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Libra: solo una moneta senza metallo?

Alexis de Tocqueville, il celebre storico e filosofo francese ritenuto quasi un sociologo ante litteram, era solito dire che la storia è una galleria di quadri dove ci sono pochi originali e molte copie. Questa prospettiva può essere utile nel capire alcune delle recenti trasformazioni che il digitale sta introducendo nel vivere dei giorni nostri.

Facebook ha in programma di lanciare l’anno prossimo un sistema di pagamento e un’applicazione sullo smartphone, che fungerà da portafoglio digitale, consentendo agli utenti d’inviare denaro con la stessa facilità con cui oggi inviano un messaggio di testo.

L’applicazione si chiamerà Calibra, l’unità di conto «libra», e la compagnia ha confermato che il portafoglio sarà disponibile anche all’interno di Facebook Messenger, e nell’app di messaggistica Whatsapp, in ogni caso consentendo agli utenti di fare transazioni nella loro rete a «basso costo».

Che cos’è Libra?

Facebook la descrive come una «semplice moneta globale e un’infrastruttura finanziaria che dà potere a miliardi di persone», con il nobile obiettivo di aiutare gli individui a condurre una vita migliore. Di certo dovrà essere adottata estensivamente e accettata in molti posti e facilmente accessibile per decollare, ma Facebook sembra avere tale potere grazie ai suoi miliardi di utenti.

Sarà disponibile per chiunque abbia uno smartphone di qualsiasi livello e una connessione dati ovunque nel mondo. Sarà basata su un tipo di registro digitale distribuito, che Facebook sostiene sia sicuro, scalabile, affidabile e supportato da una riserva di risorse economiche per dargli un valore intrinseco.

È opportuno sottolineare che Facebook è la promotrice di un’associazione, che include altre aziende (tra le quali MasterCard, PayPal, Visa) per una governance un po’ più decentralizzata. Ciascuno dei membri fondatori ha investito 10 milioni di dollari, e l’organizzazione spera di espandersi a 100 membri.

Perché interrogarci su questa novità?

Circa 5.000 anni fa, stando ai ritrovamenti archeologici, nei reami mesopotamici si è diffusa l’usanza di scambiare le merci non nel semplice baratto ma mediante l’utilizzo di alcuni pezzi di metallo: era nata la moneta, una delle più durature forme di denaro che conosce la nostra storia.

Dobbiamo chiederci però cosa ha convinto quel contadino della Mesopotamia che ha accettato di scambiare il suo secchio di orzo, deperibile ma senz’altro edibile in caso di necessità, con quel pezzo di metallo, non deperibile ma nemmeno edibile?

Volendo soffermarci solo sul nucleo della risposta, possiamo dire che era l’immagine della testa del re incisa sul fronte della moneta a essere una garanzia del valore e della interscambiabilità della moneta in caso di necessità.

Allora moneta e potere sono due facce, ci si perdoni il gioco di parole, della stessa medaglia. Il fatto che crediamo a un sistema di relazioni strutturato produce il valore dei beni e il valore dei beni prodotto consolida il potere e la struttura di relazioni di un sistema.

Facebook, la Rete e le relazioni strutturate dai suoi algoritmi e dai dati contenuti nei suoi server ora riescono a dare un valore a dei dati numerici, e Libra dà a Facebook un nuovo status: come i reami mesopotamici Facebook acquisisce e gestisce potere, forma e plasma l’opinione pubblica, crea o demolisce la fiducia in strutture sociali tradizionali, partiti o persone.

Appare così uno scenario molto interessante che ci aiuta a guardare a Libra all’interno di un processo globale che sta radicalmente cambiando la nostra percezione del mondo e delle realtà sociali. Con l’avvento del digitale stiamo arricchendo la nostra galleria, per tornare alla metafora di de Tocqueville, con molti altri quadri. Più astratti e forse meno figurativi ma non per questo non meno forieri di trasformazioni che possono radicalmente cambiare gli ordini democratici con cui abbiamo cercato di costruire le nostre società occidentali nel XX secolo.

 

 

 

Paolo Benanti e Massimo Chiriatti sono membri dei due gruppi di esperti selezionati dal Ministero per lo sviluppo economico, a cui è stato richiesto di formulare proposte di policy per favorire lo sviluppo del settore dell’Intelligenza artificiale e della Blockchain in

Commenti

  • 26/06/2019 Monica72

    "Il nobile obiettivo di aiutare gli individui a condurre una vita migliore"... "Per una governance un po’ più decentralizzata"... L'intento critico degli autori non mi sembra così evidente, ma posso sicuramente sbagliare!

  • 26/06/2019 Peppe Berardi

    @Monica72 L'articolo, descrittivo fino a metà pagina, cambia tono nella seconda parte e grazie anche alle parti in grassetto (bold) si può intuire quale sia la posizione dei due autori: la monarchia/dittatura mesopotomica è accostata al nuovo sistema di Libra/Facebook. Nella parte finale si arriva persino a contrapporre il nuovo sistema all'ordine democratico faticosamente consolidato nel XX secolo. Per intenderci la "testa del re" nella moneta sponsorizzata da Facebook è ben nota: il film "The social network" ne tratteggia i lineamenti più intimi e... persino inquietanti.

  • 25/06/2019 Monica72

    Le considerazioni dei due autori sono interessanti, ma credo che ci dobbiamo anche chiedere se è tutto oro quello che luce.

    In particolare mi colpisce la fiducia dei due esperti selezionati dal MISE nelle "magnifiche sorti e progressive" di questa innovazione guidata da Facebook, quando recenti scandali - come quello di Cambridge Analytica - ci fanno sospettare se poterci fidare del tutto, o almeno se poterci fidare a priori. Che cosa ne farà poi Facebook dei dati sulle nostre transazioni o sulla nostra ricchezza in valuta-libra?

    Anche l'idea che questa novità migliori la qualità della nostra vita democratica andrebbe secondo me argomentata e non data per scontata. 

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