m
Moralia Blog

Amos Luzzatto, l’etica del dialogo

Se volessi indicare le figure che hanno incarnato nella propria vita un’etica del dialogo, certo non potrebbe mancare Amos Luzzatto (1928-2020).

Proveniente da una famiglia storica del mondo ebraico – suo nonno era il rabbino Dante Lattes – che ha sofferto duramente nel ventennio fascista, ha trascorso parecchi anni in Israele, acquisendo una conoscenza profonda di tale realtà.

In Italia è poi stato per quasi mezzo secolo medico chirurgo, ma al contempo scrittore, saggista, docente: un intellettuale a tutto tondo.

Un punto di riferimento dell’ebraismo italiano, che nel 1998 lo ha eletto presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (riconfermandolo poi per un secondo mandato), ma anche una figura riconosciuta e apprezzata a livello internazionale.

Dalle Sessioni SAE

Il mio ricordo di Amos prende, però, le mosse soprattutto dalle Sessioni del SAE (Segretariato attività ecumeniche), dove per molti anni è stato – assieme alla moglie, Laura Luzzatto Voghera – presenza continuativa, testimone di un ebraismo profondamente radicato nella conoscenza della tradizione e proprio per questo pronto a dialogare a tutto campo.

Dalle questioni etiche più delicate all’interpretazione delle Scritture: tanti gli ambiti in cui la competenza pluriforme di Amos gli permetteva una parola incisiva e articolata, tagliente quando necessario, ma sempre affettuosa e sapiente. La sua ricca capacità ermeneutica gli permetteva di evidenziare a un tempo ciò che è specifico dell’ebraismo – sul piano dei contenuti, così come dello stile di riflessione – e gli elementi di consonanza e di possibile ricerca comune col cristianesimo. 

E la sua disponibilità si estendeva anche ai piccoli eventi di dialogo locale, per i quali è stato sempre pronto a presenziare con contributi mai banali e spesso di ampio respiro. A Venezia, in particolare, è stato fin dagli inizi ispiratore e punto di riferimento dei cicli di incontri di Dialogo ebraico-cristiano, co-promossi dal SAE e dalla Comunità luterana, cui ha donato la sua immensa competenza e la sua ricca rete di contatti, così come il suo senso dell’umorismo.

Un dialogo a tutto campo

Due elementi voglio ancora ricordare, per tratteggiare lo stile dialogico di Amos. In primo luogo lo sguardo rivolto allo spazio pubblico, che egli costantemente interpellava, nel segno della laicità, ma anche dell’attenzione per quella complessità che essa stessa esige. Non a caso la figura di dialogo cui egli guardava era aperta. Molte volte con lui si è riflettuto sulle potenzialità esigenti di un trialogo (ebraico-cristiano-musulmano). L’attenzione per l’alterità – assieme all’esperienza fatta dell’antisemitismo nazifascista – si declinava quindi in lui anche come opposizione al razzismo e all’islamofobia, in anni che hanno visto in Italia il riacutizzarsi tali dimensioni.

In secondo luogo bisogna ricordare l’attenzione per i saperi scientifici, che egli coltivava come parte essenziale della sua professione di medico, ma che sapeva pure integrare in un’interrogazione attenta, costantemente intrecciata a quella teologica e culturale in senso ampio. Più volte ho avuto il piacere di confrontarmi con lui anche su questo versante, scoprendo una duttilità interpretativa che sapeva scoprire connessioni e differenze anche tra ambiti inaspettati.

Davvero un’etica del dialogo incarnata, in una varietà di dimensioni, scrutate con mente appassionata, lucida e competente. Soprattutto una grande persona, accogliente nell’umanità, coraggiosa nel disegnare orizzonti e progetti, pronta all’incontro e all’amicizia. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da riempire.

 

Simone Morandini è coordinatore del progetto «Etica, teologia, filosofia» della Fondazione Lanza e insegna all’Istituto di studi ecumenici San Bernardino di Venezia; è coordinatore del blog Moralia.

Commenti

  • 11/09/2020 Greta Schonhaut

    Grazie per questo prezioso ricordo per questa persona meravigliosamente umile nella sua sapienza e umanità con un cuore grande. Un grande maestro, un esempio per tutti noi.

Lascia un commento

{{resultMessage}}