Profezia e impegno. In ricordo di Andrea Volpe (1950-2020)
La notizia della morte del nostro amico, il socio ATISM ing. Andrea Volpe, ha colpito particolarmente non solo quanti – per vicinanza geografica e per condivisione di esperienze – siamo stati, seppur in parte, suoi compagni di viaggio e di ricerca nel cammino della riflessione teologico-morale in Sicilia, ma anche tanti altri (da lui sempre chiamati «amici»), che nel corso degli anni lo avevano incontrato.
Affabile ed empatico
Lo testimonia, tra l’altro, la newsletter dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale a lui dedicata: «Un uomo affabile, amabile, capace di entrare in relazione empatica con tutti. Grande comunicatore, impegnato in ambito politico ed ecclesiale in particolare nella pastorale familiare della diocesi di Palermo».
Andrea nasce a Palermo nel 1950, si laurea in ingegneria, sposa Eleonora, e per anni si dedica alla professione prima di scoprire, alla scuola di p. Privitera, la passione per gli studi teologici. Studia quindi ecclesiologia, teologia morale e teologia biblica, conseguendo il Dottorato presso la Pontificia facoltà teologica di Sicilia. «Andrea – prosegue la newsletter – ha sempre partecipato ai nostri seminari e convegni ATISM, e ci ha sempre rallegrati con la sua giovialità e spontaneità, documentando attraverso la fotografia e i social tutte le nostre attività».
A queste riflessioni fa eco, tra gli altri, Salvino Leone che, in un appassionato messaggio di cordoglio, ricorda che purtroppo anche il nostro Istituto di studi bioetici S. Privitera non è stato immune dal coronavirus.
Presenta quindi la figura di Andrea come collaboratore della prima ora che «non ha mai fatto mancare il suo contributo intelligente e creativo» per la ricerca bioetica: «Ricordo le lunghe e appassionate chiacchierate sui più scottanti temi ecclesiali o le improvvise telefonate in cui aveva bisogno di confrontarsi su un fatto accaduto, su un documento, su un testo da scrivere. Proprio per queste sue qualità e questi suoi molteplici interessi gli avevo anche chiesto di tenere una rubrica fissa sulla nostra rivista on-line Bioethos».
Coscienza ed etica pubblica
Andrea era dunque una persona empatica e simpatica. Un credente pieno di interessi e di passioni, impegnato – tra l’altro – nella pastorale dei divorziati risposati e nel complesso mondo della formazione delle coscienze per un’etica pubblica a favore dell’uomo in quanto uomo.
Attento allo sviluppo delle tecnologie e dei nuovi social, utilizzava molto questi mezzi per aprire e animare un dibattito su diversi temi, anche controcorrente e, alle volte, particolarmente innovativi. Tutto però era collegato all’idea di una Chiesa sinodale, di una comunità in cammino, che vede, ascolta, si confronta, lotta, ama. Molto interessante in questo senso il titolo del volume del 2017 che sintetizzava la sua tesi di dottorato: Profezia ed istituzioni Amazon distribution, Palermo 2017.
Il testo – come dice la quarta di copertina – ha lo scopo di «confrontare le istanze profetiche dell’Antico Testamento con le istituzioni sociali giuridiche, politiche e religiose non solo coeve, ma anche attuali, studiando la possibilità di rinvenirvi le costanti etico-giuridiche e altri aspetti ripetitivi caratterizzanti la comune fondazione antropologica. (…) Il risultato è una sorta di opera omnia sull’universo biblico in dialogo con le scienze umane, impegnativa nella lettura, ma, si spera, utile e proficua per la comprensione del rapporto tra l’uomo e Dio, fondamento creaturistico del suo essere».
Questi elementi, in sintesi, emergevano anche nei suoi puntuali interventi e nella sua ricerca di teologo, cristiano, laico. Una missione e una riflessione da proseguire.
Alessandro Rovello, prete della diocesi di Caltanissetta, insegna presso lo Studio teologico San Gregorio Agrigentino.