La 76a Assemblea generale dell’episcopato italiano, tenuta all’hotel Hilton di Fiumicino dal 23 al 27 maggio, è stata principalmente un’assemblea elettiva. Terminato il mandato del card. Gualtiero Bassetti (2017-2022), occorreva scegliere il nuovo presidente. Oltre a questo, l’Assemblea aveva in agenda anche l’elezione del vicepresidente per l’area Sud e il presidente della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata.
Un tema che la rivista Il Regno ha sempre seguito da vicino è quello delle violenze e degli abusi sui minori e le persone vulnerabili in ambito ecclesiastico. Ripercorriamo alcune tappe di questo percorso come si è snodato in Italia, indicando le domande aperte lasciate in eredità al nuovo presidente della CEI, il card. Matteo Zuppi.
Ol’ga Sedakova è una delle figure più significative della cultura russa contemporanea, una delle eredi più fedeli e creative del pensiero russo dell’inizio del secolo scorso, che si prolunga attraverso i suoi maestri, tra i quali S. Averincev, J. Lotman. La sua vasta opera, che spazia dalla poesia alla saggistica letteraria, filosofica e religiosa, compresa un’intensa attività di traduzione, è in fase di raccolta in 4 volumi in lingua russa ed è stata in gran parte pubblicata in oltre 15 lingue.
La narrativa della guerra contro l’Ucraina assume significati e sottolineature diverse anche in ambito ecclesiale. Con andamenti non lineari. Riportiamo qui a mo’ di diario alcune significative affermazioni, passate per lo più attraverso la comunicazione della Rete.
Durante la sua ricerca, Tolstoj ha incontrato numerosi filosofi: tra i più importanti, Pascal, Kant e Schopenhauer. Tuttavia, sembra che Jean-Jacques Rousseau abbia avuto, nell’insieme della sua opera, una posizione particolare. Lo aveva conosciuto molto presto, prima dei diciannove anni, e lo ha sempre avuto presente, durante la stesura dei suoi grandi romanzi e fino alla riflessione più tarda nel campo della religione, dell’estetica e della politica.
Il cristianesimo della tarda modernità si è trovato a vivere dal punto di vista culturale la condizione di homeless, e questa è una delle cause della sua attuale crisi. In questo tempo di cambiamento dei paradigmi di civiltà, la fede cristiana sta trovando solo ora una nuova forma, una nuova casa, nuovi mezzi di espressione, nuovi ruoli sociali e culturali e nuovi alleati.
La Chiesa cattolica ha cominciato a utilizzare molto di recente il termine «sinodalità», dopo aver sviluppato quasi esclusivamente, nella sua storia, i fondamenti e il contenuto del primato romano (cf. Regno-att. 16, 2019,498). E a partire dai dialoghi ecumenici ha cominciato a guardare all’esperienza sinodale delle Chiese evangeliche, anglicane e ortodosse come a un esempio arricchente. Con Pawel Gajewski, pastore della Chiesa evangelica valdese di Perugia e docente incaricato alla Facoltà di teologia valdese, analizziamo la sinodalità strutturata che caratterizza da tempo le Chiese evangeliche.
Contesto multiculturale, piccole comunità, diaconato femminile, predicazione dei laici e terzo rito della penitenza: sono in estrema sintesi le proposte emerse sin qui dal V Concilio plenario australiano, aperto da mons. Mark Coleridge, arcivescovo di Brisbane, e dal 6 maggio scorso portato avanti dal nuovo presidente della Conferenza episcopale australiana Timothy Costelloe sdb, arcivescovo di Perth.
Su impulso del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, la Pontificia università gregoriana e l’Istituto Giovanni Paolo II, avvalendosi di un comitato scientifico di alto livello, coordinato da p. Miguel Yañez, don Maurizio Chiodi e da Antonio Autiero, hanno progettato e realizzato un convegno dalla voce decisamente plurale che – come ha rimarcato il papa – «fa pienamente parte del processo sinodale e potrà apportarvi il proprio contributo originale».
Reminiscence: che fantastica fantascienza in stile Blade runner!2 A proposito del titolo: reminiscor in latino significa «io ricordo». Supponiamo che esista una macchina che permetta di rivivere i ricordi positivi più e più volte, virtualmente sulla propria pelle e in 3D.
Gli interventi di papa Francesco sulla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina hanno riportato l’attenzione dell’opinione pubblica sull’atteggiamento della Chiesa nei confronti della violenza. Il dibattito che si è sviluppato all’interno e all’esterno del mondo cattolico si è concentrato sul tema della legittimazione morale di uno scontro bellico tra stati, collocando le posizioni del pontefice nel quadro del progressivo svuotamento della teologia della guerra giusta.
Sabato 21 maggio è deceduta Rosemary Radford Ruether (1936-2022), una delle figure più importanti della teologia femminista statunitense di cui è stata una vera e propria apripista, come ricorda Mary Hunt, della storica «Alleanza delle donne per teologia, etica e rituale».
Ecco cosa è la Chiesa, sacramento della comunione e della fraternità, comunione che si rivela pienamente attorno alla sua mensa dove viene spezzato il pane della Parola e quel pane di amore, nutrimento che ci unisce pienamente con lui e tra di noi.
L’indefessa «missione di annunciatore della Parola nel contesto dell’eucaristia è stata il filo conduttore della mia vita che non si è mai spezzato»: così Balducci ricordava come l’annuncio della Parola avesse caratterizzato la sua riflessione e azione pastorale. Sempre presente nella sua predicazione era il rapporto tra Parola e tempo storico, tra messaggio evangelico e problemi dell’uomo contemporaneo, arricchito da un attento confronto con la cultura moderna.
Il diario nella sua forma più odierna vive, in tal senso, della speranza di essere letto, dimenticando gli illustri nascondigli nelle intercapedini domestiche. Desideroso d’aprirsi agli altri è anche il diario fresco di stampa di Andrea Ciucci, presbitero milanese coordinatore della sede centrale della Pontificia accademia per la vita.
Domenicano francese, Emmanuel Durand nell’attuale panorama teologico porta uno sguardo decisamente innovativo in ordine agli studi dedicati alla cristologia, se non altro per la metodologia adottata. L’autore, infatti, nell’affrontare la figura di Gesù Cristo, al classico impianto tipico della dogmatica affianca una raffinata elaborazione intellettuale che coniuga la prospettiva filosofica con l’apporto esperienziale e storico.
Ho «parlato con il dolore, ho toccato le sue ferite, ho ascoltato il suo grido, ho accompagnato la sua rabbia. L’ho chiamato per nome». Con queste parole don Marcello sintetizza il cuore del percorso fatto in tanti, diversissimi incontri. Percorso che condivide con noi in questo libro inaspettato, esigente, intenso e generoso.
L’autrice del libro, la spagnola Margarita Saldaña Mostajo, traccia il profilo biografico di fratel Carlo senza trascurare ombre e fallimenti e mettendo in luce i momenti significativi della sua ricerca spirituale. Quando Charles riscopre la fede, quando si converte, lascia tutto, si stacca con sofferenza dai nonni «eccellenti», dalla sorella Marie, da familiari e amici. Un giorno dirà: «Nel mio passato non trovo altro che bontà e ragione di gratitudine» (24).
L’autore dà ai cinque capitoli di cui è composto il saggio un’impostazione eminentemente conciliare. Basta leggere i titoli per rendersi conto di come egli sia intimamente convinto del fatto che la sinodalità costituisca il vero futuro cammino della Chiesa. Un cammino che non ha nulla di originale per il semplice fatto che le Scritture, segnatamente il Nuovo Testamento, sin da subito l’hanno testimoniata: la sinodalità è, di conseguenza, il modo di essere della Chiesa a cominciare dalle sue origini.
Tra i meriti del volume a firma del vaticanista Scaramuzzi vi è quello di presentare per ogni sezione una sintesi di un colloquio con interlocutori che hanno svolto ruoli chiave: come Jason Berry del National Catholic Reporter, che per primo mise le mani sul caso Maciel (correva l’anno 1997, prima del caso Boston del 2001), ma che per il suo libro inchiesta sulle violenze nella Chiesa raccolse il rifiuto di ben 30 editori, «prima che Doubleday accettasse di pubblicarlo» (15).
Il titolo non deve trarre in inganno: Cardini non si limita a mappare i luoghi dove si è soliti avere un contatto con il divino; ciò che più gli interessa è il seguente interrogativo: chi è Dio? Una domanda affrontata dallo storico con un’indagine a tutto campo, dove si toccano le principali fedi religiose pur privilegiando, inevitabilmente, le tre grandi religioni abramitiche.
Configurandosi quasi come un manuale, il testo fa approfondire ad autori diversi un ampio ventaglio di temi raggruppati in 4 parti: l’edificazione della sinodalità; il ripensamento dei ministeri; la creazione del consenso; la sinodalizzazione delle istituzioni.
Il bisogno di una «rivoluzione spirituale» che restituisca all’uomo la capacità di guardare con occhi nuovi il mondo si è fatto nel nostro tempo sempre più urgente. A rendere trasparente tale urgenza è stata anche la recente pandemia che, evidenziando la fragilità della condizione umana che sembrava rimossa dal successo dalle nuove tecnologie, ha reso manifesto il limite e la negatività del modello di civiltà che l’umanità è venuta costruendo dall’ultimo Dopoguerra ad oggi.
Alla radice della filosofia resta, in ogni caso, la metafisica: è questa la conclusione del saggio scritto da Jean Grondin in difesa della bellezza che a essa sempre s’accompagna. Com’è noto, il termine metafisica deriva dal greco antico meta ta physika, che significa «le cose che stanno dopo le cose di fisica». Fu, infatti, durante la catalogazione dei libri di Aristotele effettuata da Andronico di Rodi che l’espressione venne usata per la prima volta.
Condividere la vita non significa cercare «il minimo comune denominatore, ma l’unità nella diversità»: lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale tedesca, Georg Bätzing, nell’omelia in dialogo con la direttrice del Katholisches Bibelwerk, Katrin Brockmöller, nella celebrazione eucaristica conclusiva dell’edizione numero 102 del Katholikentag, il 29 maggio 2022 sulla Schlossplatz di Stoccarda.
La XXII Assemblea plenaria che si è svolta a Roma dal 2 al 6 maggio è stata un’occasione per presentare il bilancio delle attività svolte negli ultimi tre anni, bruscamente messe alla prova dall’emergenza COVID-19. Nonostante le restrizioni e gli impedimenti generati dalla pandemia, dal 2019 a oggi sono stati gettati «nuovi semi» che cominciano a dare i primi frutti
Sento che la vita a Hong Kong, compresa quella della nostra Chiesa, sta diventando sempre più simile a un’esistenza tra le crepe. Un tempo godevamo di molto spazio e libertà di espressione, potevamo esprimere le nostre opinioni in qualsiasi modo. Naturalmente, come cristiani, dobbiamo salvaguardare le nostre lingue dall’immoralità e dall’ipocrisia. Ma quello spazio per la nostra libertà ed espressione, che avevamo dato per scontato, sembra diminuire.
Di chi è l’Amazzonia brasiliana? «A volte ci sentiamo minacciati nella nostra sovranità in quell’area. Ma il Brasile preserva molto bene il suo territorio» ha affermato Jair Bolsonaro davanti ai giornalisti e a Joe Biden, prima dell’incontro bilaterale privato tra i due presidenti, in occasione del Vertice delle Americhe (Los Angeles, 6-10 giugno).
Si dice che il battito d’ali di una farfalla in Asia sia in grado di provocare un uragano in Europa. E in questi mesi l’«effetto farfalla» non è stato innescato da un battito d’ali, ma da una guerra vera e propria, quella tra Russia e Ucraina. E non è stato un uragano ad aver sconvolto il bacino del Mediterraneo, ma un aumento dei prezzi dei cereali che rischia di travolgere i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente (MENA).
Il 9 maggio le Filippine sono state teatro di elezioni multiple che hanno un particolare significato e con ogni probabilità anche conseguenze rilevanti. I 66,75 milioni di elettori sono stati chiamati anzitutto a decidere chi avrebbe occupato le cariche di presidente e vicepresidente, ma anche molte migliaia di altre cariche amministrative, nei consigli locali e nei governi provinciali.
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, «che aveva già portato a forti tensioni sui mercati del gas metano e del petrolio», ha prodotto anche per l’Italia uno scenario «molto complesso, che spazia da temi più strettamente economici e congiunturali a temi che rimandano a fenomeni con implicazioni nel lungo periodo (dalla transizione demografica alla transizione energetica ed ecologica a quella digitale)». In queste pagine offriamo «qualche elemento di documentazione e riflessione circoscritto alle implicazioni economiche, già queste molte e articolate», partendo dalla situazione congiunturale prima dell’invasione dell’Ucraina, valutando successivamente i possibili canali di trasmissione dell’impatto della guerra, per chiudere con alcune prime considerazioni sulle possibili implicazioni nel più lungo periodo, incentrate su una domanda fondata e meritevole d’attenzione per il futuro del paese e non solo: «L’eccezionalità della doppia crisi rappresentata dalla pandemia, prima, e dalla guerra in Europa, ora, rischia di porre fine a questo lungo periodo di stabilità dei prezzi?».