m
Moralia Blog

Etica in rete: volti, figura, tempi

Due mesi: un battito di ciglia o un'eternità. Il 25 marzo 2015, due mesi fa, iniziava a vivere - con gli interventi programmatici di Basilio Petrà (presidente dell'Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale, ATISM) e Gianfranco Brunelli (direttore de Il Regno) - lo spazio Moralia. Tanti da allora gli interventi ospitati sul blog soprattutto da parte di soci ATISM , mentre è comparso anche il primo Dialogo Aspettando l'Enciclica sull'ecologia e tra breve sarà pubblicato il secondo, dedicato al rapporto Carisma - istituzione.

Due mesi: davvero poco per un bilancio, non, però – specie per chi abita i tempi veloci della Rete – per evidenziare alcuni segnali certamente meritevoli di attenzione.

Molti volti, per una figura conciliare  

Potremmo muovere dalla varietà di volti richiamati dai differenti interventi, così diversi eppure convergenti nel disegnare l'umano: da quello affascinante di Angelina Jolie, a quello sofferente dei migranti a quello velato di chi si sottopone a chirurgia estetica. Davvero tante le tematiche toccate, dalla bioetica (Del Missier), alla famiglia (Leone) e al gender (Piana); dall'etica fondamentale (Quaranta) alla neuroetica (Benanti); dall'etica ambientale (Morandini, oltre al già citato dossier) a quella sociale (Palagi, Guenzi). Tre temi hanno suscitato un'attenzione particolare, attestata anche dalla pluralità degli interventi: i migranti e la loro accoglienza (Micallef, Simonini), l'Expo milanese con gli eventi e le tematiche a esso connessi (Casazza, De Vecchi) e l'uso militare di droni (lo scambio Benanti-Massaro-Benanti).

Non crediamo si esprima qui una frammentazione disarticolata e priva di centro, ma piuttosto una ricchezza significativa. Ci sembra, infatti, di veder emergere un profilo di riflessione etica impegnata a pensare la complessità del proprio tempo, anche nella sua dimensione globale (Marra), a partire da un forte radicamento antropologico (De Vecchi) e soprattutto teologico (Sgroi). Un pensiero morale, cioè, che fa proprio lo stile indicato ormai mezzo secolo fa dal n. 46 di Gaudium et spes: quello di una lettura dei segni dei tempi "alla luce del Vangelo e dell'esperienza umana". Una lettura che viene condotta a partire da un riferimento costante a un orizzonte ecclesiale, quale viene disegnato dal Sinodo (Leone) e dal Giubileo (Guenzi, Morandini), ma anche dai ritmi dell'anno liturgico (Morandini).

Uno scarto temporale

Accanto al profilo che emerge dai contenuti, però, piace guardare a Moralia anche come a un tentativo di far fronte a una sfida: quella di superare lo scarto tra la gradualità meditante dell'approfondimento etico con i tempi drammaticamente veloci della Rete.

Nella comunicazione globale, infatti, tutto è contemporaneo, tutto ci è immediatamente presente (magari compresso in 140 caratteri) e tutto si dimentica il giorno dopo (magari anche notizie di forte impatto umano e sociale). I tempi propri della riflessione morale, invece, sono ben più lunghi, com'è necessario per leggere con attenzione gli eventi, in vista di un discernimento competente; per interpretarli alla luce di principi di riferimento più direttamente rilevanti, ma anche di quei valori che costituiscono come uno sfondo, sempre influente.

Ci sono, insomma, stili diversi: è un dato in parte costitutivo e abbastanza inevitabile (non si danno giudizi morali in formato Twitter), ma che evidenzia pure la necessità di esplorare stili diversi di comunicazione per l'etica... e Moralia ha ancora molto da lavorare in tal senso. Il linguaggio della narrazione e quello dell'argomentazione incisiva; l'esigenza di approfondire temi altamente specifici e quella di articolare scenari il più possibile ampi: è possibile tenere assieme istanze così diverse nella comunicazione veloce della Rete? O bisogna invece rassegnarsi ad abitarla come terra straniera, in fondo poco ospitale per l'etica?

Troppo presto per risposte soddisfacenti a queste domande... riparliamone tra qualche mese.

 

Pier Davide Guenzi, vice presidente ATISM

Simone Morandini, delegato ATISM sezione Nord

Tag Etica

Commenti

  • 27/05/2015 dondon2000@libero.it
    Da seminarista ho studiato in Gregoriana e ho seguito un seminario di teologia morale con la professoressa De Vecchi (che ricordo con grande stima e affetto). Ci ripeteva sempre “c’è un tempo per e un tempo per” per spronarci a studiare al massimo durante il nostro periodo di formazione, sostenendo che non avremmo avuto molto tempo, “dopo”. Aveva ragione: la vita pastorale lascia poco spazio allo studio, all’approfondimento, all’aggiornamento. Ringrazio pertanto tutti gli autori di questo blog: in poche battute mi date indicazioni precise, mi offrite spunti di riflessione comunitaria e personale. Il Signore benedica voi e il vostro lavoro. Don Domenico
  • 07/06/2015 gaia.devecchi@fastwebnet.it
    Ringrazio don Domenico per l'incoraggiamento a Moralia e per il ricordo personale. La invito a commentare i post e a entrare attivamente nelle discussioni on line (tempo permettendo).

Lascia un commento

{{resultMessage}}