il Regno delle Donne
Da che pulpito viene la predica?!
Tuttora le donne non hanno la facoltà di presiedere e neppure di tenere le omelie durante le celebrazioni eucaristiche. Tra richiesta, bisogno e desiderio molte cose però si muovono: le donne fanno meditazioni bibliche e scrivono, anche tracce per le omelie: che sia il caso di fare qualche cambiamento, per il bene della Chiesa? Nell’immagine del resto vediamo che la storia è ricca di presenze: nel Monastero di S. Anna di Foligno le Terziarie francescane che predicavano per le strade avevano voluto ritrarre Maria che insegna nel tempio.
Sul patriarcato: ancora!?
L’ultimo intervento del ministro dell’istruzione Valditara alla presentazione, alla Camera dei deputati, della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin ha portato nuovamente in prima pagina la questione del rapporto tra patriarcato e violenza di genere, aggiungendovi il fantasma dell’immigrazione. Leggiamo piuttosto con attenzione la storia e la cronaca e – dramma moltiplicato – consideriamo che lo stupro è la manifestazione più grave della violenza di genere, specie all’interno dei nuclei di convivenza, non l’unica.
Amore violento
Se è violento non è amore. Tante agenzie educative mettono in guardia da certe manifestazioni di controllo, dai segnali di un rapporto tossico. Ma se quell’immaginario si trova nella Scrittura? Se, senza verifica passa nella predicazione e si spaccia per atteggiamento di Dio?
Gli abusi e il potere
Nel mese in cui si moltiplicano le iniziative per l’eliminazione della violenza di genere, la piaga degli abusi non può essere ignorata. Pare a volte invece che ci stiamo abituando o che ne individuiamo le cause in maniera parziale, dunque inadeguata. Forse anche perché ne facciamo un discorso solo interno? O perché mascheriamo l’esercizio del potere chiamandolo servizio? Indagarne il meccanismo nella sua complessità e consentire lo sguardo esterno su di esso è un compito a cui non possiamo sottrarci
La stessa emozione: il 31 ottobre una vera festa
Il 31 ottobre è la festa della Riforma. La “stessa emozione” è una parte del titolo della conferenza che Giuseppe Platone ha tenuto il 27 ottobre a Reggio Calabria, una fra le molte iniziative di queste giornate. Orizzonte ecumenico non è solo conoscersi e rispettarsi, è anche condividere di cuore la stessa emozione, gioire per la festa dell’Altra. Con molta gratitudine per le sorelle e i fratelli di queste Chiese, per quello che sono, per la speranza che condividono col mondo.
Sinodo: le politiche e l’apprendimento
Una teologa che ha fatto parte di una commissione teologica al Sinodo ha scritto alcune considerazioni, alla vigilia della sua conclusione. Un post vecchio? No. E’ piuttosto un’istantanea in un tempo sospeso e dilatato, cifra di quanto segue il Sinodo, come processo oltre l’evento. Con una attenzione particolare alle parole delle donne e sulle donne.
Smaschilizzare la Chiesa
Il neologismo “smaschilizzare”, ammiccante per alcuni e irritante per altri, ma coniato dallo stesso Francesco, dà il titolo anche alla Serie che lo scorso 21 ottobre è stata presentata nella sua completezza. Mentre al Sinodo ancora in corso viene imposto il silenzio sul diaconato, ci domandiamo cosa è effettivamente cambiato.
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa
Nelle ultime settimane alcune parole del papa sull’omosessualità e sulle donne hanno suscitato valanghe di commenti, a differenza di altre, anche sugli stessi temi, che passano molto più inosservate. Non è un caso: c’è un preciso interesse a screditare ogni tentativo di cambiamento. Ma chi ha a cuore la riforma sinodale della Chiesa non ha tempo da perdere, e non si ferma.
In memoria di Jürgen Moltmann: io mi domando…
La teologia, ormai, o è ecumenica o non è. Questa consapevolezza è l’eredità che molti teologi e teologhe riconoscono di aver ricevuto da Jürgen Moltmann, che ci ha lasciato il 3 giugno. Il suo lavoro è stato tutto a favore di un’unità nella pluralità: lo stesso desiderio che muove anche il pensiero delle donne. Perciò anche le teologhe fanno memoria grata della vita di questo studioso cristiano.
8 marzo – «E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto»
Nella canzone Mariposa di Fiorella Mannoia ci sono le ali della libertà delle donne e insieme il peso delle ferite e quello dei destini, dei nomi, dei ruoli non scelti. Ci sono le voci delle donne che in ogni parte del mondo gridano e la potenza tenace delle loro lotte. C’è la crepa da cui passa il vento che scompiglia anche le teologie, e che nelle Chiese suscita timori e arroccamenti.