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Moralia Dialoghi

Presenza e assenza

Mi è stato chiesto uno scritto per questo Dialoghi. Ma, io non ho partecipato al panel Theobloggers? Parlare di Dio sul Web, svoltosi a Bologna il 6 marzo 2018 in occasione dell’European Accademy of Religion (EUARE). Cosa potrei mai dire? Sebbene Simone Morandini mi abbia definita “insostituibile coordinatrice operativa” di Moralia, io a EUARE per quanto invitata, ero assente-giustificata. Ero in “viaggio di istruzione” con i ragazzi della scuola in cui insegno, con cui condivido il quotidiano. Ma è proprio questo su cui voglio soffermarmi.

Ecco il nodo, da cui prende avvio anche il progetto di Moralia: chi può permettersi di dedicarsi alla ricerca teologica (morale) a tempo pieno, nel contesto attuale? Penso ai miei professori, ai miei compagni di studio, ai miei colleghi, spesso amici, e mi rendo conto che – esclusi pochissimi privilegiati – siamo in tanti, quasi tutti, a doverci districare tra le maglie del contingente (un mutuo da pagare? Una famiglia da mantenere? Impegni pastorali a tutto tondo? ...) e della passione (perché sì, nonostante tutto, tutti noi autori di Moralia continuiamo a studiare, confrontarci, interrogarci...).

E nella nostra stessa situazione, oltre a noi, “addetti ai lavori”, possiamo annoverare quasi tutti i nostri lettori: persone che hanno a cuore una ricerca morale, un’attenzione ai criteri dell’agire, un desiderio di promuovere in modo pieno la loro umanità e il loro credere. E nel contempo impegnate allo sfinimento nel quotidiano.

Una consapevole “presenza–assenza”

I “post” di Moralia, nella loro brevità (la consegna è che non superino le 4000 battute spazi inclusi, il che significa che non debbano superare una paginetta di Word e i 5 minuti di lettura) possono far storcere il naso a molti. Ai puristi. Di contro ci pare possano rispondere a una circostanza reale: mantenere vivo il desiderio di riflettere e confrontarsi su questioni che sono importanti per il quotidiano, per il nostro cammino umano, seppur schiacciati da questioni meno importanti, seppur più urgenti, quanto meno per la sopravvivenza.  

I post di Moralia cercano di alternare le riflessioni, tra fatti di attualità e questioni fondamentali. Per non lasciare cadere la domanda / le domande. Per rinnovare il gusto del “vivere” e non solo la fatica del “sopravvivere”. I post di Moralia non cercano di dare soluzioni definitive, ma di mantenere viva la passione e la ricerca. E generare domande. I post di Moralia, in fondo, sono quanto mai affini a un refrain teologico-morale: ad impossibilia nemo tenetur.

Perché sì: come ci ricorda Pier Davide Guenzi, non viviamo più ai tempi dei ritmi e del confronto delle Quodlibetales. Siamo ben consapevoli che i tempi sono cambiati. Moralia si assume così, consapevolmente, una “presenza – assenza”. Non siamo obbligati all’impossibilità di uno stile, di un metodo, di un confronto non più proponibile oggi. Siamo obbligati, in coscienza, a spenderci nel possibile, seppur talora “piccolo”.

“Presenza – assenza”, per gli autori di Moralia, significa non lasciarci irretire da un ideale auspicabile ma irrealizzabile; significa attenzione alla passione (morale) nostra e altrui; significa servizio concreto, forse “inutile” ma non per questo insignificante (Lc 17, 5-10). Significa rispondere concretamente, hic et nunc, a quello che possiamo fare.

Allargare il confronto

“Presenza – assenza” significa altresì sperare che Moralia sia un trampolino di lancio per un confronto sempre più fitto:

  • intanto con i lettori. La possibilità di commentare e interagire con l’autore dei post, in calce al post stesso, è possibilità pressoché inesplorata che, auspichiamo, non rimanga tale;
  • in secondo luogo, con i colleghi moralisti. Tanti hanno aderito con entusiasmo a questa proposta (ai quali rinnovo il mio “grazie”). E hanno saputo mettersi in gioco: non è affatto facile tradurre in meno di 4000 caratteri – in linguaggio non tecnico – ore, mesi e anni di riflessioni;
  • in seguito: con il mondo teologico tutto. Con affetto e stima ho visto che accanto a Moralia si è affiancato il blog “Il Regno delle donne”, a cura del CTI (Coordinamento Teologhe Italiane) che sta proponendo post di alto, altissimo livello. Non possiamo che sperare altri compagni di strada;
  • infine: ci piacerebbe, dato il taglio etico di Moralia, poter entrare in fitto confronto anche con ricercatori appartenenti ad altre confessioni/religioni o non credenti.

“Presenza – assenza” è anche saper tradurre i preziosi insegnamenti dei nostri Maestri in modo adeguato a noi stessi, al contesto. Con rispetto del passato, attenzione al presente e fiducia nel futuro. “Presenza – assenza” è, quindi, essa stessa questione morale. Prima ancora di Moralia.

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