M. Lahham
Il Comitato scientifico internazionale della Fondazione Oasis (www.fondazioneoasis.org) si è nuovamente riunito a Tunisi il 18-19 giugno scorsi, sul tema «La religione in una società in transizione. Come la Tunisia interpella l’Occidente». La rete internazionale di Oasis quest’anno infatti si pone come obiettivo lo studio del «caso tunisino», del dibattito sulla nuova Costituzione e dei fermenti della sua dinamica società civile, per comprendere dal di dentro gli eventi e i fattori che stanno mutando il volto di alcuni paesi dell’Africa del Nord e per capire in che misura e come questi fatti riguardino anche i vicini arabi, gli altri paesi a maggioranza musulmana e tutto l’Occidente. È il nono incontro del Comitato scientifico di Oasis, realtà fondata nel 2004 dal card. Angelo Scola, allora patriarca di Venezia e oggi arcivescovo di Milano, e segue quelli di Venezia (2011; cf. Regno-att. 14,2011,438), Beirut (2010), Venezia (2009), Amman (2008), Venezia (2007), Il Cairo (2006), Venezia (2005 e 2004); in concomitanza esce il nuovo numero della rivista Oasis, il cui primo piano è dedicato a «Dove poggiano gli stati. Diritto, Costituzioni e sharia». Tra gli interventi di vari esponenti tunisini, sia dell’ala laica sia di quella islamista, e di testimoni e studiosi occidentali e provenienti da paesi musulmani non arabi, proponiamo, con alcuni piccoli interventi redazionali, quello di mons. Maroun Lahham, fino all’inizio del 2012 arcivescovo di Tunisi e oggi arcivescovo titolare di Madaba e vicario patriarcale dei latini per la Giordania.
Articolo, 15/06/2012, pag. 363