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Parole delle religioni

Parole delle religioni

Io credo

Ambivalenze della fede messianica

Piero Stefani
Nel secondo capitolo del libro del profeta Abacuc vi è un versetto destinato a riprese imprevedibili per il suo autore. Attraverso la lettura compiuta, dapprima da Paolo poi da Lutero, l’affermazione stando alla quale il giusto vive di fede è diventata uno dei grimaldelli in grado di scardinare interi assetti teologici ed ecclesiali (cf. Ab 2,4; Rm 1,17). Tuttavia non sono prive...

Trasfigurazione. Lettura evangelica dell’ultima opera di Raffaello

Piero Stefani
La pittura riconduce il tempo alla staticità. Non si dà musica senza un succedersi di note che appaiono solo per scomparire dopo una vita breve (o brevissima). Armonia e melodia richiedono alle note il sacrificio continuo del proprio esserci. La composizione musicale nell’insieme è costruttiva perché nelle sue parti è intimamente distruttiva. Ogni frammento...

Rinascita nazionale

Ambivalenze e ingiustizie della forma stato

Piero Stefani
A partire dal 17 gennaio del 1990, ogni anno la Chiesa italiana celebra la «Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei» (cf. Regno-att. 22,1989,634). Nonostante i non pochi anni trascorsi, la data ha ancora scarsa presa. Le ragioni sono molteplici; tra queste, vi è il fatto che il linguaggio impiegato dalle due componenti è contraddistinto...

Il sionismo cristiano

Il problematico intreccio
tra teologia e politica

Piero Stefani
Il Corano, accanto a storie e a leggi, contiene anche annunci; alcuni di essi riguardano direttamente il popolo ebraico. Com’è proprio dello stile profetico, il passato si proietta nell’avvenire. L’ordine rivolto ai figli di Israele d’abitare una terra particolare si prolunga così nella promessa secondo cui, in un futuro imprecisato, tutti i figli di Israele saranno...

Maggi manzoniani

Chiose al discorso del presidente della Repubblica

Piero Stefani
Sta per volgere al termine l’anno in cui ricorre il 150o della morte di Alessandro Manzoni. Il 22 maggio, nella casa in cui abitò e morì il grande scrittore, il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso d’elevato profilo civile e culturale. Un suo passaggio afferma che Manzoni guardò alle speranze, ai progressi, alle miserie e alle cadute di genti e popoli....

Rut e Noemi

Rileggendo oggi un libro biblico

Piero Stefani
Il ricordo è affidato alla memoria, non a una documentazione rigorosa. Anni addietro, la qualificata biblista Irmtraud Fischer, mentre commentava il libro di Rut, di cui è grande esperta,1 affrontò il problema di cosa fosse successo tra la vedova moabita e il suo «riscattatore», il possidente Booz, nella notte sull’aia quando, eseguendo gli ordini di sua suocera...

La capra di Garibaldi

E i dolcetti marocchini

Piero Stefani
In un angolo del sottotetto la vista è catturata da un reperto insolito: una capra impagliata di modeste dimensioni. Su un biglietto campeggia un prevedibile: «Non toccare». Ce n’è però un altro su cui si legge che l’animale fu regalato da Giuseppe Garibaldi a Domenico Marchiori (pittore e deputato). Non c’è data. Il pensiero corre, inevitabilmente,...

L’Anticristo piacevole

E la nonviolenza può diventare un idolo

Piero Stefani
Opera ultima. Titolo lungo. Vladimir Solov’ëv, I tre dialoghi sulla guerra, il progresso e la fine della storia universale con assieme un breve racconto dell’Anticristo e un’appendice.1 Siamo allo scadere del XIX secolo. La Prefazione dell’autore è datata domenica di Pasqua 1900. Il progetto dei Dialoghi era contenuto in una lettera del 1896. L’opera, temporalmente...

Padre, perdona loro

Ma umanamente è sempre possibile?

Piero Stefani
Paolo [d’ora in poi P.]: «Secondo te è una scusante o un’aggravante?». Simone [d’ora in poi S.]: «Come faccio a rispondere? Scusante o aggravante rispetto a che?». P.: «Hai ragione. Ero sovrappensiero. Parlavo un po’ con me stesso». S.: «Di che si tratta? Conoscendoti dev’essere qualcosa legato alla religione. Quando...

Resurgamus. La chiesa, il famedio e il crematorio

Piero Stefani
Cimitero monumentale di Lugano. Viale d’ingresso ampio e rettilineo, senza alberi; a fianco tombe, espressione di arte funeraria di fine Ottocento. Al centro una chiesa di rilevanti dimensioni; la lunga data in caratteri latini la fa risalire all’AD 1887. Lo stile è tipico dell’epoca, vagamente neoromanico con apporti orientaleggianti. Sul portale d’ingresso campeggia...