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Moralia Blog

La sabbia e la marmellata: cosa vale una persona?

Davanti alle sfide educative che toccano la famiglia e la comunità il criterio etico di discernimento dev’essere, prima di tutto, la persona. Il cristiano è convinto che la persona, una singola persona umana, sia quanto di più nobile esiste nell’universo e non una «ignobile marmellata» – come si esprimeva Jean-Paul Sartre – o un volto di sabbia che sta per essere cancellato dall’onda, per dirla con le ultime parole di un libro di Michel Foucault.

Al contrario, come si è recentemente espresso papa Francesco, la «persona è al centro dell’azione della Chiesa. […]. Allora la nostra prima preoccupazione dev’essere quella di aiutare l’uomo, ogni uomo, a vivere pienamente come persona. Non c’è vera ricostruzione di un Paese senza ricostruzione della persona nella sua pienezza».

In questa direzione vale la pena di ricordare che nel 1982 il sociologo James Q. Wilson e il criminologo George L. Kelling, in un saggio intitolato Broken Windows (Finestre rotte), teorizzavano la necessità di trasformare l’approccio di repressione del crimine dalla semplice punizione delle trasgressioni alla cura preventiva dell’habitat umano: dal momento che non punire piccole infrazioni può generare fenomeni di emulazione, che portano a spirali di violenza più gravi, se qualcuno rompe una finestra di un edificio e non viene subito riparata, presto qualcuno si sentirà autorizzato a romperne altre, facendo aumentare gli atti di inciviltà.

Al di là dell’applicazione di policies m’interessa rilevare l’importante portata educativa dell’idea soggiacente: i cattivi esempi sono contagiosi! Esattamente però come lo sono i buoni esempi; su questo si fonda tutto il concetto cristiano di testimonianza. L’arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini afferma che il disordine edilizio e l’incuria della spiaggia sono non solo segni di disarmonia ma anche il primo posto dove s’infilano le mafie (cf. G. BREGANTINI – C. SANTOMIERO, Non possiamo tacere: le parole e la bellezza per vincere la mafia, Piemme, Milano 2011). Una persona armoniosa in una famiglia armoniosa in un ambiente armonioso rappresentano il miglior antidoto alla violenza e alla capacità di penetrazione dei sodalizi criminali.

Tra aiuto a ogni individuo a vivere come persona e aiuto alla famiglia per la costruzione di una società orientata al bene comune universale sussiste dunque un prezioso circolo ermeneutico.

 

Fabrizio Casazza

@CasazzaFabrizio

Tag Francesco

Commenti

  • 20/04/2015 marco.gherbi@gmail.com
    Molto interessante questo approfondimento. Forse è proprio vero che la nostra cultura, in cui il passato è solo vecchio, e il rispetto qualcosa che non ha una dignità propria, dovuto anche semplicemente per gli anni in cui uno si adopera in un certo impegno, soffriamo per strutture sociali che ci sono più. Imparare a distinguere buoni e cattivi maestri è diventato davvero difficile, oggi in cui ognuno sembra dover riguadagnarsi la propria storia ogni giorno. Abbiamo bisogno di Padri e Madri, di famiglie che sappiano di nuovo tessere le basi per una società in cui non venga mai messa in discussione la persona e quanto rappresenta, se non per imparare ad apprezzarla sempre di più e sempre più a fondo.

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