il Regno delle Donne
Nunc dimittis

Echi dal Sinodo: il gelsomino, la tempesta, il vento

Della Seconda Assemblea Sinodale della Chiesa Italiana si sentirà parlare a lungo, per la crisi che vi si è registrata. Qui l’eco di Lucia Vantini, già presidente del CTI nello scorso mandato (2021-2025) e presente a Roma come Delegata della Diocesi di Verona: resistenza e cura dei processi per non lasciarsi catturare da opposte narrazioni che rischiavano però di convergere, fra rancore e disillusione. Una decisa interruzione – le Proposizioni sono state di fatto respinte – diventa una nuova possibilità, affidata all’incontro del prossimo ottobre. Pace non significa cedevolezza.
Il tempo che resta. Le teologhe e le apocalissi di questo tempo

Si sono da poco svolti Seminario e Assemblea del Coordinamento delle teologhe italiane. La nuova Presidente ne raccoglie le tematiche, legate ai molti significati di apocalisse - quelli biblici, quelli del linguaggio comune, quelli filosofici - e le rilancia per il tempo denso che ci attende. In questa cornice, tra radici e futuro, il nuovo Consiglio del CTI si mette alacremente al lavoro, per l’associazione che anima e coordina, ma anche per tutte e tutti.
Di treni e transdisciplinarità

Uno scompartimento ferroviario con tavolini a scomparsa, uno scambio senza difese fra due giovani donne, studiose di discipline che amano contaminarsi: teologie e studi porno trovano punti di incontro e suggeriscono pensieri dirottati e immaginazioni vitali. Peccato che a volte i treni arrivino in orario.
Squali, cannucce e apocalissi

La crisi dell’ecosistema è anche una crisi politica e culturale, spirituale e teologica. Le apocalissi di questo tempo, su cui si concentrerà il Seminario del Coordinamento delle Teologhe Italiane il 22 marzo prossimo, sono percezione di crisi e rivelazione di possibilità, per niente avulse dalla attualità. Anche le parole che accompagnano l’ordine esecutivo del Presidente USA relativo alle cannucce di plastica sono rivelative di un sistema che fagocita il mondo. L’ecoteologia intersezionale riflette anche su questo.
Lingua sorella. Scommettere sulle alleanze

Una rete di alleanze fra donne si intreccia con sette Diocesi italiane. Molti i cantieri avviati, con attenzione particolare alle parole che fanno cose, che aprono mondi, come quelle più belle, o ne chiudono, come quelle sgradevoli. Una scommessa non banale: riusciranno a coinvolgere le comunità ecclesiali e non solo i sette vescovi che hanno sottoscritto il progetto?
Vita consacrata oltre il patriarcato?

Il 2 febbraio, festa della Presentazione al tempio di Gesù, è dal 1997 anche Giornata della vita consacrata. Le riflessioni di una monaca consentono una sosta inquieta e profetica su sorelle e anche fratelli che vivono una realtà che è sempre in cerca non solo di forme ma anche di parole, perché quelle più frequentemente utilizzate – qui nel post in corsivo – sono vittime di prospettive patriarcali o di inadeguate ecclesiologie: celibato (maschile) e nubilato (inadeguato), castità (ambiguo) consacrazione e sponsalità, in primo luogo.
La prefetta e il battesimo

In questi giorni, dopo la nomina a Prefetta del Dicastero per la vita consacrata di suor Simona Brambilla, non mancano commentatori che esprimono stupore perché scoprono che l’esclusione dai gradi sacerdotali del ministero (presbiterato ed episcopato) non comporta anche l’esclusione dall’esercizio del potere di governo. “Potere sì, ministero no”: è questo il punto di arrivo del discernimento sinodale sul ruolo delle donne (Documento finale, n. 60)? In realtà sembra piuttosto un punto di partenza, perché, mentre la riflessione sul ministero deve rimanere aperta, l’Assemblea sinodale invita “a dare piena attuazione a tutte le opportunità già previste dal diritto vigente relativamente al ruolo delle donne, in particolare nei luoghi dove esse restano inattuate. Non ci sono ragioni che impediscano alle donne di assumere ruoli di guida nella Chiesa: non si potrà fermare quello che viene dallo Spirito Santo”. Si tratta di riconoscere l’abilitazione battesimale di tutte e tutti. Sulla quale ci soffermiamo qui, anche attraverso una analisi del sistema canonico nel suo complesso.
Da che pulpito viene la predica?!

Tuttora le donne non hanno la facoltà di presiedere e neppure di tenere le omelie durante le celebrazioni eucaristiche. Tra richiesta, bisogno e desiderio molte cose però si muovono: le donne fanno meditazioni bibliche e scrivono, anche tracce per le omelie: che sia il caso di fare qualche cambiamento, per il bene della Chiesa? Nell’immagine del resto vediamo che la storia è ricca di presenze: nel Monastero di S. Anna di Foligno le Terziarie francescane che predicavano per le strade avevano voluto ritrarre Maria che insegna nel tempio.
Sul patriarcato: ancora!?

L’ultimo intervento del ministro dell’istruzione Valditara alla presentazione, alla Camera dei deputati, della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin ha portato nuovamente in prima pagina la questione del rapporto tra patriarcato e violenza di genere, aggiungendovi il fantasma dell’immigrazione. Leggiamo piuttosto con attenzione la storia e la cronaca e – dramma moltiplicato – consideriamo che lo stupro è la manifestazione più grave della violenza di genere, specie all’interno dei nuclei di convivenza, non l’unica.