Desaparecidos. Anche i più ignari di vicende sudamericane conoscono la parola, che rimanda all’ultima e più cruenta dittatura militare sorta in Argentina nel 1976: quella dei prigionieri narcotizzati e lanciati dagli aerei in mezzo all’oceano, quella dei neonati sottratti alle detenute e affidati a famiglie vicine al regime, figli ancora oggi in cerca della propria identità. Un momento così oscuro della storia del paese e della sua Chiesa che, all’elezione al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio, più d’uno s’interrogò se non costituisse un’ombra pure nel suo passato. Con un lavoro rigoroso e assai documentato, esito di una ventennale ricerca, le dense pagine di Zanatta – docente di Storia dell’America Latina all’Università di Bologna – attraversano la storia argentina dall’inizio del secolo scorso, scandagliando nel dettaglio soprattutto il periodo dalla metà degli anni Cinquanta fino alla fine della dittatura. Ma non alla ricerca di colpevoli.