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Documenti, 9/2025

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Ponti di pace

Benedizione apostolica «Urbi et orbi» dopo l’elezione; omelia nella messa con i cardinali

Leone XIV

La sera dell’8 maggio alle 19.23 papa Leone XIV (Robert Francis Prevost), eletto al quarto scrutinio nel 76° conclave dai 133 cardinali elettori, si è affacciato alla Loggia centrale della basilica di San Pietro per salutare il popolo e impartire la benedizione apostolica Urbi et orbi. Prima della benedizione il nuovo papa ha rivolto ai fedeli alcune parole, seguendo un testo scritto, iniziando dall’invocazione pasquale della pace, «la pace del Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante». E ha aggiunto: «Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono».

Il giorno seguente ha presieduto da pontefice la sua prima celebrazione eucaristica con il collegio cardinalizio, e nell’omelia ha ricordato l’urgenza della missione, «perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco».

Vorrei che tornassimo a sperare

Messaggio pasquale e benedizione «Urbi et orbi»; testamento spirituale

Francesco

Alle ore 9.47 del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, il card. Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa romana Chiesa, ha annunciato la morte di papa Francesco: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro santo padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri ed emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino». Il giorno prima, nella solennità di Pasqua, papa Francesco dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro aveva rivolto ai fedeli il messaggio pasquale letto da mons. Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Lo stesso giorno della morte, la Sala stampa vaticana ha pubblicato il Testamento del santo padre Francesco.

 

I 1700 anni del concilio di Nicea

Commissione teologica internazionale

In vista del 20 maggio, 1700° anniversario dell’apertura del concilio ecumenico di Nicea del 325, la Commissione teologica internazionale ha pubblicato il documento Gesù Cristo, Figlio di Dio salvatore. 1700° anniversario del Concilio ecumenico di Nicea (325-2025). Articolato in 4 capitoli, preceduti e seguiti da introduzione e conclusione, il documento approfondisce l’attualità dogmatica del Credo di Nicea con l’obiettivo di rievocare il significato del Concilio, ma anche di mettere in luce le risorse che il simbolo di fede, da allora sino a oggi professato, custodisce e rilancia in una prospettiva evangelizzatrice.

A Nicea per la prima volta la Chiesa si espresse a livello universale, «ecumenico», e il documento rilancia la disponibilità della Chiesa cattolica a individuare una data comune fra tutte le confessioni cristiane, approfondendo anche il rapporto con la Pesah ebraica: «Questa professione di fede, che fonda la vita cristiana individuale e la vita della Chiesa, troverà tutta la sua forza se rimane radicata nella rivelazione fatta ai nostri “fratelli maggiori” e ai nostri “padri nella fede” e se sarà vissuta nella comunione visibile da tutti i discepoli di Cristo» (n. 47).