Chiuso per ferie. Con segni di resilienza
Come ogni anno, Moralia interrompe le pubblicazioni per la sosta estiva, per una pausa di riflessione che permetta di rinnovare lo sguardo per una lettura etica adeguata.
Un clima rovente
Certo, quest’anno tale passaggio arriva in una fase segnata da un clima che non è caldo solo dal punto di vita meteorologico: tanti gli elementi problematici e contraddittori segnalati dai post delle ultime settimane, ma ancor più numerosi quelli che restano in sospeso.
E tuttavia vi sono anche segnali di attenzione e impegno rinnovati, che al degrado – nelle sue diverse forme – oppongono la vigilanza critica, l’analisi puntuale, l’impegno concreto. Ne citiamo tre, come possibili indicazioni da seguire per qualche lettura estiva
– la lettera sul mutamento climatico indirizzata da oltre duecento scienziati italiani alle più alte istituzioni del paese, per sottolineare la consistenza scientifica del fenomeno – contro le fake news – e invitare ad azioni responsabili per la mitigazione e l’adattamento;
– l’indagine promossa dalla sezione italiana di Amnesty international sull’uso di linguaggio d’odio sui social negli ultimi eventi elettorali. La drammatica evidenza di un collasso della cultura del rispetto, segnatamente nei confronti delle donne, s’intreccia nei dati rilevati col dato positivo della sistematicità di un lavoro di monitoraggio condotto da centinaia di volontari: il segno di una società civile che sa reagire alla negatività dilagante;
– nella stessa direzione, la rete di eventi che preparano il III Forum di Etica Civile, che si terrà a Firenze il prossimo 16-17 novembre su «Verso un patto tra generazioni: un presente giusto per tutti». Un momento promosso da numerosi soggetti della società civile – tra i quali Il Regno e la Fondazione Lanza – per ritrovare il senso e la fiducia in una convivenza orientata al bene comune, per questa e le future generazioni.
Pausa, non sospensione
Il tempo estivo è tempo di pausa, dunque, ma non certo tempo di sospensione della resilienza nei confronti del degrado. Lo sanno bene, del resto, anche i 600 scout veneti che nelle prossime settimane opereranno in collaborazione col Club alpino italiano per la cura delle valli alpine colpite dall’uragano Vaia: ricostruire i sentieri spazzati via significa rendere di nuovo accessibili spazi di bellezza e di ambiente, per evitare che essi restino perduti, preda della distruzione.
Anche questo testimonia di una resistenza che vive, pur in mezzo alle contraddizioni, e invita anche Moralia a pensare ancora, continuando a elaborare un pensiero della complessità, per un’etica che sappia ispirare novità. Ai nostri lettori, un saluto in vista della ripesa a settembre.