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Moralia Blog

Humanae vitae + 50

A suo tempo, nel 1968, la pubblicazione di Humanae vitae ha scatenato discussioni e controversie come nessun altro documento pontificio. Luca Zottoli arriva dire:

«Forse è eccessivo sostenere che il dibattito intorno all’Humanae vitae ha rappresentato per la Chiesa quello che il 1968 è stato nella società europea, ma certamente la comunità dei credenti si è trovata di fronte a un evento inedito e originale che – per quanto non sempre lineare e pacifico – si è rivelato altamente fecondo dal punto di vista ecclesiale».

Sessualità, differenza sessuale e generazione

A 50 anni dalla promulgazione dell’Humanae vitae, l’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM), che cura questo blog insieme alla rivista Il Regno, si è ritrovata a Torino per riflettere sul tema.

Nel XXVII Congresso nazionale, dal 3 al 6 luglio 2018, i soci hanno affrontato la questione mediante una triplice scansione: sessualità, differenza sessuale e generazione.

Nel primo giorno di congresso, oltre i saluti istituzionali, si è posta una sorta di linea d’orizzonte per il tema congressuale. In una tavola rotonda dal titolo «Persone e affetti, legami e fecondità» mons. Giulio Brambilla, delegato della Conferenza episcopale piemontese per la pastorale familiare, Franco Garelli, Università di Torino, e Anna Bertoni, Università cattolica, hanno tracciato le direttrici sociologiche, gli spunti della psicologia sociale e le sfide pastorali che oggi costituiscono la trama su cui si deve e può dipanare ogni possibile ordito di riflessione.

I lavori sono proseguiti il secondo giorno con un’intensa mattinata di dialogo. La prima parte è stata animata dalle riflessioni di Carlo Casalone, Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale, sul tema «Amore, sessualità e generazione: vecchi e nuovi scenari culturali». È stato invece compito di Gilfredo Marengo, Istituto Giovanni Paolo II, porre una riflessione sulle «Ermeneutiche del magistero ecclesiale da Humanae vitae a oggi».

Il pomeriggio ha visto mettere a fuoco un tema quanto mai «caldo» nel panorama attuale: «Genere: antropologia delle differenze e/o ideologia dell’indifferenza». Le sfide concettuali, le comprensioni parziali o le ricchezze eventualmente presenti nel tema sono state messe in luce grazie a una duplice relazione. In un primo momento Lucia Vantini, Facoltà teologica del Triveneto, ha messo in risalto la prospettiva filosofica. Successivamente Maurizio Faggioni, Accademia alfonsiana, ha messo in risalto la prospettiva teologico-morale.

Il terzo giorno di congresso si è focalizzato sul tema «Fecondità dell’amore e responsabilità per la generazione: cinquant’anni dopo Humanae vitae», proposto da Maurizio Chiodi, Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, e sul tema «Sessualità e generazione: elementi per un discernimento personale e di coppia», proposto da due interventi: Giampaolo Dianin, Facoltà teologica del Triveneto, e Salvino Leone, Pontificia facoltà teologica di Sicilia.

L’ultimo giorno del convegno ha avuto come tema «Amore, sessualità e generazione: prospettive per qualificare la ricerca teologica» affidato a Basilio Petrà, Facoltà teologica dell’Italia centrale e presidente dell’ATISM.

Nuove nomine

Oltre le preziose relazioni, gli intesi dibattiti e i profondi confronti tra i soci che hanno animato le giornate torinesi, il Congresso è stato anche un importante momento di vita associativa essendosi svolta l’assemblea elettiva delle cariche associative. Sono risultati eletti Pierdavide Guenzi come presidente, Salvino Leone vice presidente e riconfermato Salvatore Cipressa come segretario. In un secondo momento sono stati eletti nelle sezioni territoriali anche i delegati territoriali.

Mentre rimandiamo al prossimo numero de Il Regno per una lettura più approfondita dei temi congressuali, facciamo a tutta l’ATISM e ai neo eletti il nostro augurio di buon lavoro.

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