Ho fatto un sogno. Dal balcone della basilica di San Pietro a Roma si affacciava il papa appena eletto. Spiegava alla folla il nome che aveva scelto.
Il caso Mortara – la vicenda del bambino ebreo sottratto nel giugno 1858 ai genitori e inviato nella Casa dei catecumeni di Roma perché all’Inquisizione bolognese era giunta notizia che 6 anni prima era stato battezzato da un’inserviente della famiglia – è stato ampiamente trattato dalla storiografia.
In una ormai remota intervista rilasciata nel 1986 al Journal of Palestine Studies il grande intellettuale israeliano Yeshayahu Leibowitz (1903-1994) prendeva posizione rispetto alla ripetuta prospettiva secondo la quale la vita nella diaspora ebraica sarebbe sempre esposta ai pericoli.
La ricca prospettiva che si dischiude progressivamente, lungo le pagine di questo bel libro, merita qualche considerazione preliminare, da un punto di vista «prospettico», per onorare subito il linguaggio dello sguardo e delle immagini.
Ancora una volta il Gruppo di Dombes ha prodotto un eccellente studio su uno dei tratti distintivi della Chiesa. Dopo aver studiato l’apostolicità della Chiesa, questo gruppo di pastori ha rivolto la propria attenzione alla caratteristica della cattolicità.
Nell’insegnamento dei papi del postconcilio – da Paolo VI a Giovanni Paolo II – il richiamo all’integralismo, talora anche espresso con il lemma «integrismo», viene in rilevo come uno degli opposti estremismi da cui la comunità ecclesiale è tenuta a guardarsi.
Tra i generi letterari rabbinici si annoverano il midrash e il targum. Il primo termine deriva dal verbo darash, «cercare», etimo anche della parola «derashah»: l’omelia sinagogale (alla lettera «ricerca»).
Il discorso pubblico di papa Francesco sull’Europa si è spesso caratterizzato per un riferimento storico. Il pontefice ha ricordato che si è persa memoria di quanto accadde all’indomani della Seconda guerra mondiale. Allora i leader di paesi coinvolti nel tragico conflitto (com’è noto, esponenti di partiti democratico-cristiani) avviarono il processo d’integrazione europea allo scopo di fare del continente uno spazio di pace.
A fronte dei quasi 500 libri pubblicati col suo nome, il card. Martini con pronta autoironia asseriva che, trattandosi di raccolte di interventi orali, egli vedeva il suo nuovo libro solo quando era già confezionato e pronto alla diffusione.