Un’Assemblea postsinodale nel 2028
A chi si stava domandando che ne sarebbe stato del percorso del Sinodo della Chiesa universale – nonché delle varie iniziative delle Chiese locali – una risposta è arrivata con la Lettera sul processo di accompagnamento della fase attuativa del Sinodo (15 marzo) inviata dal card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, a tutti i vescovi e tramite loro al popolo di Dio. Come previsto dalla costituzione Episcopalis communio, sono infatti tre le fasi di questo percorso: quella preparatoria, quella celebrativa e quella attuativa, iniziata con il Documento finale dell’ottobre 2024 (Regno-doc. 21,2024,647). Sui passi che ciascuna Chiesa avrà pensato di compiere nella direzione della sinodalità, poi, e sulle acquisizioni dei 10 gruppi di studio che a giugno dovrebbero terminare i propri lavori, vi sarà un’Assemblea ecclesiale nell’ottobre del 2028. Di questa nuova assise non vengono definite nel dettaglio la composizione e la finalità, ma si trovano delle indicazioni di massima: la composizione sarà più simile alle assemblee ecclesiali continentali che alle assemblee sinodali, che sono e rimangono «sostanzialmente un’assemblea di vescovi»; quanto alla finalità, il card. Grech indica la necessità di «rendere concreta la prospettiva dello scambio di doni tra le Chiese» e di permettere al papa d’«ascoltare e confermare gli orientamenti ritenuti validi per la Chiesa tutta».
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