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Moralia Tag: dignita-umana

Moralia Tag: dignita-umana

I nuovi braccianti digitali. Verso un nuovo luddismo?

Luigi Einaudi affermava: «Perché noi, studiosi, pubblicisti, professionisti, industriali, abbiamo la febbre del lavoro? Perché per noi il lavoro non è fatica, ma gioia, ma vita. Perché ci parrebbe di morire veramente, qualora ci fosse negata la gioia di lavorare, di vedere l’opera nostra crescere sotto i nostri occhi e compiersi». E Giovanni Paolo II nella Laborem exercens: «Il lavoro umano è una chiave essenziale, di tutta la questione sociale, se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell’uomo». Oltre...

Riscoprire la fraternità. Per la Chiesa, per tutti

La Chiesa italiana nel novembre 2015 ha celebrato a Firenze il V Convegno ecclesiale nazionale, che aveva per tema: «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo». Una delle intuizioni-chiave, rilanciate dall’assemblea, è che quello in Gesù Cristo è anzitutto un «umanesimo dei volti», che attesta l’unità nella diversità, la comunione nella libertà, il riconoscimento nella reciprocità. In effetti la metafora del volto tiene insieme la singolarità e la relazionalità, che caratterizzano la condizione dell’uomo. Siamo...

Frontiere e confini: non ne abbiamo bisogno

La storia dell’umanità è la storia di limiti superati e, al contempo, di limiti imposti. Non trascorre giorno in cui l’uomo non tenti di andare oltre i propri orizzonti di possibilità. Per fare un esempio, l’uomo non si accontenta (per fortuna!) di essere arrivato sulla Luna, il passo più prossimo è adesso verso Marte, e sarà anche questo l’inizio di mete sempre più ambiziose. E i limiti che l’uomo continuamente travalica non sono solo geografici, ma anche biologici, politici, sociali e persino spirituali …...

Pena di morte: quando la dottrina cresce

Il 1° agosto 2018, nella felice ricorrenza della memoria di sant’Alfonso M. de Liguori – patrono dei moralisti, rappresentante dell’etica cattolica improntata alla benignità pastorale e alla misericordia –, papa Francesco ha disposto la revisione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa cattolica in merito alla pena di morte. Nel nuovo testo approvato si afferma che sempre e comunque «la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona». Essa viene così qualificata come...

Ai nostri "venticinque" lettori

Il solido geometrico definito come «prisma» ha avuto in questi ultimi anni un clamoroso successo. Non certo tra gli studenti alle prese con formule con cui calcolare superfici e volumi, quanto piuttosto come modello interpretativo della realtà. La sua introduzione nel lessico ecclesiale, lo sappiamo, è legato al magistero di papa Francesco, che in differenti occasioni ha proposto l’immagine come espressiva delle interconnessioni del reale e come indice delle differenti sfaccettature a partire dal quale approcciarsi. Più evidente risulta l’efficacia...

I vescovi: l’ospitalità come imperativo

L’intervento di Camillo Ripamonti della scorsa settimana ha evidenziato una volta di più quanto centrali siano in questi mesi i temi dell’accoglienza e delle migrazioni; a essi Moralia ha già dedicato il primo Dialoghi del 2018, curato da René Micallef, ma anche altri interventi (come, ad esempio, quelli di M. Dal Corso, S. Morandini, F. Compagnoni...). In questo post ci limitiamo a richiamare alcuni elementi della bella lettera Comunità accoglienti. Uscire dalla paura della Commissione episcopale per le migrazioni della CEI, che significativamente porta...

«Parole della bioetica»: sorella morte | 1

Secondo il mito greco, Sisifo ingannò Ade, la morte, e perciò fu costretto a spingere un masso di pietra dalla base fino alla sommità di una collina, dove il masso sarebbe immancabilmente scivolato a valle, costringendo Sisifo a una nuova scalata, a un lavoro «assurdo» (secondo la definizione di A. Camus), per l’eternità. Da “ingannare la morte” a meditare su essa Come si può oggi «ingannare» la morte, riducendo noi stessi a dei piccoli Sisifo, a vivere un’esistenza «assurda»? Ritengo che uno dei grandi...

«Parole della bioetica»: sorella morte | 2

Se nel post parallelo, curato da Gaia De Vecchi, per introdurci a una riflessione etica sulla morte si faceva riferimento al mito di Sisifo – costretto a un «lavoro assurdo» per aver ingannato Ade – vorremmo ora servirci ancora della mitologia per ampliare e stimolare la discussione su un tema così delicato, ma di cui spesso si preferisce non parlare. Demofonte era figlio dei sovrani di Eleusi, Celeo e Metanira. Fu allevato da Demetra la quale, sotto mentite spoglie, percorreva la terra alla ricerca della figlia Persefone, rapita da Ade. La dea dell’agricoltura...

Il dovere di riposare: per non ritornare schiavi

Tempo libero e riposo non esprimono propriamente la stessa interpretazione del tempo. Il primo, infatti, rimanda alla libertà rispetto a un tempo schiavizzato dal lavoro; il secondo, invece, rimanda a una comprensione del lavoro come opportunità di esistenza umana. Detto diversamente e seguendo Hannah Arendt,[1] il lavoro è la maniera umana di sperimentare la felicità di essere vivi, in quanto nell’azione l’uomo compie faticosamente se stesso e non solo «fa delle cose». Lavoro, dunque, come via privilegiata verso sé, perché nella...

Dopo i «Dialoghi» sui rifugiati: una rilettura guidata dall’empatia

All’inizio di gennaio 2018, Moralia ha pubblicato un dossier nella serie «Dialoghi» sul tema dei migranti e dei rifugiati, nel quale abbiamo chiesto a vari esperti del mondo della teologia e delle scienze sociali di commentare il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018. Nei ricchi e bei contributi di Gioacchino Campese, Alessandra Ciurlo, Alessandro Cortesi, Pier Davide Guenzi, Mariacristina Molfetta e Placido Sgroi c’è molto da riflettere e da meditare, specialmente quando ascoltiamo i discorsi che si fanno durante l’attuale...