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Moralia Blog

Eberhard Schockenhoff: una vita per la teologia morale

Ci è giunta la triste notizia della morte improvvisa del teologo morale tedesco Eberhard Schockenhoff, sabato 18 luglio, all’età di 67 anni, per le conseguenze di un tragico incidente: era caduto nella sua propria casa una settimana prima subendo un’emorragia cerebrale. Questa notizia ci riempie con grande tristezza e dolore. Nato a Stoccarda, era considerato uno dei teologi morali più illustri della Germania e in tutta l’Europa. Schockenhoff era una voce etica sentita non solo nell’ambito ecclesiale, ma in tutta la società tedesca.

Dopo aver studiato teologia a Tubinga e a Roma, è stato assistente di Walter Kasper e poi professore di Teologia morale a Passau e, dal 1994, a Friburgo. Schockenhoff è stato membro del Consiglio etico tedesco dal 2001 fino al 2016 (dal 2008 al 2012 in qualità di vicepresidente).

L’ampia bibliografia, che include un gran numero di monografie, alcune delle quali tradotte anche in italiano, dimostra i suoi interessi di ricerca che comprendevano la legge naturale, la coscienza, la teologia della libertà, la bioetica, la morale sessuale, l’etica della pace e molto altro.

Molti dei suoi manuali sono diventati testi di base per lo studio della teologia morale e di prima referenza per l’approfondimento di questioni etico-teologiche. Nel 2011 era tra i firmatari del Memorandum di teologi di lingua tedesca Chiesa 2011: una svolta necessaria, un appello forte per necessarie profonde riforme nella Chiesa.

Ultimamente era impegnato nel processo sinodale della Chiesa tedesca, specialmente nel forum per il rinnovamento della morale sessuale e familiare.

Con grande costernazione e tristezza ha reagito anche il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca. Ha ricordato la potenza visionaria di Schockenhoff nella ricerca teologica, nella capacità di parlare e nella genialità analitica. Il suo pensiero era radicato profondamente nell’annuncio biblico di libertà e orientato verso un rapporto differenziato nei confronti della società moderna.

Secondo il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Schockenhoff non ha mai insegnato puntando il dito contro qualcuno oppure usando categorie di divieto, ma piuttosto sviluppando una teologia morale al servizio dell’umanità, entrando in dialogo aperto e critico sia con le scienze sia con le realtà del vissuto concreto delle persone. Schockenhoff per esempio era fortemente impegnato a favore di un cambiamento dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti dei divorziati risposati e delle persone omosessuali.

Thomas Sternberg, il presidente del Comitato centrale dei Cattolici tedeschi, ha apprezzato che la riflessione etica di Schockenhoff avesse mirato sempre a essere percepita dalla gente come un vero e proprio aiuto. Questo perché Schockenhoff non era fissato alla Tradizione ma, conoscendola bene e avendola studiata a fondo –era tra l’altro ottimo conoscitore dell’opera di Tommaso d’Aquino –, ha cercato di tradurla per il tempo presente e di svilupparla, sulla base sia delle nuove conoscenze sia delle nuove sfide, e di mediarla con i concetti moderni di dignità, autonomia e responsabilità.

Christof Breitsameter e Stephan Goertz, i presidenti del gruppo di lavoro dei teologi morali tedeschi, hanno scritto: «La voce di Eberhard Schockenhoff ha avuto un grande peso nella teologia morale e ben oltre. Ci mancherà molto. La sua morte lo ha strappato bruscamente da vari progetti la cui accoglienza nell’ambito della disciplina di teologia morale era certa. La sua fede orientata alla vita gli permetteva di riflettere sulle questioni morali del tempo in modo sobrio e serio. Eberhard Schockenhoff ha sempre proposto le proprie posizioni e argomentazioni nel discorso collettivo».

Era noto anche in Italia: è stato tra l’altro docente ospite presso la Gregoriana e relatore nelle conferenze dell’ATISM.

Io stesso ho potuto conoscere Eberhard come studente della Gregoriana nel 2000, e in seguito ci siamo incontrati spesso. Ho apprezzato molto la sua cordialità, la semplicità e l’amicizia che mi ha offerto. Tre settimane fa lo avevo contattato per chiedergli di collaborare a un progetto.

In occasione dei funerali di un suo fratello, membro del Parlamento federale tedesco, Schockenhoff aveva detto: «La vita umana trova il suo compimento in Dio. Questo è radicalmente oltre ogni possibilità d’immaginazione. Qualsiasi immagine che abbiamo di ciò può essere solo uno strumento mentale. Perciò non vorrei farmi delle immagini troppo concrete».

Ricordiamo Eberhard nelle nostre preghiere, affidandolo all’abbraccio amoroso e misericordioso del Padre perché possa trovare in lui il compimento della sua vita e la vita in pienezza! Riposi in pace.

 

Martin M. Lintner, membro dell’ordine dei Servi di Maria, è docente di etica teologica presso lo Studio filosofico-teologico accademico di Bressanone. In italiano ha pubblicato, fra l’altro: La riscoperta dell’eros, EDB, Bologna 2015; Cinquant’anni di Humanæ vitæ, Queriniana, Brescia 2018; ed Etica animale. Una prospettiva cristiana (BTC 201), Queriniana 2020.

Commenti

  • 30/07/2020 F. Compagnoni

    Come Las Casas e Vitoria erano apprezzati nel dibattito pubblico del XVI secolo, F. Suarez nel XVII secolo, e mons. J. Ryan all’epoca del New Deal, così Schockenhoff lo è stato in Germania negli ultimi 20 anni. Una teologia pubblica, la sua, caratterizzata da razionalità delle argomentazioni e conoscenza della propria società. Come noi oggi possiamo non condividere tutte le posizioni pubbliche di eminenti teologi del passato, così possiamo anche dissentite da singole posizioni del collega tedesco che ci ha lasciato, ma gli siamo grati per quello che personalmente è stato e per quello che ha realizzato. Anche i suoi scritti sono impressionanti per quantità e soprattutto qualità. Nella speranza che i giovani teologi morali vogliano essere sulla scena pubblica come lui, non per posizioni stravaganti, bensì con proposte studiate, realistiche ed ampiamente condivisibili.

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