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Moralia Blog

Manifesto ATISM sulla pandemia: dall’analisi all’azione

Ho letto con attenzione l’e-book edito da Vita e pensiero, dove vengono approfonditi alcuni temi del Manifesto dell’ATISM, e ho trovato molte importanti sollecitazioni. Il libro è una miniera di informazioni sugli effetti negativi della pandemia, ma contiene soprattutto una serie di preziose indicazioni sulle opportunità che scaturiscono da questa situazione drammatica e sui percorsi da sviluppare per renderne possibile l’acquisizione.

Uno tsunami

Sul primo versante – quello dell’analisi – il taglio decisamente antropologico degli interventi offre elementi di grande interesse, che vanno ben oltre il semplice approccio sociologico privilegiato dalla vasta (e spesso enfatica) letteratura sulla pandemia che in questi mesi di clausura forzata è stata prodotta.

Il tempo «inedito» – come recita il titolo del libro – si caratterizza per una drastica e radicale mutazione degli stili di vita. Un vero tsunami che non è riconducibile soltanto all’ uso delle mascherine o all’obbligo della distanza sociale (brutta espressione: perché non usare più semplicemente l’espressione «distanza fisica»?), ma che nasce, più profondamente, da una rimessa in discussione delle certezze sulle quali si era fondata per molto tempo l’esistenza.

Lo stato di smarrimento derivante da questa situazione è messo bene in luce da interventi che non si limitano a registrare le paure della gente, peraltro sempre più accentuate (anche se in parte indotte dalla pressione sociale), ma scavano nel mondo interiore delle persone fino alle strutture portanti della coscienza (e dell’inconscio) e rilevano il carattere ambivalente della realtà che anche in questa circostanza, per quanto straordinaria e anomala, si manifesta.

Così se per noi umani il tempo inedito si rivela come un tempo «senza respiro», per la natura diviene occasione per respirare uscendo dalla pressione esercitata dal dominio incondizionato su di essa; se diviene obbligante la rinuncia a manifestazioni affettuose che implicano il coinvolgimento del corpo si rende nel contempo trasparente, grazie alla diffusione illimitata del male, l’interdipendenza che ci lega in quanto umanità e il bisogno di solidarietà nella fragilità; e, infine, se emergono con evidenza i segni della «cultura dello scarto» – non tutti sono stati toccati allo stesso modo dalla pandemia – si fa strada in parallelo la consapevolezza della necessità di lavorare per un progetto di umanesimo integrale.

Inversione di rotta

L’analisi contiene già l’indicazione di prospettive che segnano un’inversione di rotta, i cui contenuti vengono in seguito approfonditi dai contributi offerti nella seconda parte del volume.

La condizione obbligata carica di restrizioni rende evidenti i confini dell’umano, lo stato di precarietà con cui occorre fare i conti e non può che spingere a una revisione critica di modi di pensare e di vivere improntati al mito dell’onnipotenza per recuperare l’importanza delle relazioni umane, il valore delle esperienze ispirate alla gratuità e all’economia del dono, la bellezza di quanto arricchisce l’interiorità: dalla contemplazione della natura alla riscoperta dell’arte in tutte le sue forme, fino alla riappropriazione di dimensioni smarrite nel frastuono tumultuoso della vita ordinaria e nel profluvio di informazioni che ogni giorno ci assalgono, quali il silenzio, l’ascolto e la preghiera.

Ma non c’è solo il versante personale. A subire un processo di profonda e inaspettata mutazione è anche la vita sociale in tutti gli ambiti in cui si dispiega: da quello economico a quello dell’organizzazione civile a quello politico.

Lo scossone ricevuto dalla pandemia in questi ambiti è grave: si tratta di una crisi che non potrà non lasciare strascichi dolorosi – si pensi soltanto alla crescita della disoccupazione e delle povertà – e non far correre seri rischi alla stessa vita democratica.

Bussola per l’azione

Ma anche in questo caso non manca la valenza positiva. Le sollecitazioni del libro sono anche a questo proposito molte e di grande interesse. Si va dal recupero della qualità della vita attraverso la costruzione di rapporti nuovi con gli altri, con la natura e con il tempo – ritorna qui la questione del cambiamento degli stili di vita – all’assegnazione alla politica (nella quale si è reso manifestato appieno il carattere di biopotere) di una vera centralità nella conduzione della vita collettiva, sottraendola alla sudditanza dell’economia.

Sottesa a tutti gli interventi come un vero e proprio filo rosso che conferisce a essi unità, la dimensione etico-teologica viene ripresa in maniera diretta nell’ultima parte del volume, con un’attenzione di ordine squisitamente metodologico ai nodi problematici, quali il rapporto libertà-verità e libertà e incolumità, o con lo sviluppo dei criteri fondamentali che devono presiedere alla gestione di un processo come quello della pandemia – criteri ben riassunti nel duplice compito di affrontare l’inatteso senza lasciarsi sopraffare dal panico e di prevenire laddove è possibile l’imprevisto – e infine con il riferimento all’orizzonte al quale occorre fare appello per comprendere il senso ultimo degli eventi umani e naturali, compresi quelli più carichi di enigmaticità e di sofferenza: il mistero pasquale, nel quale anche il negativo trova riscatto nel segno della speranza di una futura pienezza di vita. 

Un testo assai pregevole, dunque, per la capacità di cogliere le varie sfaccettature di una situazione che ha preso tutti di sorpresa e che va comunque letta come un segno dei tempi, da fare come tale oggetto di decifrazione e di discernimento.

Complimenti all’ATISM per avere messo in atto con questo libro tale impegno. E aver offerto in tal modo un importante contributo alla comunità ecclesiale e civile.

 

Giannino Piana, già docente di Etica cristiana all’Istituto superiore di scienze religiose della Libera università di Urbino e di Etica ed economia alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Torino, dirige le collane «Questioni di etica teologica» e «L’etica e i giorni» ell’editrice Cittadella. Tra i suoi volumi L’alfabeto dell’etica. Voci fondamentali, Cittadella, Assisi 2017.

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