III Forum di Etica civile: patto tra generazioni
Si è tenuto a Firenze il 16-17 novembre il III Forum di etica civile su «Verso un patto tra generazioni», che vede Il Regno figurare tra i soggetti promotori; riportiamo il testo del Patto tra generazioni reso pubblico al termine dell'evento.
Esso può essere siglato - da singoli o da soggetti associativi - sul sito www.forumeticacivile.com; su di esso e sulla pagina Facebook del Forum di etica civile sono pure disponibili i materiali dell’evento.
Un patto tra generazioni: un presente giusto per tutti
Noi, membri di diversi soggetti della società civile, appartenenti a diverse generazioni, in occasione del III Forum di Etica Civile (Firenze, 16-17 novembre 2019) sottoscriviamo un patto, per un presente giusto per tutti. Dopo vari eventi di ricerca e dialogo sul territorio nazionale, ispirati dalla Costituzione che è essa stessa un patto tra generazioni, teso a promuovere vita buona per le diverse generazioni, sottoscriviamo questo impegno condiviso, aperto a quanti desiderano a loro volta farlo proprio.
Ci impegniamo assieme per processi di:
- costruzione di un’etica civile, che con lessico rinnovato, superando il linguaggio d’odio, ritessa il legame sociale - a partire da quello intergenerazionale - in nuove forme di comunità, in nuove relazioni inclusive e animate dalla fraternità, in nuove reti, in nuove regole d’azione, in una cittadinanza planetaria, nella formazione ad una cultura della reciproca fiducia e della responsabilità;
- impegno per una politica nel senso alto del termine: un servizio alla comunità animato dalla passione per il bene comune e per la giustizia ed eguaglianza sociale e di genere e dal riconoscimento del diritto universale ad una cittadinanza planetaria; un servizio che sia capace di attivare efficaci dinamiche istituzionali per una governance lungimirante dei cambiamenti, per una progettualità ed una competenza efficiente, per il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale;
- sostegno a politiche partecipate in grado di esprimere un rinnovamento delle leadership, in forme diffuse sul territorio ed espressive delle diverse generazioni, adeguatamente formate alla corresponsabilità e radicate nella società civile;
- attivazione di politiche di generazione che sappiano creare risorse per contesti significativi di formazione, ricerca e lavoro, offrendo così ai giovani la concreta possibilità di superare la precarietà con piani di vita sostenibili, per sé e per le proprie famiglie – potendo anzi formare famiglie che ancora possano donare al mondo nuove generazioni;
- promozione di una sostenibilità economica, sociale, ambientale intesa come reale capacità di “rispondere alle necessità delle generazioni attuali includendo tutti, senza compromettere le generazioni future” (Laudato Si’ 54), orientando in tale direzione – che esige un deciso contrasto al cambiamento climatico - anche il mondo del lavoro, della finanza, della previdenza, della fiscalità, dell’educazione, delle professioni;
- orientamento ad una società della conoscenza, in cui la piena valorizzazione della tecnica sia responsabilmente orientata al bene comune ed alla promozione dell’umano, in forme competenti e rispettose dell’ambiente;
- rigenerazione dei luoghi educativi e formativi (scuola, università, associazioni…), perché siano palestre di umanità in cui la condivisione di esperienze e conoscenze tra generazioni diverse avvenga nel segno della ricerca condivisa, di un’impegnativa relazione educativa, della promozione di soggettività, dell’apertura di spazi e possibilità;
- impegno deciso per una integrazione politica europea, in un’Europa che costruisca pace nella giustizia e nella solidarietà, integrando le diverse prospettive in un orizzonte sovranazionale di incontro tra popoli e culture, tra diverse tradizioni religiose e filosofiche, aperto all’intera famiglia umana;
- coltivazione di una solidarietà costruttiva, accogliente nei confronti della diversità e delle tante forme di marginalità e vulnerabilità che interessano tutte le generazioni, a partire da quelle di chi cerca spazi di vita fuggendo da condizioni inaccettabili;
- coinvolgimento in collaborazioni interculturali ed interreligiose, per valorizzare le importanti risorse civili delle diverse comunità e dei singoli membri, per costruire processi di pace come orizzonte condiviso di fratellanza sia sul piano locale che mondiale, per chiedere alla politica una legge che dia piena attuazione al diritto alla libertà religiosa in Italia.
Su questi punti ci impegniamo dunque a proseguire la riflessione, lo studio, l’azione comunicativa e la prassi, agendo assieme per coltivare comunità vivibili, ospitali, sostenibili. Lo facciamo come appartenenti a generazioni diverse, sapendo che diversi sono gli impegni che ognuna può assumere, ma anche a partire da narrazioni e storie di speranza condivise.
Questo il patto che sottoscriviamo, impegnandoci a presentarlo a istituzioni nazionali, regionali e locali e che invitiamo a diffondere, perché sia condiviso da chiunque lo desideri.