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Attualità

Attualità, 10/2010

Chiesa - Scandalo della pedofilia: Dio nelle vittime

Il Regno
La Chiesa cattolica si trova di fronte a una delle crisi più profonde della sua storia. E ne è scossa. Papa Benedetto XVI, nella sua recente lettera pastorale ai cattolici irlandesi, ha parlato di oscuramento della luce del Vangelo (n. 4; cf. Regno-doc. 7,2010,195). Sembra di veder prendere figura l’affermazione di Gesù riferita da Matteo: «Il regno di Dio soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono» (Mt 11,12). Lo scandalo è emerso tardi. Prima il Canada, a metà degli anni Ottanta, poi gli Stati Uniti, in seguito l’Austria, l’Australia, il Belgio, l’Inghilterra, la Francia, l’Irlanda, la Svizzera, la Germania, l’Olanda. In Italia, secondo la Conferenza episcopale italiana, sono un centinaio i casi di violenza da parte di sacerdoti.

Benedetto XVI - Portogallo: rileggere Fatima. Diario di viaggio tra peccato della Chiesa e missione

A.M. Valli
Nella cappellina delle apparizioni, è in corso l’ennesima messa. Sono celebrate senza interruzioni, in diverse lingue, mentre il flusso dei pellegrini d’ogni età è inarrestabile e alcuni compiono l’ultimo tratto del percorso in ginocchio. A Fatima si respira questa spiritualità, questa devozione. Vogliamo definirle popolari? Forse è meglio parlare di una fede semplice, in senso però non riduttivo. Semplice perché radicata, perché genuina. Per Benedetto XVI la visita in Portogallo è caduta in un momento assai delicato e di grande sofferenza, a causa delle accuse rivolte alla Chiesa e al papa stesso per i casi di pedofilia fra sacerdoti e vescovi. Ma il clima non è stato opprimente. Molto del merito va attribuito proprio a Joseph Ratzinger.

Legionari di Cristo - Posizione Santa Sede: nuove costituzioni. Necessaria una «profonda revisione»

L. Prezzi
Alcune delle esigenze emerse dalla visita apostolica fra i legionari di Cristo che il comunicato della Santa Sede del 1°maggio richiama sono: «La necessità di ridefinire il carisma della Congregazione (…) preservando il nucleo vero, quello della “militia Christi” che contraddistingue l’azione apostolica e missionaria della Chiesa e non si identifica con l’efficientismo a qualsiasi costo»; «la necessità di rivedere l’esercizio dell’autorità, che deve essere congiunta alla verità, per rispettare la coscienza e svilupparsi alla luce del Vangelo come autentico servizio ecclesiale»; «la necessità di preservare l’entusiasmo della fede dei giovani, lo zelo missionario, il dinamismo apostolico, per mezzo di un’adeguata formazione». Si annunciano tre decisioni che verranno formalizzate in seguito: la nomina di un delegato con piena autorità di governo sulla congregazione, la formazione di una commissione di studio sulle costituzioni e, per il movimento Regnum Christi, l’invio di un visitatore.

Santa Sede - Lefebvriani: riconciliazione? Conflitto sull'interpretazione autentica del Vaticano II

E. Schockenhoff
Da alcune settimane si svolgono a Roma dei colloqui religiosi inusuali. Non sono i rappresentanti delle grandi religioni mondiali a incontrarsi per pregare insieme per la pace, ma due delegazioni dal peso specifico estremamente diverso: da un lato alcuni teologi incaricati da Roma, dall’altro i delegati di un movimento tradizionalista la cui piena reincorporazione nella Chiesa cattolica rappresenta una meta importante del pontificato di Benedetto XVI. Le trattative tra il Vaticano e una delegazione della Fraternità San Pio X avvengono a porte chiuse. Al centro dei colloqui stanno le modalità più precise secondo le quali i lefebvriani potrebbero dichiararsi pronti a un riconoscimento non limitato del concilio Vaticano II.

CEI - XLVI Settimana sociale: Italia: una, solidale, meno marginale

G: Brunelli
Reso noto il 10 maggio scorso, il documento preparatorio della XLVI Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre 2010, immette di fatto la riflessione della Chiesa italiana sulle questioni proposte. «Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del paese»: questo il tema in discussione. Siamo sulla scia del recente testo della CEI Per un paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno (Regno-doc. 5,2010,153; Regno-att. 6,2010,145), e più in generale del tentativo di ripresa d’attenzione che la nuova Segreteria della Conferenza episcopale intende proporre sui temi sociali.

CEI-Testimoni digitali: luogo di parola. Relazioni dei giovani nella rete. Intervista a C. Giaccardi

G. Mocellin
Quando dalla CEI mi hanno chiesto di immaginare e realizzare una ricerca sui giovani nello scenario digitale (…) ho avuto subito due pensieri: il primo, “c’è troppo poco tempo”; il secondo, più in positivo, è stato “sarebbe bello coinvolgere anche i colleghi dell’Università che si occupano di comunicazione, sia nella definizione del disegno della ricerca che nella sua realizzazione”». Così Chiara Giaccardi, docente di sociologia e antropologia dei media all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha riassunto, aprendo la mattina del 23 aprile il suo ampio intervento al convegno della CEI «Testimoni digitali», la genesi della ricerca Relazioni comunicative e affettive dei giovani nello scenario digitale. Essa è consistita in 50 interviste telefoniche «semistrutturate» di 60-75 minuti, rivolte ad altrettanti giovani tra i 18 e i 24 anni selezionati in modo da individuare i soggetti «digitalmente» più attivi; e non vi è da dubitare che, nell’impianto complessivo del convegno, a questo lavoro fosse assegnato un ruolo chiave.

Testimoni digitali: tra i due Orientamenti

G. Mocellin
Sono stati chiamati a Roma, dal 22 al 24 aprile scorso, per «esplorare il continente digitale», ovvero il sorgere di nuovi media e l’evolversi dei vecchi in funzione di questa tecnologia, e a tal fine, agli oltre 1.300 partecipanti al convegno «Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale», organizzato dall’Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana (CEI) e dal Servizio nazionale per il progetto culturale e promosso dalla Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, sono state proposte 38 relazioni, comprese le introduzioni dei moderatori (quasi sempre, giornalisti di primo piano dei media editi dalla CEI).

Italia - Vescovi: La questione nazionale

L. Prezzi
Nelle ultime settimane in varie occasioni e sotto diverse prospettive il tema rilevante dell’unità e della memoria nazionale è stato riproposto autorevolmente da alcuni vescovi. Essi hanno evidenziato la necessità, alla vigilia dei 150 anni dall’unificazione dell’Italia, di riavviare una riflessione sul significato della storia condivisa del paese, nel momento in cui s’intraprende la strada del federalismo; sui nodi che attendono di essere sciolti nel presente; sulla crisi delle istituzioni e le sue ricadute sull’intera questione nazionale.

Europa - Pastorale: Notte in cattedrale

L. Prezzi
A partire dal 2000 si va espandendo in Europa una singolare iniziativa pastorale: l’apertura notturna di cattedrali storiche (cf. Regno-att. 12,2009,363). I poli trainanti sono due: Treviri (Germania) con l’allargamento progressivo verso il Belgio, la Francia e l’Olanda; e Vienna con influenza progressiva sulle altre diocesi austriache e verso la Cechia. La quarta edizione delle «Notti delle cattedrali» ha coinvolto sabato 24 aprile le cattedrali di Treviri, Rouen, Reims, Metz, Strasburgo, Liegi e del Lussemburgo. Nancy quest’anno non partecipa perché la cattedrale è in restauro. Si è aggiunta la cattedrale di Conception (vicariato apostolico di Nuflo de Cháves, Bolivia) gemellata a Treviri.

Croazia - Unione Europea: Entrare con orgoglio

M.E. Gandolfi
Questo documento pone fine alle congetture fatte sulla posizione dei vescovi nei confronti dell’Unione Europea e dell’entrata in essa della Croazia. Desideriamo incoraggiare i fedeli ad accettare la realtà di ciò che è iniziato parecchi anni fa, e cioè l’unità dell’Europa e l’unità del mondo intero; e l’unità del mondo è un’idea cristiana». Sono le parole usate da mons. Marin Srakicé, presidente della Conferenza dei vescovi cattolici croati, per presentare durante una conferenza stampa la Lettera dei vescovi croati in occasione dei negoziati per l’accesso della Repubblica croata nell’Unione Europea lo scorso 22 marzo.

Romania - Chiesa ortodossa: Sulle orme di Mosca

L. Prezzi
La Chiesa ortodossa romena ha deciso di seguire l’esempio della Chiesa ortodossa russa e ha chiesto a tutti i romeni attivi fuori dai suoi confini di entrare in comunità sotto la giurisdizione canonica della Chiesa madre. Il mutamento di prospettiva nasce dalla crescita dell’emigrazione, dal rafforzamento della Chiesa in patria e dall’opportunità di superare incomprensioni con comunità nate all’estero in contrapposizione alla subalternità politica della Chiesa rispetto al regime comunista. Ma apre problemi non piccoli nella relazione fra le Chiese ortodosse presenti all’estero, nell’interpretazione teologica del rapporto con la nazione, nei confronti del cammino ecumenico e di quelle comunità ortodosse occidentali composte da molte etnie.

Georgia - Dopo la guerra con la Russia: luci spente sul Caucaso. Il paese e le Chiese

F. Strazzari
Il 30 marzo 2010 la rete televisiva Imedi dà l’annuncio che la Georgia è invasa dai russi e il presidente Saakashvili ucciso. È il panico. Poi, la smentita. Ma il presidente commenta: «Potrebbe capitare davvero». L’episodio esprime con efficacia il profondo cambiamento avvenuto nel paese. In cinque anni (cf. Regno-att. 4,2005,127ss) la simpatia internazionale per la leadeship georgiana è crollata e la situazione interna sembra sul limite della rottura. Dopo la guerra con la Russia pochi scommettono nel presidente.

Repubblica sudafricana - Coppa del mondo di calcio: Il pallone innanzitutto

M.E. Gandolfi
I grandi eventi sono universalmente riconosciuti come occasioni tipiche in cui vengono violate le prassi di buon governo attraverso l’indebolimento del grado di trasparenza e della partecipazione ai processi decisionali politici e amministrativi»: così conclude lo studio a più voci sulle ricadute che la prossima Coppa del mondo di calcio in Sudafrica avrà nel paese. Curato da Collette Schulz-Herzenberg, ricercatrice sul rapporto tra corruzione e sistemi di governo presso l’Institute for Security Studies di Cape Town (Sudafrica), il testo, intitolato Player and Referee. Conflicting Interests and the 2010 FIFA World Cup (Cape Town, aprile 2010; Giocatore e arbitro. Conflitti d’interesse e Coppa del mondo di calcio FIFA 2010), è scritto da studiosi e giornalisti che operano a livello internazionale, come Andrew Jennings, reporter britannico e unico giornalista al mondo bandito dal presidente della Fédération Internationale de Football Association (FIFA), Sepp Blatter.

Africa - Religioni: credere a Sud. I dati della presenza di cristiani e musulmani nel continente

M.E. Gandolfi
In poco più di un secolo il panorama religioso dell’Africa subsahariana è radicalmente cambiato. Nel 1900 sia i cristiani sia i musulmani erano nella regione minoranze piuttosto esigue. La stragrande maggioranza della popolazione apparteneva alle religioni tradizionali africane, mentre gli aderenti al cristianesimo e all’islam tutti insieme costituivano meno di un quarto della popolazione (…). Da allora, tuttavia, il numero dei musulmani che vivono tra il deserto del Sahara e il Capo di Buona speranza è cresciuto più di 20 volte, andando dagli 11 milioni stimati del 1900 ai circa 234 milioni del 2010. I cristiani sono cresciuti ancora più in fretta, facendo lievitare di circa 70 volte i 7 milioni iniziali diventati 470. Oggi l’Africa subsahariana è la patria di circa 1 cristiano su 5 nel mondo (21%) e di più di 1 musulmano su 7 (15%)».

Camorra. La lente del sociologo

D. Pizzuti
Ogni riflessione sulla camorra dopo Gomorra e le polemiche che ne sono seguite rischia di alimentare un dubbio: che si persegua una finalità mediatica. Questo triste destino sembra abbattersi su ogni lavoro editoriale che abbia per oggetto le organizzazioni criminali, la mafia, la camorra, anche se ha una veste scientifica». Sono parole di presentazione di un recente lavoro sulla criminalità organizzata in Campania secondo diverse prospettive, per marcare non solo le eterogenee finalità degli scritti sulle forme di criminalità organizzata in Italia, ma anche i generi che li caratterizzano. Al di là dell’impatto mediatico di alcune di queste produzioni, come Gomorra di Roberto Saviano, fondamentalmente si intende porre un discrimine tra opere che hanno una prevalente finalità «narrativa » (letteraria, cinematografica, televisiva ecc.) e quelle che invece si avvalgono di un linguaggio scientifico a fini analitici.

Libri del mese di Maggio 2010 - Schedine

Redazione
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 12 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

Bellezza: sapienza del divino

L. Prezzi

UICCA - Nuovo presidente

D. Sala

CEC - Disarmo nucleare

D. Sala

Cirillo in Egitto

D. Sala

Europa - Migranti

D. Sala

Il Sudafrica risponde al Kairos palestinese

D. Sala

Conferenza cristiana dell'Asia - Nuova segretaria generale

D. Sala

Baku - Vertice interreligioso

D. Sala

KEK - Nuova struttura

D. Sala

Verona - Luterani italiani in sinodo

D. Sala

Sodano - Solidarietà al papa

L. Accattoli

Pio XII e la carità nella guerra

L. Accattoli

Pedofilia e ascolto

L. Accattoli

Nuovo blog vaticano

L. Accattoli

Pedofilia e penitenza

L. Accattoli

Malta: papa incontra vittime pedofili

L. Accattoli

Pedofilia - Dimissioni di vescovi

L. Accattoli

Mare digitale

L. Accattoli

Annuario statistico

L. Accattoli

Ricerca de Il Regno sull'Italia religiosa: da cattolica a genericamente cristiana

P. Segatti, G. Brunelli
Il futuro dell’Italia religiosa ha il profilo di un paese che da cattolico diviene genericamente cristiano. Un’indagine condotta da Paolo Segatti, docente di Sociologia politica presso l’Università di Milano, per la rivista Il Regno mostra che il processo di secolarizzazione in Italia non si è fermato, bensì ha prodotto un accentuato pluralismo nei modi di vivere il rapporto con la religione: i tratti che compongono l’identità religiosa degli italiani evidenziano una coerenza reciproca piuttosto debole, come debole risulta la loro capacità di orientare opinioni coerenti sul magistero e sui temi del dibattito pubblico. Paradossalmente, per quanto la Chiesa come istituzione occupi una posizione d’indubbio rilievo e goda di grande credibilità presso molti, tuttavia non mostra una netta capacità d’indirizzo sulle opinioni degli italiani sui temi che esulano dalle questioni strettamente spirituali. Nel volgere di una generazione, i cattolici in Italia cesseranno di essere una maggioranza.

Tomas Spidlik (17.12.1919-16.4.2010): lo Starets. Fare attenzione al cuore

M. Campatelli
Professore, predicatore, scrittore, gesuita, cardinale e teologo: di p. Špidlík si dovrebbero dire molte cose. Ripercorro i ricordi di quasi 20 anni di convivenza insieme, nel tentativo di cogliere solo alcuni tratti della sua figura di padre spirituale, di starets come lo si chiamava qui al Centro Aletti a Roma. P. Špidlík significava un viavai di persone. Non solo negli ultimi anni, quando non insegnava più. Anche prima, nel pieno della sua attività di ricerca e di insegnamento, si divideva tra l’Istituto orientale e il Collegio Nepomuceno, dove era padre spirituale. Poi c’erano Radio vaticana, dove per oltre 59 anni ogni venerdì è andata in onda una sua riflessione per aiutare i preti nell’omelia della domenica successiva, l’incarico di vice gerente della provincia boema dei gesuiti in diaspora, i contatti con i profughi cechi, il Centro Aletti, dove ha vissuto gli ultimi 19 anni…

Dio e gli dei. Le fedi monoteiste e la traducibilità delle culture

P. Stefani
È accusa ripetuta e da non prendere alla leggera che la comparsa di religioni, per comodità classificatoria chiamate monoteiste, abbia inferto un duro colpo alla traducibilità delle culture. Il confronto con riflessioni del tipo di quelle proposte da Jan Assmann1 si pone, in effetti, come un terreno inevitabile per ogni persona di fede che non voglia abdicare alla dignità del pensiero. Una linea di risposta a questa obiezione sta nel chiedersi quale grado di permeabilità reciproca sia restata entro le stesse religioni monoteiste e in particolare in quelle che – anche qui a motivo di un’accettata consuetudine – si dicono abramiche. Va comunque subito precisato che, all’interno di questo filone, altro è il discorso relativo ai fatti e altro quello concernente il diritto.

Ancora: gli embrioni risorgeranno?

L. Eusebi

Sul ministero

E. Antoniazzi

Sui legionari

L. Murtas

Sulla liturgia

S. Albertazzi

Quattro trappiste dalla Toscana alla Siria e le altre erano già in Angola. Un invito ad aiutarle

L. Accattoli
Adriana, Mariangela, Marita, Marta Luisa: quattro piccole donne all’avventura in Siria. Quattro trappiste che sono partite cinque anni addietro dal monastero di Valserena (PI) con destinazione Aleppo «per custodire l’eredità dei nostri sette fratelli trappisti uccisi in Algeria nel 1996 e sostenere le comunità cristiane che si trovano sempre più isolate nel mondo musulmano». Non le ho mai incontrate e forse mai le vedrò, ma da quando le ho scoperte ne vado parlando a tutti e trovo che nessuno le conosce e dico che dovremmo aiutarle. Hanno bisogno di tutto, queste sorelle trappiste fatte audaci dal sangue dei fratelli: i sette monaci del monastero cistercense trappista di Nostra Signora dell’Atlas uccisi il 21 maggio 1996.

Il Regno Attualità 10 2010. La rivista completa

Redazione
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