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Parole delle religioni

Parole delle religioni

Il lascito d’Israele

I sogni non passano in eredità

Piero Stefani
Autori ed editori sanno che non è facile trovare dei bei titoli. In realtà, quando la prova del tempo rende «classici» determinati libri, il problema si dissolve. I promessi sposi non è di per sé un titolo migliore dei precedenti Gli sposi promessi o Fermo e Lucia; tuttavia il rilievo, ormai, conta poco. Il romanzo di Manzoni si è sbarazzato di questioni...

Dignità e risarcimenti

L’evoluzione di un concetto

Piero Stefani
Presentando l’8 aprile scorso la dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede Dignitas infinita circa la dignità umana, il prefetto card. Víctor Manuel Fernández ha richiamato alcuni passi biblici non contenuti nel testo. Nel suo procedere si dà opportunamente per scontato il brano fondativo (citato, com’è ovvio, nel documento) in cui l’essere...

La lavanda dei piedi

Un gesto di fratellanza anche per i preti?

Piero Stefani

In Giovanni, a differenza dei Sinottici, la parola «piedi» torna solo nella parte finale del Vangelo. Essa raggiungerà la massima intensità in relazione alla «lavanda» (cf. Gv 13,5.6.8.9.10.12.14); tuttavia, il gesto trova una sua consistente anticipazione in riferimento a Maria, sorella di Marta e Lazzaro.

Uno solo è il giudice

L’ingiustizia non ha mani

Piero Stefani
L’ingiustizia non ha mani. Una mano lava l’altra ma nessuna ingiustizia ne deterge un’altra. La massima, per certi versi, è condivisa da tutti. Anche chi compie una vendetta, persino nel caso in cui le sue mani fossero lorde di sangue, agisce, soggettivamente, nella convinzione di compiere un atto giusto, o persino di star eseguendo un dovere rispetto alla comunità familiare,...

Io credo

Ambivalenze della fede messianica

Piero Stefani
Nel secondo capitolo del libro del profeta Abacuc vi è un versetto destinato a riprese imprevedibili per il suo autore. Attraverso la lettura compiuta, dapprima da Paolo poi da Lutero, l’affermazione stando alla quale il giusto vive di fede è diventata uno dei grimaldelli in grado di scardinare interi assetti teologici ed ecclesiali (cf. Ab 2,4; Rm 1,17). Tuttavia non sono prive...

Trasfigurazione. Lettura evangelica dell’ultima opera di Raffaello

Piero Stefani
La pittura riconduce il tempo alla staticità. Non si dà musica senza un succedersi di note che appaiono solo per scomparire dopo una vita breve (o brevissima). Armonia e melodia richiedono alle note il sacrificio continuo del proprio esserci. La composizione musicale nell’insieme è costruttiva perché nelle sue parti è intimamente distruttiva. Ogni frammento...

Rinascita nazionale

Ambivalenze e ingiustizie della forma stato

Piero Stefani
A partire dal 17 gennaio del 1990, ogni anno la Chiesa italiana celebra la «Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei» (cf. Regno-att. 22,1989,634). Nonostante i non pochi anni trascorsi, la data ha ancora scarsa presa. Le ragioni sono molteplici; tra queste, vi è il fatto che il linguaggio impiegato dalle due componenti è contraddistinto...

Il sionismo cristiano

Il problematico intreccio
tra teologia e politica

Piero Stefani
Il Corano, accanto a storie e a leggi, contiene anche annunci; alcuni di essi riguardano direttamente il popolo ebraico. Com’è proprio dello stile profetico, il passato si proietta nell’avvenire. L’ordine rivolto ai figli di Israele d’abitare una terra particolare si prolunga così nella promessa secondo cui, in un futuro imprecisato, tutti i figli di Israele saranno...

Maggi manzoniani

Chiose al discorso del presidente della Repubblica

Piero Stefani
Sta per volgere al termine l’anno in cui ricorre il 150o della morte di Alessandro Manzoni. Il 22 maggio, nella casa in cui abitò e morì il grande scrittore, il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso d’elevato profilo civile e culturale. Un suo passaggio afferma che Manzoni guardò alle speranze, ai progressi, alle miserie e alle cadute di genti e popoli....

Rut e Noemi

Rileggendo oggi un libro biblico

Piero Stefani
Il ricordo è affidato alla memoria, non a una documentazione rigorosa. Anni addietro, la qualificata biblista Irmtraud Fischer, mentre commentava il libro di Rut, di cui è grande esperta,1 affrontò il problema di cosa fosse successo tra la vedova moabita e il suo «riscattatore», il possidente Booz, nella notte sull’aia quando, eseguendo gli ordini di sua suocera...