Introduzione
Tra i Dialoghi di Moralia questo si segnala per il contesto influente in cui viene a collocarsi: quello delle celebrazioni per i 500 anni della Riforma, che invitano anche la teologia cattolica – e segnatamente l’etica teologica – ad un attento ripensamento del proprio discorso. Si tratta, in effetti, di confrontarsi anche in quest’ambito con i profondi mutamenti nella comprensione della figura di Lutero e della stessa Riforma che hanno interessato il mondo cattolico negli ultimi decenni. La teologia non può più lasciarsi guidare da quelle immagini stereotipe e controversistiche che vengono ampiamente analizzate dall’intervento dello storico Carlo Urbani.
Oggi è più facile invece andare aldilà della polemica, per entrare fruttuosamente in dialogo con quell’etica protestante che ci viene presentata dai contributi del metodista William Jourdan e dell’avventista Hanz Gutierrez. Essi disegnano due figure di cui va sottolineata la diversità – pur nella comunanza di parecchi elementi – a segnalare la pluralità e la ricchezza che vive nel mondo evangelico, così come la complessità delle istanze di ripensamento che lo attraversano. Il dialogo appare davvero necessario e promettente, ancor più dopo le ultime tappe di quel confronto ecumenico che ha interessato in modo particolare il mondo cattolico e quello luterano, qui presentato dall’intervento di Simone Morandini: il consenso fondamentale raggiunto nel 1999 sul tema della giustificazione è denso di conseguenze anche sul piano morale.
È soprattutto il contributo di Placido Sgroi a esplicitare le prospettive che si aprono in tale ambito per un’etica elaborata in prospettiva ecumenica: l’autore segnala la centralità metodologica del discernimento, quale stile di una possibile elaborazione condivisa. Basilio Petrà, da parte sua, evidenzia la rilevanza del contributo della teologia ortodossa, per una riflessione a tutto tondo, capace di valorizzare appieno la ricchezza elaborata dall’intera ecumene cristiana.
Confidiamo che questo Dialoghi – con la varietà delle voci che vi compaiono – possa contribuire alla celebrazione dei 500 anni della Riforma protestante ed al cammino di comunione delle chiese cristiane. La speranza è che il ripensamento della memoria sia occasione per attivare tante potenzialità positive che un passato di controversia e di polemica ha potuto limitare nella loro vitalità.