In ricordo di Sallie McFague
È recentemente scomparsa la studiosa che ha unito teologia ed ecofemminismo, proponendo un rapporto con il divino descritto attraverso la categoria di amicizia e quella dei/delle compagne di cammino.
Sallie McFague, importante teologa dell’ecofemminismo mondiale, ci ha lasciate in silenzio il 15 novembre 2019 all’età di 86 anni. La sua opera è stata incentrata sulla proposta di una impronta più leggera sul pianeta, a partire dalle riflessioni sul divino e impegnando le chiese in pratiche di sostenibilità. Anche la sua morte ha avuto questa leggerezza e forse è passata troppo inosservata, per l’importanza che lei ha avuto nella teologia femminista.
Dal 2000 McFague era docente presso la Vancouver School of Theology, che ne piange la scomparsa.
Autrice di molti libri sulla trasformazione del nostro sguardo sul pianeta e su Dio, di lei in italiano abbiamo soltanto una delle sue prime opere (Modelli di Dio. Teologia per un’era nucleare ecologica, Claudiana, Torino 1998). La sua elaborazione teologica parte da un concetto fondante della teologia del processo, che comprende il divino implicato strettamente nel mondo e nella storia. Di conseguenza Dio viene ferit* e lacerat* dalle ferite inferte al creato dai cambiamenti climatici ad opera umana, dalle produzioni minacciose di armi nucleari in grado di distruggere il pianeta, dall’ingiustizia e dalla diseguaglianza globale tra popoli e persone.
Sallie McFague propone quindi la visione “sacramentale” del pianeta come corpo di Dio, e di un rapporto con il divino che viene descritto attraverso la categoria di amicizia e quella dei/delle compagne di cammino.
Uno dei suoi testi più recenti (Blessed are the Consumers. Climate Change and the practice of restraint, Fortress Press 2013) presenta diverse figure di testimoni, uomini e donne di diverse tradizioni cristiane, che sono state capaci di affrontare il tema della giustizia (sociale, ambientale e di genere) non solo con la denuncia ma anche con stili di vita impostati sulla sintonia nel creato.
Sallie McFague ha avuto l’audacia di pensare una teologia sfidante per gli e le abitanti del Nord globale, una teologia fatta di dialogo con le scienze, denunce sociali e ambientali, proposte di fede pratica. La sua teologia è radicata nella tradizione riformata, in particolare nella teologia della croce che ci mostra un divino che intraprende la via dello svuotamento da ogni potere e della profonda compassione nella condivisione.