Attualità, 12/2012, 15/06/2012, pag. 417
Finanza, economia, disagio sociale: Anatomia di una crisi
L’attuale crisi economica non è la prima che il capitalismo affronta, poiché in realtà nel corso di un secolo e mezzo ha già conosciuto alcune grandi fasi di dissesto che sono state occasione di un nuovo ciclo d’innovazione sociale, in particolare nel campo dell’economia sociale e solidale. Quella di oggi si caratterizza per il profondo squilibrio economico, che va trasversalmente a sommarsi con quello politico, sociale ed ecologico (Lévesque). Nasce dalla separazione tra economia, finanza e società, che produce da un lato la destrutturazione del mondo che abbiamo conosciuto sinora, e dall’altro – seguendo la logica del produttivismo e della crescita come principale finalità sociale – una crisi antropologica che è rivelata dal diffuso disagio psichico e sociale (Mancini). Potrebbe anche essere l’occasione per avviare un nuovo ciclo d’innovazione sociale in grado di contribuire a una grande trasformazione e di delineare una nuova visione di economia e sviluppo sostenibili. Bisogna fare leva sulle iniziative della società civile che si richiamano al movimento altermondialista, su scala globale, e all’economia sociale e solidale, su scala locale. Ma occorre anche fare un salto di qualità: allargare le alleanze e attingere alle forze spirituali e cognitive di tutte le culture.
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