Che non siano veri e propri muri, ma barriere di filo spinato, come al confine tra Ungheria e Serbia o lungo i 90 km di confine tra Lettonia e Russia per proteggere il confine orientale dell’Europa, o barriere senza filo spinato, in versione soft, come al Brennero, il messaggio non cambia in nulla: chiudiamoci dentro, chiudiamoli fuori, proteggiamoci, difendiamoci. C’è una fetta di leader europei che pensa sia saggio affrontare il problema globale dell’ondata migratoria barricandosi in casa.
Se la cosa è geo-politicamente, umanitariamente, umanamente, cristianamente esecrabile, trova una sua giustificazione nel calcolo politico stile Orbàn che, cavalcando astutamente e alimentando la paura dei propri elettori, si ergono a difensori di un’«Europa cristiana» ragionando come si ragionava ai tempi delle crociate.
Articolo, 15/04/2016, pag. 197