In dialogo per costruire città: verso il II Forum di Etica civile
Declinare oggi l’etica civile non è sfida da poco, eppure
l’espressione – introdotta nella riflessione morale dallo spagnolo Marciano
Vidal – ha trovato un’attenzione rinnovata in questi anni così segnati da
tensioni per il tessuto sociale. Certo, si potrebbe domandare se davvero la civitas sia ancora immagine efficace per
pensare positivamente la convivenza tra diversi in spazi comuni: le stesse
realtà urbane appaiono spesso toccate da quel degrado litigioso che
caratterizza una società urlata e poco disposta all’accoglienza, così come da una
corruzione che intacca in profondità la politica.
Una collaborazione
Tale interrogativo non spaventa, però, la rete dei promotori del II Forum di Etica civile (Milano, 1-2 aprile 2017, “La cittadinanza… ed oltre?”) e del percorso che lo prepara, ma costituisce invece stimolo al pensiero e all’azione. Tale traiettoria vede, infatti, una dinamica di collaborazione a vasto raggio, che coinvolge l’Associazione Cercasi un fine (BA), il Centro studi Bruno Longo (TO), la Fondazione Lanza (cui si deve tra l’altro il I Forum "Per un'etica civile. Idee, proposte e pratiche per una nuova convivialità", 12-13 marzo 2013), la FOCSIV, l'Istituto di formazione politica Pedro Arrupe (PA) e le riviste Aggiornamenti sociali, Il Regno, Incontri.
Soggetti diversi, ma accomunati dalla convinzione che vi sia un nocciolo etico da rivitalizzare per una convivenza sostenibile nelle città; che persista un tessuto civile da valorizzare nella sua ricchezza. Tante, in effetti, sono le realtà che tenacemente continuano a operare per la cura dell’ambiente, per l'accoglienza, per la solidarietà, per la cultura, dando corpo a quell’"amore civile e politico" che ha richiamato papa Francesco nell’enciclica Laudato si' (nn. 228-232); a esse si guarda come interlocutori significativi.
Un percorso
In tale direzione guarda anche quello che costituisce uno dei dati più interessanti di tale traiettoria: il percorso che conduce all’evento milanese. Se, infatti, dialogo e confronto sono essenziali per il confronto civile, essi danno pure forma allo stile aperto della ricerca, caratterizzato da un invito alla partecipazione indirizzato a una vasta platea di soggetti – singoli, gruppi di ricerca/riflessione, soggetti della società civile. Il sito dell’iniziativa www.fondazionelanza.net/eticacivile presenta la Lettera di invito con le modalità per rispondervi: assieme a un’essenziale autopresentazione si chiede un contributo di riflessione che possa arricchire la ricerca comune. Si mira, cioè, a far crescere una realtà già di per sé eticamente significativa: un pensiero in rete che a partire da una varietà di esperienze di pratiche civili e di riflessione possa individuare parole condivise. I testi più significativi che verranno proposti entro aprile troveranno spazio negli appuntamenti zonali previsti per il prossimo autunno, in vista dell'elaborazione del testo-base del Forum.
La cittadinanza come nodo strategico
Il punto focale della dinamica sarà la cittadinanza, nodo centrale per la convivenza in realtà complesse, ma anche realtà problematica, nel momento in cui diviene necessario declinarla su scala sovranazionale. Come valorizzarne allora la ricchezza per un’etica civile, senza vincolarla a una comprensione troppo ristretta, racchiusa dalle frontiere degli stati nazionali? L’interrogazione sarà condotta lungo diverse direzioni, nell’attenzione per
– una politica da ripensare,
– il delicato rapporto tra economia e ambiente,
– il ruolo delle religioni per una convivenza civile,
– il compito di chi opera nel mondo della comunicazione e formazione.
Per ognuno di tali ambiti il sito www.fondazionelanza.net/eticacivile presenta alcuni testi di riferimento, espressivi di elementi condivisi dai soggetti promotori, ma anche utili anche per quel confronto cui chiama il percorso di preparazione al Forum. È come l’indicazione di alcuni assi, lungo i quali si possono collocare proposte per costruire positivamente civitas: nell’attiva collaborazione, nella cura dei beni comuni.
L’etica civile cresce in un dialogo a molte voci, come ricerca creativa in uno spazio comune, cui tutti/e sono invitati.
