Attualità, 12/2012, 15/06/2012, pag. 405
Cinema - Pasolini e il sacro. Il finale tragico. L'opera dell'artista e il pensiero di De Martino
Nel cimitero di Casarsa della Delizia in Friuli c’è una tomba che riceve costanti visite da tutta Italia (e non solo): è la tomba di Pier Paolo Pasolini, che qui riposa insieme alla madre. La tomba è disadorna, austera nello stile come Accattone e Mamma Roma: una lastra di marmo, due targhe, qualche pianta. I motivi che legano i visitatori a colui che qui è sepolto sono i più vari. Ma cosa cercano le tante persone che vi si accostano? Forse quel contatto con il sacro che Pasolini invitata a coltivare e a preservare? A Casarsa c’è anche un Centro studi dedicato alla figura di Pasolini, costituito nel 2005 con lo scopo di conservare un fondo archivistico sulla produzione pasoliniana del periodo friulano e di promuovere, attraverso mostre, convegni e iniziative editoriali, lo studio della figura e dell’opera di Pasolini. Qualche mese fa, in collaborazione con la Pro civitate christiana di Assisi e l’Università degli studi di Udine, il Centro ha organizzato un convegno intitolato «Pasolini e l’interrogazione del sacro», che ha visto la partecipazione di numerosi studiosi.
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