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Moralia Blog

Suona strano? Ascolta lo stesso: l’etica è (anche) logica

«Vogliamo che ci venga dimostrato che cosa è giusto o sbagliato e che ci venga dimostrato con un ragionamento preciso che le cose stanno necessariamente così».

Lo scrive Richard M. Hare, filosofo tra i più rappresentativi dell’etica del XX secolo – quell’etica che ha creduto nella possibilità di auto-presentarsi come scienza –, mentre immagina quale obiezione potrebbe ricevere dall’idea secondo cui l’etica (teorica s’intende) è una branca della logica.

Etica come scienza?

Branca della logica?! Il filosofo lo annota per organizzare la sua arringa difensiva contro chi non crede che le questioni etiche siano solo linguistiche, ma come minimo relative a fatti morali. Hare – tra parentesi – saprà cavarsela alla grande nel suo volume abbastanza tosto, dal titolo Scegliere un’etica.

Noi ci accontentiamo di ripartire da questa annotazione non per essere i suoi contestatori né per esserne gli alleati. Lo facciamo solo per dirgli: «Magari oggi interessasse a qualcuno una “dimostrazione” in etica!».

Ma quale etica come scienza! Al massimo si contempla un’etica della scienza (tanto per giocare un po’ con le parole) e di tante altre discipline (l’elenco delle etiche con complemento di specificazione non ha fine), ma un’etica come scienza proprio no… suona davvero strano…

L’etica è guasta se la logica non basta

Suona veramente strano parlare di etica in termini di scienza o – che è lo stesso – accostare il termine etica al termine logica. Come potrà mai ciò che evoca il termine etica (costume, coscienza, comportamento, scelta, valori ecc.) incrociare ciò che a sua volta evoca il termine logica (ragionamento, sillogismi, termini, significati, parole…)?

A chi fa il mestiere di «moralista» (teologo o filosofo poco importa) può succedere, dall’alto della sua cattedra, di osservare come i propri allievi s’incartino in discorsi di questo tipo: «Prof., ognuno ha la sua etica». «Giusto ragazzi, innegabile! Ora rispondete però a questa domanda: che cosa c’è di sbagliato nell’uccidere delle persone?».

La discussione comincia come un fiume in piena e le argomentazioni fioccano, ma ecco l’incartamento: «Che cosa significa, ragazzi, che noi usiamo la parola “sbagliato” proprio per questo argomento?». Crisi. Panico. Ripresa.

C’è un modo per uscire dall’incartamento: sia che si consideri sbagliato un fatto o un fatto opposto, sta di fatto che si usa la parola «sbagliato» con la stessa intenzione. Ecco l’illuminazione: l’etica diventa discorso scientifico quando sa chiedersi se i significati di termini quali «sbagliato», «giusto», «buono», «cattivo», «dovere» ecc. sono tali da rendere plausibile l’arrovellarci nelle discussioni.

Questioni di parole o sostanziali?

La scoperta che tutto va a finire nelle parole non è una questione aleatoria ma sostanziale, perché a ben guardare i significati dei termini morali sono cruciali per capire e dare risposte alle questioni sostanziali.

E questo perché le argomentazioni dipendono dalla logica, e che cosa sia o non sia logicamente valido dipende dalla natura dei termini. Allora è proprio vero: suonerà strano, ma ci si deve rendere conto che le questioni sono sostanziali grazie ai termini e/o concetti (dunque grazie alla logica!) con i quali le si affronta.

 

Pietro Cognato insegna teologia morale e bioetica presso la Facoltà teologica di Sicilia, la Facoltà di giurisprudenza – LUMSA e la Facoltà di servizio sociale – LUMSA. Ha scritto Prendersi cura della vita. Prospettiva etico-normativa e riflessione teologico-morale del valore vita (2008), Fede e morale tra tradizione e innovazione. Il rinnovamento della teologia morale (2012), Etica teologica. Persone e problemi morali nella cultura contemporanea (2015).

Commenti

  • 18/03/2019 Carlo Bellini

    Aggiungo una suggestione. Un famoso aneddoto sulla vita di Wittgenstein racconta che una notte il filosofo andò a casa di Russell, e lì una volta entrato si mise a passeggiare ossessivamente avanti e indietro per lo studio; Russell allora domandò: "A cosa pensi alla logica o ai tuoi peccati?", e Wittgenstein rispose: "Ad entrambe".

  • 08/03/2019 Simone Morandini

    Concordo: l'etica ha molto a che fare con la logica. Discordo: l'etica e' irriducibile alla logica, cosi come non è solo logica la fissazione degli assiomi di un sistema.

  • 06/03/2019 Barbara Cannova

    Riflessione molto stuzzicante

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