La proposta di una liturgia di benedizione per coppie omosessuali dei vescovi fiamminghi
Il 20 settembre 2022 i vescovi delle Fiandre hanno pubblicato un testo pastorale dal titolo: Essere pastoralmente vicini alle persone omosessuali. Per una Chiesa accogliente che non escluda nessuno (bit.ly/3yQAIvJ).
I vescovi ricordano i loro anni di sforzi e preoccupazioni, durante i quali hanno lavorato insieme ad altri attori della società per creare un clima di rispetto, riconoscimento e inclusione nei confronti delle persone omosessuali. Incoraggiano esplicitamente tutti gli operatori ecclesiastici a continuare su questa strada e a non allentarla.
Un accompagnamento pastorale strutturato
Si sentono esplicitamente incoraggiati da papa Francesco, che nell’Amoris laetitia, dichiara che ogni persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale, deve essere rispettata nella sua dignità e trattata con rispetto (cf. n. 250). In questo modo sottolineano che lo sforzo della Chiesa per rispettare, riconoscere e integrare le persone omosessuali significa anche rispettare la loro scelta di vivere celibi o in coppia. Anche se tale unione non è un matrimonio ecclesiale, può essere una fonte di pace e di felicità condivisa.
I vescovi ritengono che ormai i tempi siano maturi per dare all’accompagnamento pastorale delle persone omosessuali un carattere strutturale. L’ancoraggio strutturale della pastorale per le persone e le coppie omosessuali avviene assegnandola come compito ufficiale all’équipe strategica del Servizio interdiocesano per la pastorale della famiglia (IDGP) e incaricando una persona a parte, il laico Willy Bombeek, di coordinare la pastorale.
In questo approccio pastorale l’accento è posto soprattutto sull’incontro e sulla conversazione. In particolare devono essere messe in evidenza le storie personali delle persone omosessuali, le loro esperienze e insicurezze, il loro confronto spesso doloroso con le posizioni della Chiesa e le loro sofferenze dovute alla discriminazione sociale.
Una chiara differenza rispetto al matrimonio
Poiché l’esperienza dimostra che non poche coppie omosessuali credenti chiedono una preghiera e una benedizione durante i colloqui pastorali, i vescovi incoraggiano a chiedere che Dio benedica e sostenga il loro impegno all’amore e alla fedeltà. Questa preghiera dovrebbe avvenire in tutta semplicità e con chiara differenza con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale. Il documento, tuttavia, contiene una proposta concreta di preghiere corrispondenti e di una celebrazione di benedizione. Le parole e la preghiera di apertura sono seguite da una lettura delle Scritture, poi da una preghiera dei partner e infine dalla preghiera della comunità per i due. Seguono le intercessioni, il Padre nostro, la preghiera conclusiva e la benedizione finale.
Subito dopo la pubblicazione del documento, sono piovute critiche sul fatto che questa proposta di una celebrazione di benedizione contraddice la direttiva vaticana del marzo 2021(cf. Regno-doc. 7,2021,211), secondo la quale la Chiesa non si ritiene autorizzata a benedire le coppie omosessuali. Un portavoce della Conferenza episcopale ha sottolineato che le proposte di preghiera non si riferiscono esclusivamente alle persone omosessuali e possono essere recitate anche individualmente o privatamente. I vescovi fiamminghi non avrebbero voluto introdurre una nuova liturgia.
Se c’è un progetto condiviso
Il liturgista Ewald Volgger invece, che studia da tempo la questione da un punto di vista liturgico, ha sottolineato che la proposta di benedizione è un atto liturgico della Chiesa, anche se bisogna distinguere tra una liturgia ufficiale e approvata, che avrebbe bisogno della conferma di Roma, e una proposta pratica. Per Volgger è decisivo che due partner omosessuali abbiano un progetto comune per la loro vita, affidandosi a Dio, che invocano come ragione della loro relazione e come loro compagno.
La comunità riunita si dispone a favore dei due nella preghiera davanti a Dio, affinché rafforzi ciò che nei due è riconosciuto come un suo dono e vuole diventare una benedizione per gli altri. Secondo Volgger esistono già molte proposte liturgiche per la benedizione di coppie dello stesso sesso. La particolarità del passo dei vescovi fiamminghi, tuttavia, è che ne traggono le conseguenze pastorali, riconoscendo così ufficialmente ciò che è già praticato in molte diocesi e approvato da sacerdoti e vescovi.
Il vescovo di Anversa, Johan Bonny, ha riferito di aver discusso la mossa dei vescovi delle Fiandre con papa Francesco. Senza fornire dettagli sulla conversazione, ha sottolineato che le linee guida per la benedizione delle coppie omosessuali siano in linea con papa Francesco.
È un’iniziativa da accogliere con favore che una conferenza episcopale abbia osato fare questo passo. Ora dobbiamo aspettare e vedere quali esperienze farà la Chiesa fiamminga e come queste esperienze potranno essere fruttuose anche per altre diocesi e conferenze episcopali. Un passo successivo è certamente quello di rivalutare moralmente le unioni omosessuali, superando il giudizio esclusivo di peccaminosità delle stesse.
Martin M. Lintner, membro dell’ordine dei Servi di Maria, è docente di Etica teologica presso lo Studio filosofico-teologico accademico di Bressanone. In italiano ha pubblicato, fra l’altro: La riscoperta dell’eros, EDB, Bologna 2015; Cinquant’anni di Humanæ vitæ, Queriniana, Brescia 2018; ed Etica animale. Una prospettiva cristiana (BTC 201), Queriniana 2020.