il Regno delle Donne
Non ragioniam di lor, ma guarda e passa
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Nelle ultime settimane alcune parole del papa sull’omosessualità e sulle donne hanno suscitato valanghe di commenti, a differenza di altre, anche sugli stessi temi, che passano molto più inosservate. Non è un caso: c’è un preciso interesse a screditare ogni tentativo di cambiamento. Ma chi ha a cuore la riforma sinodale della Chiesa non ha tempo da perdere, e non si ferma.
In memoria di Jürgen Moltmann: io mi domando…
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La teologia, ormai, o è ecumenica o non è. Questa consapevolezza è l’eredità che molti teologi e teologhe riconoscono di aver ricevuto da Jürgen Moltmann, che ci ha lasciato il 3 giugno. Il suo lavoro è stato tutto a favore di un’unità nella pluralità: lo stesso desiderio che muove anche il pensiero delle donne. Perciò anche le teologhe fanno memoria grata della vita di questo studioso cristiano.
8 marzo – «E anche nel buio sono libera, orgogliosa e canto»
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Nella canzone Mariposa di Fiorella Mannoia ci sono le ali della libertà delle donne e insieme il peso delle ferite e quello dei destini, dei nomi, dei ruoli non scelti. Ci sono le voci delle donne che in ogni parte del mondo gridano e la potenza tenace delle loro lotte. C’è la crepa da cui passa il vento che scompiglia anche le teologie, e che nelle Chiese suscita timori e arroccamenti.
Non ho mai ucciso una donna. Ma non mi sento innocente
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«Not all men», «Non tutti gli uomini»: lo si dice anche in ambiti cattolici, di fronte ai femminicidi. E così ci si libera dall’impegno di riflettere sull’ordine gerarchico che sta alla base delle molteplici forme di sopruso maschile: anche quelle quotidiane, quelle di cui nemmeno ci si rende conto perché sono modi “normali” di porsi e relazionarsi. Ma se non si fanno i conti con quel modello, anche nella propria esperienza personale, se ne diventa complici.
25 novembre - Vittime di chi si crede dio
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Le multiformi violenze contro le donne perpetrate in istituti religiosi, movimenti e“nuove comunità” vengono coperte e minimizzate da silenzi colpevoli e narrazioni distorte. Si radicano in un modello di autorità che non si può più accettare, e che non potrà veramente cambiare senza il contributo attivo di chi ne ha sperimentato il devastante potere.
Giulia e le sante violate: una memoria pericolosa
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Quest’anno il 25 novembre, con il suo carico di scandalo e con le domande sempre più incalzanti, ha un dramma in più: l’uccisione di Giulia Cecchettin, accompagnata da parole sante ma anche da commenti inascoltabili. Non vogliamo lasciar cadere la sua eco, mettendola nella serie lunghissima di un martirologio di vite crocifisse – Blandina, Giulia di Brescia, Rosalia, Vilgefortis, Maria Goretti – che si estende alle vittime degli stupri di guerra e dei campi di detenzione dei migranti.
Questa memoria non è devota, bensì pericolosa, in un duplice senso: può rafforzare e in qualche misura “sacralizzare” l’immaginario perverso della violenza su inermi, ma porta anche con sé la resistenza, la parola/corpo che si oppone, la resilienza che trova posto nei simboli più alti.
Quel voto che cambia il domani
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Alla recente assemblea del Sinodo dei vescovi per la prima volta hanno partecipato donne con diritto di voto. Si possono fare diverse valutazioni sui prodromi e gli esiti di questa novità. Ma una cosa è certa, e ce la insegna il film di Paola Cortellesi.
Un Nobel da esame di coscienza
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Premio per l’Economia alla statunitense Claudia Goldin, che nei suoi studi ha analizzato i fattori della disparità di genere nel mercato del lavoro. Fra questi, il binomio maternità/lavoro: un tema che a livello sociale ed ecclesiale è quasi sempre affrontato senza ascoltare e rispettare le dirette interessate.
Laudate Deum, quella nota eco-femminista
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Nell’esortazione apostolica Laudate Deum papa Francesco cita un libro di Donna Haraway, filosofa dell’eco-femminismo, aprendo un varco da cui possono passare nuove luci e nuovi immaginari. Una ricerca che attraversa anche il Coordinamento Teologhe Italiane.
Parole melliflue e pugno di ferro: il Dicastero sfida il Sinodo
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Il Dicastero per la cultura e l’educazione nega il “Nihil obstat” per l’elezione a preside del prof. Martin Lintner, contraddicendo lo spirito del Sinodo ma anche quello di Amoris laetita e di Veritatis gaudium. Una sfida che lascia intravedere scenari irriconciliati sulla sessualità non meno che sulla dinamica sinodale. Non può tuttavia far tacere la riflessione né rendere vana la speranza.