putin, e intitolato Il presente e il futuro del mondo russo. Diviso in otto sezioni, dedica la prima all’«operazione militare speciale» e la definisce per la prima volta «guerra».

Il Consiglio mondiale del popolo russo è presentato dal Patriarcato di Mosca come «il più grande forum pubblico russo. Esiste dal 1993, in questi anni è stato una piattaforma pubblica e un luogo di incontro per persone che, indipendentemente dalle opinioni politiche, sono unite da un obiettivo comune: prendersi cura del presente e del futuro della Russia, e svolge un ruolo significativo nella formazione della società civile. Alle sue riunioni partecipano tradizionalmente rappresentanti di tutti i rami del governo, leader di associazioni pubbliche, il più alto clero delle religioni tradizionali della Russia, leader militari e personale militare delle Forze armate della Federazione russa e rappresentanti di altre forze dell’ordine».