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Attualità

Attualità, 8/2016

Loris F. Capovilla (1915 - 2016) - In Francesco ho trovato Giovanni

Gianfranco Brunelli
«In Francesco ho ritrovato Giovanni». Questo il senso di una telefonata tra noi all’indomani dell’elezione di papa Bergoglio. Don Loris era commosso. Il nuovo papa lo aveva chiamato e gli aveva chiesto di pregare per lui, perché diventasse «buono». Questo il suo nunc dimittis. La sua consolazione. I due papi erano per lui sulla stessa lunghezza d’onda: il tratto profetico; l’idea di una nuova giovinezza della Chiesa, benché entrambi anziani; l’urgenza del rinnovamento delle strutture e della conversione spirituale; la scelta dei poveri e l’orizzonte geopolitico della pace

La Chiesa e l'Europa - Il sogno di Francesco

Le radici europee rilette dal papa «eccentrico» alla consegna del premio Carlo Magno

Gianfranco Brunelli
L’Europa premia il papa. E il papa offre il premio per la causa europea. È abbastanza inusuale che un papa accetti un premio. Il premio internazionale Carlo Magno 2016, che il 6 maggio scorso papa Francesco ha ricevuto e che in precedenza, nel 2004, era stato dato a Giovanni Paolo II, giunto ormai alla fine della vita, non ha un significato celebrativo. Il papa l’ha accettato come occasione di dialogo con le istituzioni e le nazioni europee.

Francesco all'Europa - Radici plurali

Fabrizio Mandreoli
Nell’ambito di una ricca gamma d’interventi a livello internazionale, Bergoglio non ha trascurato di rivolgere una parola all’Europa. L’ha incontrata innanzitutto a partire dalle periferie: Lampedusa, Albania e nella ancora ferita città di Sarajevo. Poi nel cuore delle sue istituzioni: nel novembre 2014 con il discorso al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa di Strasburgo, quando Bergoglio ha mostrato alcuni aspetti della sua visione del compito del continente europeo: ricordando la domanda fondamentale degli ideali europei che paiono essersi smarriti e le sfide della multipolarità e trasversalità.

Europa - Immigrati: ero straniero...

Le posizioni divise degli episcopati del vecchio Continente

Sarah Numico
Che non siano veri e propri muri, ma barriere di filo spinato, come al confine tra Ungheria e Serbia o lungo i 90 km di confine tra Lettonia e Russia per proteggere il confine orientale dell’Europa, o barriere senza filo spinato, in versione soft, come al Brennero, il messaggio non cambia in nulla: chiudiamoci dentro, chiudiamoli fuori, proteggiamoci, difendiamoci. C’è una fetta di leader europei che pensa sia saggio affrontare il problema globale dell’ondata migratoria barricandosi in casa. Se la cosa è geo-politicamente, umanitariamente, umanamente, cristianamente esecrabile, trova una sua giustificazione nel calcolo politico stile Orbàn che, cavalcando astutamente e alimentando la paura dei propri elettori, si ergono a difensori di un’«Europa cristiana» ragionando come si ragionava ai tempi delle crociate.

Francesco - Lettera alla CAL: laici protagonisti

Maria Elisabetta Gandolfi
Come spesso è nel suo stile, papa Bergoglio interviene a più riprese – e talora anche solo con un cenno – su tematiche che gli stanno a cuore per poi cogliere un’occasione specifica per affrontarle in maniera sistematica. Così è il caso del ruolo del laicato nella Chiesa, ovvero di un’ecclesiologia che parta dal «popolo di Dio» (cf. in questo numero a p. 231).

Novara - Seminario dei laici

Paolo Tomassone
È arrivato il momento d’«accelerare la corresponsabilità dei laici». Perché sono cambiate le relazioni pastorali fra il presbitero e la comunità parrocchiale. E perché tutte le vocazioni e i ministeri ecclesiali devono respirare in modo nuovo il clima di una Chiesa in uscita. Partendo da questo presupposto la diocesi di Novara ha deciso d’introdurre tra le proprie attività il «Seminario dei laici», un percorso specifico «in cui pensare in modo integrato la formazione per i ministeri ecclesiali, sia per la vita della Chiesa, sia per l’impegno nel mondo». Il suo scopo – come è stato chiarito al termine del Sinodo cominciato due anni fa – è quello di «educare una figura di laico capace di stare in piedi».

Conferenza episcopale italiana - La forma del ministero

La 69° Assemblea e la formazione dei presbiteri

Antonio Torresin
La Conferenza episcopale italiana (CEI) si è radunata dal 16 al 19 maggio scorsi per la sua 69a Assemblea generale che, a partire dall’Assemblea straordinaria tenuta ad Assisi (10-13.11.2014) e dedicata alla formazione permanente dei presbiteri, ha concluso – tra le altre cose – il suo percorso sul tema. Oltre al discorso introduttivo di papa Francesco, due sono state le relazioni che hanno guidato i lavori: la prima di mons. G. Sigismondi sulla Dimensione spirituale ed ecclesiale e la seconda di mons. L. Ghizzoni sulla Dimensione amministrativa ed economica.

Azione cattolica - In alleanza

Paolo Tomassone
Come una sinfonia che amalgama tanti suoni diversi, la sinodalità è il momento privilegiato di una Chiesa che si apre al mondo lasciando parlare il cuore e la misericordia; è la sintesi perfetta dell’essenza del cristiano, quella di camminare e vivere in comunione; è lo spirito che deve accompagnare la vita dell’Azione cattolica, chiamata a vivere il proprio servizio al prossimo nella scuola, nel lavoro, nel dialogo interculturale e intergenerazionale e nell’impegno sociale e politico.

Teologhe - Non solo diaconato

Cristina Simonelli
Circa tre anni fa Marinella Perroni, a conclusione dei primi vulcanici anni del Coordinamento delle teologhe italiane (CTI), che aveva presieduto e tenacemente voluto, scriveva: Dieci anni e si vedono (http://www.teologhe.org/). Questa sua lettura è ancora valida: il lavoro in rete dell’associazione vive una stagione felice, certo anche in ragione della temperie ecclesiale caratterizzata dalla forma affabile e riformatrice di papa Francesco, ma anche per l’elaborazione precedente.

Italia - 50° ATISM: per una morale della speranza

Verso il XXVI Congresso nazionale

Luigi Lorenzetti
Un anno dopo la conclusione del concilio Vaticano II (1965), alcuni teologi morali italiani e, tra questi, Dalmazio Mongillo, dell’Angelicum, Domenico Capone dell’Accademia alfonsiana e Tullo Goffi, del Seminario diocesano di Brescia, al primo congresso nazionale (1966), proposero d’istituire l’Associazione italiana dei teologi morali (AITM), in seguito denominata Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM). La storia dell’Associazione è strettamente legata al concilio Vaticano II, che segna un prima e un poi per la teologia morale. Il 50° anniversario dell’ATISM è quindi occasione per un bilancio del cammino percorso; e soprattutto per delineare le nuove prospettive etiche nella storia che cambia.

Italia - 50° ATISM: sullo sfondo del Concilio

Paolo Tomassone
Il XXVI Congresso nazionale dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) che si svolgerà ad Ariccia (Roma), Casa Divin Maestro, dal 22 al 25 agosto 2016, «accoglie con gratitudine l’insegnamento della teologia morale postconciliare», si pone in continuità con il I Congresso nazionale «L’insegnamento della teologia morale dopo il Concilio Vaticano II. Eredità e futuro» (12-16.4.1966) e con i vari congressi e seminari nazionali che l’associazione ha organizzato nel corso degli anni. Ma soprattutto «guarda verso il futuro con grande fiducia e speranza». Ne abbiamo parlato con il segretario, don Salvatore Cipressa.

Mons. Bettazzi: vescovo e laico

Francesco Rossi
Una vita trascorsa a «scuola di laicità»: nella cultura, nel ministero presbiterale e poi in quello episcopale. Si può racchiudere in questa immagine la biografia di mons. Luigi Bettazzi – unico vescovo italiano presente al concilio Vaticano II ancora oggi vivente – come lui stesso l’ha definita, lo scorso 4 aprile, nel discorso in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Bologna «per il suo impegno per l’affermazione di una cultura di pace e solidarietà nel mondo, per la promozione dei diritti umani e per la sua costante vicinanza alla città che lo ebbe vescovo».

Chiese della Riforma - Penitenza in tempi ecumenici

Un convegno del S. Anselmo a 500 anni dalla Riforma sul perdono e le prassi di penitenza

Andrea Grillo
Al Pontificio ateneo S. Anselmo di Roma, nell’ambito delle «Lectiones vagagginianae», si è tenuto dal 4 al 6 maggio un convegno cattolico-luterano sul tema «Segni di perdono – Cammini di conversione – Prassi di penitenza. Una Riforma che interpella tutti». I lavori sono stati aperti dal vescovo Margot Kaessmann, ambasciatrice per il Giubileo luterano della EKD, che ha presentato una rilettura dell’evento realizzato da Lutero secondo 10 categorie su cui fare il bilancio.

Diaconato delle donne - Chiese sorelle: discorso da riprendere

Daniela Sala
Ha suscitato molto interesse l’apertura del papa sul tema del diaconato delle donne, che promette sviluppi interessanti anche dal punto di vista ecumenico. Sappiamo che anglicani, luterani e altre Chiese nate dalla Riforma ordinano le donne, non solo al diaconato ma anche al sacerdozio e all’episcopato; tuttavia dal momento che la Chiesa cattolica non riconosce la validità sacramentale di questi ministeri per la mancanza della successione apostolica, l’analogia aiuta solo fino a un certo punto.

Confessione - Chiese bizantine: per la guargione

Il quarto sacramento visto dall'Oriente

Marcello Panzanini
Sin dalla risurrezione di Gesù – «La sera di quel giorno (…) venne Gesù (…) e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”» (Gv 20,19-21) – inizia la storia del sacramento della penitenza, che porterà a riflessioni, prassi e riti comuni, ma anche differenti fra le Chiese d’Oriente e d’Occidente (sulla storia del rito occidentale cf. Regno-att. 6,2016,177). Per comprendere il rito e il significato teologico-sacramentale della confessione per le Chiese bizantine,1 bisogna riflettere sui presupposti biblici e teologici del peccato e della riconciliazione.

Confessione - Chiese bizantine: il rituale

Marcello Panzanini
Come per i latini, anche per gli orientali la liturgia del sacramento della penitenza si è definita nel corso dei secoli, con significative variazioni della prassi.1 All’inizio era prevista la forma pubblica, che prevedeva, in base ai peccati, un cammino di penitenza anche di anni, con l’esclusione dalla celebrazione eucaristica e la graduale riammissione fino alla comunione eucaristica. Questa dimensione pubblica ed ecclesiale è rimasta.

Convegno alla Gregoriana: naturalmente

Il dibattito sul rapporto tra realtà e mente umana; il ruolo della filosofia analitica

Marco Bernardoni
Il dibattito sul «realismo», ovvero su ciò che esiste nella realtà, e sul rapporto tra la realtà e la mente, ovvero su come noi ci rappresentiamo la realtà e ne parliamo, è una questione antica e mai definitivamente risolta. Si comprende per quale ragione la Facoltà di Filosofia della Pontificia università gregoriana abbia scelto di dedicare al tema «La natura e il naturalismo» un recente convegno di studi internazionale.

Comunione e alterità

La relazione trinitaria nella teologia ortodossa

Ioannis Zizioulas
Comunione e alterità: come possono essere riconciliate? Non si escludono forse a vicenda e non sono incompatibili l’una con l’altra? Non è vero che, per definizione, l’altro è il mio nemico e il mio «peccato originale», per riprendere le parole del filosofo francese Jean Paul Sartre? In molti modi, la nostra cultura occidentale sembra sottoscrivere questa visione. L’individualismo è presente nelle sue fondamenta.

Libri del mese - Schede - Aprile 2016

a cura di Valeria Roncarati
Per la redazione delle Schede di questo numero hanno collaborato: Giancarlo Azzano, Giacomo Coccolini, Eleonora Corti Savarese, Maria Elisabetta Gandolfi, Flavia Giacoboni, Niccolò Pesci, Valeria Roncarati, Daniela Sala, Paolo Tomassone.

P. Benanti, La condizione tecno-umana

Domande di senso nell'era della tecnologia

Paolo Benanti
Karl Rahner, in un piccolo saggio sul libro religioso scritto nella seconda metà degli anni Sessanta del secolo scorso, si chiede come dovrà essere tale forma di letteratura per essere adeguata al nostro tempo.1 Il teologo tedesco sottolinea come la letteratura religiosa dovrebbe essere anzitutto introduzione alle fonti originarie della genuina attività religiosa e non l’elaborazione di un complicato apparato religioso-ascetico, per il quale quelle scaturigini sono cose implicitamente ovvie o puri presupposti.

A. Schiavone, Ponzio Pilato

Un enigma tra storia e memoria

Niccolò Pesci
Non sappiamo molto della vita di Ponzio Pilato, prefetto romano della Giudea dal 26 al 36 d.C, sotto l’imperatore Tiberio. È come se la sua intera esistenza fosse stata illuminata solo per poche ore, a Gerusalemme, «quando, nell’esercizio delle sue funzioni, gli fu condotto un prigioniero chiamato Gesù di Nazaret», e al termine degli eventi di quella mattina la sua vita fosse destinata a scivolare nuovamente in un buio «non meno fitto dell’oscurità che l’aveva avvolta in precedenza».

F. Caridi, Francesco di Paola

Un santo europeo degli umili e dei potenti

Francesco Pistoia
Giuseppe Caridi, docente di Storia moderna all’Università di Messina, dedica al santo nel VI centenario della nascita un robusto profilo, frutto di attento e appassionato lavoro. Conduce l’esame dei documenti con l’impegno anche minuzioso del biografo. Una storia del Paolano (e del suo ordine) e della Chiesa del suo tempo.

T. Todorov, Resistenti

Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia

Niccolò Pesci
Il volume racconta otto vite di uomini e donne che hanno agito in alcune situazioni di crisi manifestatesi nel recente passato, senza lasciarsi sopraffare né dai propri avversari né dai demoni interiori della vendetta: Etty Hillesum e Germaine Tillion durante l’occupazione tedesca dell’Europa; Boris Pasternak e Aleksandr Solženicyn nel regime comunista in Unione Sovietica; Nelson Mandela, Malcom X e il professore israeliano David Shulman in regimi liberali dove una parte della popolazione era però vittima di terribili discriminazioni; infine, Edward Snowden, nell’ambito delle attività illegali compiute dal governo USA in nome della lotta al terrorismo.

A. Riccardi, Periferie

Crisi e novità per la Chiesa

Massimo Naro
La recente fatica editoriale di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è un libro complesso ma non complicato. Può valere, difatti, per questo libro sulle periferie, ciò che l’autore osserva riguardo al magistero che sulle periferie stesse sta offrendo al mondo papa Francesco: «Storia, esperienze, riflessione teologica, preoccupazioni per il futuro s’incrociano nella visione maturata dal papa argentino».

P. Neuner, Per una teologia del popolo di Dio

Giacomo Coccolini
Peter Neuner (1941), teologo fondamentale e dogmatico, dallo sguardo particolarmente attento all’ambito ecumenico, riprende – in pieno clima postsinodale – una riflessione sul laicato già avviata nel suo libro del 1988 (Il laicato e il popolo di Dio), pubblicato a ridosso del Sinodo sui laici del 1987. In un clima ecclesiale e sociale profondamente mutato, di cui questo volume, ricchissimo ed esauriente nella parte storico-teologica come nella parte teologico-sistematica, dà pienamente conto, la tesi critico-teologica di Neuner risuona forte e chiara: «Se avessimo una teologia del popolo di Dio corretta, non avremmo più bisogno di una teologia del laicato».

Un giro tra l'umanità

Mariapia Veladiano
È forse il più leggero fra i libri di Verne. Nessuna pretesa di perfezione, nessun intento didascalico, un moderato prudente politically correct. Prende in giro la società inglese, condanna quella indiana quel che basta, ha un lietissimo fine. Riporta a un’infanzia in cui gli affetti erano ancora un abbraccio. Cosa di più?

America latina - Brasile: la crisi, i poveri

Intervista al teologo p. Benedito Ferraro

Padre Ferraro è un sacerdote della diocesi di Campinas, nello stato di São Paulo e tra i più noti teologi della liberazione brasiliani. Consulente della Pastorale operaia e delle Comunità ecclesiali di base (CEB), del cui Servizio di articolazione continentale latinoamericano fa parte, è docente di teologia presso la Pontificia università cattolica di Campinas e presidente del Centro ecumenico di servizi per l’evangelizzazione e l’educazione popolare di São Paulo. Il Regno lo ha incontrato per avere una sua opinione sulla situazione del paese e della Chiesa brasiliana.

America latina - Cile: mare assassinato

Gabriella Zucchi
Una catastrofe ambientale ha colpito l’isola di Chiloé, la maggiore dell’arcipelago, e gran parte della regione de Los Lagos. La «marea rossa» ha raggiunto un livello di estensione mai visto in precedenza, tale da costringere il governo a decretare, suo malgrado, lo stato di calamità naturale per l’ecatombe di pesci e crostacei e per l’impossibilità di raccogliere i molluschi, divenuti tossici. Una vastissima area che vive di turismo e pesca sarà in ginocchio per mesi.

America Latina - Chiesa in Salvador: violenza diffusa

Mauro Castagnaro
La Chiesa salvadoregna è tornata ad alzare la propria voce di fronte all’ondata di violenza che scuote il paese; nel solo 2015 si sono registrati 6.657 omicidi (oltre 18 al giorno, 104 ogni 100.000 abitanti), poco meno dei 7.000 conteggiati nel 1983, in piena guerra civile. Secondo le autorità a rendere la nazione centroamericana una delle più violente del mondo sono soprattutto le maras, o bande giovanili, che conterebbero 70.000 membri, di cui 13.000 detenuti.

Bolivia – Ecuador – Venezuela: il papa «dalla propria»

Gabriella Zucchi
Che le parole del papa giunto dalla fine del mondo vengano ampiamente utilizzate dai leader latinoamericani e non, soprattutto di sinistra, per tentare d’accrescere la legittimazione della propria leadership è un dato di fatto. Grande soddisfazione ha quindi suscitato l’invito a intervenire in Vaticano il 15 aprile al convegno commemorativo dei 25 anni dell’enciclica di Giovanni Paolo II Centesimus annus rivolto al presidente Correa e al presidente boliviano Evo Morales, nonché al candidato democratico alle primarie degli Stati Uniti, Bernie Sanders. Un invito della Pontificia accademia delle scienze sociali, «non del papa», ha precisato p. Federico Lombardi a seguito delle polemiche sorte per la presenza di Sanders.

Sud Sudan: ritorno alla tregua

Davide Maggiore
Dopo due anni e mezzo di guerra, il Sud Sudan è tornato al punto di partenza: nei palazzi del potere di Juba convivono di nuovo il presidente della repubblica Salva Kiir e l’ormai ex capo dell’insurrezione armata scoppiata nel dicembre 2013, Riek Machar. Al termine di settimane di trattative, il leader ribelle è rientrato nella capitale lo scorso 26 aprile, per riprendere, in un governo d’unità nazionale, il posto di vicepresidente che era già stato suo fino a luglio di tre anni fa.

Nigeria: bambine come armi

Sabrina Magnani
Succede a Maiduguri, la capitale dello stato del Borno, nel Nord-est della Nigeria, ormai da oltre due anni roccaforte di Boko Haram, il gruppo jihadista islamico, recentemente collegatosi all’ISIS. È il 2 ottobre 2015, il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi. E cinque angeli vengono obbligati a farsi esplodere secondo una follia omicida che ha pochi eguali nella contemporaneità. Perché se è vero che nelle guerre i bambini sono sempre stati oggetto di soprusi e violenze, in Nigeria si sta raggiungendo un apice che si pensava inimmaginabile ai nostri giorni e che supera, in crudeltà e sfruttamento, la realtà dei bambini-soldato che sempre in una guerra africana, quella della Sierra Leone degli anni Novanta, aveva scosso l’opinione pubblica. Drogati e mandati a uccidere con metodi cruenti, spesso i propri familiari, aveva rivelato un orribile dramma nel dramma di una vera e propria «guerra dimenticata».

Orizzonte internazionale / temi religiosi nel mondo

ÈXODODemocracia realRetos pendientes(2016) 133, aprile 2016La rivista madrilena Éxodo – storica voce del Centro de Evangelio y Liberación e con nomi come Frei Betto, Leonardo Boff, Jon Sobrino e Pedro Casaldaliga tra i collaboratori – è un bimestrale fondato nel 1989 che si propone di «testimoniare di prima mano tutto quello che nasce o si rinnova, tutto ciò che libera e apre un cammino, tutto ciò...

Francia – Chiesa protestante verso una nuova confessione di fede; Sinodo panortodosso – Voci critiche; Italia – Muore Domenico Maselli; Francesco – Tavola valdese; Bruxelles – Attacchi terroristici del 22 marzo

Daniela Sala
MarzoFrancia – Chiesa protestante verso una nuova confessione di fede. Dopo aver vissuto un processo di unione tra le Chiese luterana e riformata, i protestanti francesi stanno elaborando, attraverso un processo sinodale che coinvolge tutte le parrocchie e le Chiese locali, una nuova Dichiarazione di fede per la neo-costituita Chiesa protestante unita di Francia. La confessione di fede enuncerà in...

Francesco confessa; Annuari pontificio e statistico; E.Rochi alla curia e al papa; Trasparenza cause santi; Balda torna in carcere; Benedetto parla di Francesco; Papa Instagram; Lavanda piedi ai rifugiati; Via cruscis in città; Martiri del terrore

Luigi Accattoli
MARZOFrancesco confessa per 90 minuti. Il 4 marzo, ad apertura delle «24 ore per il Signore», Francesco si confessa e confessa in San Pietro per 90 minuti. «Come sacerdoti possiamo contribuire a inculturarla (la misericordia del Signore; ndr) affinché ogni persona la riceva nella propria personale esperienza di vita e così la possa comprendere e praticare – creativamente – nel modo d’essere proprio...

Amoris laetitia, un passo avanti nella Tradizione

Basilio Petrà
Amoris laetitia è un documento complesso che riafferma allo stesso tempo l’insegnamento della Chiesa e l’accoglienza dei percorsi individuali nel discernimento ecclesiale. La ricognizione (D. Sala) su come gli episcopati stanno recependo il testo ha messo in luce da un lato alcune voci critiche ma dall’altro un consenso ampio su un testo rappresentativo dell’intero lavoro sinodale. Più in specifico viene evidenziato da B. Petrà come, mettendosi nei panni dei confessori, sia comprensibile una certa forma di «sconcerto». Familiaris consortio, infatti, ha offerto «per anni un quadro di riferimento dotato d’autorità», nel quale il «confessore ha potuto continuare a essere più un applicatore della norma che un pastore e un padre personalmente coinvolto nel bene del penitente e nel suo cammino cristiano». Oggi, invece, con Amoris laetitia gli si chiede una «maggiore responsabilità personale nel valutare il bene del penitente e delle persone coinvolte dal suo agire, con cuore misericordioso e con intento terapeutico. Il suo ruolo è certamente assai più impegnativo. Bisogna però dire che diventa anche più significativo, più ricco e più ministerialmente pieno».

Amoris laetitia - Recezione: è iniziato il terzo tempo

Daniela Sala
Dopo la fase pre-sinodale della consultazione delle Chiese e la fase sinodale del confronto e dell’ascolto tra i vescovi nei Sinodi del 2014 e nel 2015, con la pubblicazione dell’esortazione postsinodale Amoris laetitia l’8 aprile scorso è iniziato ora il delicato e fondamentale processo della recezione, attraverso il quale l’insegnamento magisteriale viene interiorizzato dal popolo di Dio come criterio di giudizio ecclesiale. Come sta andando? Se è presto per capire come è stato recepito il documento al livello della base, nelle prime settimane dopo la pubblicazione sono già diversi i vescovi che si sono espressi in merito al testo pontificio.

I monti di Abramo

Nell’ebraismo e nell’islam

Piero Stefani
Quando si parla di montagne in ambito religioso,1 il discorso potrebbe muoversi subito in un orizzonte molto esteso. Dietro lo scritto c’è senz’altro una simbologia effettivamente orografica, tuttavia a valle del testo l’alveo continua a presentarsi in forma scritta. Ciò vale anche per Abramo. Nella Bibbia il patriarca è legato (è il caso di dirlo, visto che nella tradizione ebraica il sacrificio di Isacco si chiama ’aqedah «legamento») al monte Mòria, mentre nel Corano al suo riguardo si fa un sintetico riferimento a più montagne.

Ringraziamenti; Ricostruire la democrazia

p. Silvano Garello; Armando Pomatto
RingraziamentiCari amici «di lunga data» de Il Regno,innanzitutto, un cordiale saluto.Grazie per il vostro servizio. Voi continuate a pensare e ad agire, nonostante le emergenze che spezzano le gambe ai deboli.Ho visto su Internet i vostri contributi. Dal Bangladesh io allungo la mano verso le briciole dei media che mi arrivano da varie parti del mondo. Non mi voglio rassegnare a chi «chiude» pensando...

Al Giubileo di parrocchia

Tra rifugiati, santi e panini

Luigi Accattoli
Il Giubileo dei camminanti compiuto dalla mia parrocchia romana sabato 30 aprile è stato una felice fatica che racconto per indagare come cammina e come prega oggi un pezzo di popolo di Dio nella quotidianità. Dalla Madonna dei Monti a San Pietro, con messa all’Altare della confessione, passaggio della Porta santa e pranzo al sacco. Anche nel terzo millennio senza pranzo al sacco non c’è pellegrinaggio.