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il Regno delle Donne

il Regno delle Donne

Vita consacrata oltre il patriarcato?

Il 2 febbraio, festa della Presentazione al tempio di Gesù, è dal 1997 anche Giornata della vita consacrata. Le riflessioni di una monaca consentono una sosta inquieta e profetica su sorelle e anche fratelli che vivono una realtà che è sempre in cerca non solo di forme ma anche di parole, perché quelle più frequentemente utilizzate – qui nel post in corsivo – sono vittime di prospettive patriarcali o di inadeguate ecclesiologie: celibato (maschile) e nubilato (inadeguato), castità (ambiguo) consacrazione e sponsalità, in primo luogo.

 

La prefetta e il battesimo

In questi giorni, dopo la nomina a Prefetta del Dicastero per la vita consacrata di suor Simona Brambilla, non mancano commentatori che esprimono stupore perché scoprono che l’esclusione dai gradi sacerdotali del ministero (presbiterato ed episcopato) non comporta anche l’esclusione dall’esercizio del potere di governo. “Potere sì, ministero no”: è questo il punto di arrivo del discernimento sinodale sul ruolo delle donne (Documento finale, n. 60)? In realtà sembra piuttosto un punto di partenza, perché, mentre la riflessione sul ministero deve rimanere aperta, l’Assemblea sinodale invita “a dare piena attuazione a tutte le opportunità già previste dal diritto vigente relativamente al ruolo delle donne, in particolare nei luoghi dove esse restano inattuate. Non ci sono ragioni che impediscano alle donne di assumere ruoli di guida nella Chiesa: non si potrà fermare quello che viene dallo Spirito Santo”. Si tratta di riconoscere l’abilitazione battesimale di tutte e tutti. Sulla quale ci soffermiamo qui, anche attraverso una analisi del sistema canonico nel suo complesso.

Da che pulpito viene la predica?!

Tuttora le donne non hanno la facoltà di presiedere e neppure di tenere le omelie durante le celebrazioni eucaristiche. Tra richiesta, bisogno e desiderio molte cose però si muovono: le donne fanno meditazioni bibliche e scrivono, anche tracce per le omelie: che sia il caso di fare qualche cambiamento, per il bene della Chiesa? Nell’immagine del resto vediamo che la storia è ricca di presenze: nel Monastero di S. Anna di Foligno le Terziarie francescane che predicavano per le strade avevano voluto ritrarre Maria che insegna nel tempio

Sul patriarcato: ancora!?

L’ultimo intervento del ministro dell’istruzione Valditara alla presentazione, alla Camera dei deputati, della Fondazione intitolata a Giulia Cecchettin ha portato nuovamente in prima pagina la questione del rapporto tra patriarcato e violenza di genere, aggiungendovi il fantasma dell’immigrazione. Leggiamo piuttosto con attenzione la storia e la cronaca e – dramma moltiplicato – consideriamo che lo stupro è la manifestazione più grave della violenza di genere, specie all’interno dei nuclei di convivenza, non l’unica. 

 

Amore violento

Se è violento non è amore. Tante agenzie educative mettono in guardia da certe manifestazioni di controllo, dai segnali di un rapporto tossico. Ma se quell’immaginario si trova nella Scrittura? Se, senza verifica passa nella predicazione e si spaccia per atteggiamento di Dio? 

 

Gli abusi e il potere

Nel mese in cui si moltiplicano le iniziative per l’eliminazione della violenza di genere, la piaga degli abusi non può essere ignorata.  Pare a volte invece che ci stiamo abituando o che ne individuiamo le cause in maniera parziale, dunque inadeguata. Forse anche perché ne facciamo un discorso solo interno? O perché mascheriamo l’esercizio del potere chiamandolo servizio? Indagarne il meccanismo nella sua complessità e consentire lo sguardo esterno su di esso è un compito a cui non possiamo sottrarci

 

La stessa emozione: il 31 ottobre una vera festa

Il 31 ottobre è la festa della Riforma. La “stessa emozione” è una parte del titolo della conferenza che Giuseppe Platone ha tenuto il 27 ottobre a Reggio Calabria, una fra le molte iniziative di queste giornate. Orizzonte ecumenico non è solo conoscersi e rispettarsi, è anche condividere di cuore la stessa emozione, gioire per la festa dell’Altra. Con molta gratitudine per le sorelle e i fratelli di queste Chiese, per quello che sono, per la speranza che condividono col mondo.

Sinodo: le politiche e l’apprendimento

Una teologa che ha fatto parte di una commissione teologica al Sinodo ha scritto alcune considerazioni, alla vigilia della sua conclusione. Un post vecchio? No. E’ piuttosto un’istantanea in un tempo sospeso e dilatato, cifra di quanto segue il Sinodo, come processo oltre l’evento. Con una attenzione particolare alle parole delle donne e sulle donne.

Smaschilizzare la Chiesa

Il neologismo “smaschilizzare”, ammiccante per alcuni e irritante per altri, ma coniato dallo stesso Francesco, dà il titolo anche alla Serie che lo scorso 21 ottobre è stata presentata nella sua completezza. Mentre al Sinodo ancora in corso viene imposto il silenzio sul diaconato, ci domandiamo cosa è effettivamente cambiato. 

 

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa

Nelle ultime settimane alcune parole del papa sull’omosessualità e sulle donne hanno suscitato valanghe di commenti, a differenza di altre, anche sugli stessi temi, che passano molto più inosservate. Non è un caso: c’è un preciso interesse a screditare ogni tentativo di cambiamento. Ma chi ha a cuore la riforma sinodale della Chiesa non ha tempo da perdere, e non si ferma.