Attualità, 10/2010, 15/05/2010, pag. 354
Dio e gli dei. Le fedi monoteiste e la traducibilità delle culture
È accusa ripetuta e da non prendere alla leggera che la comparsa di religioni, per comodità classificatoria chiamate monoteiste, abbia inferto un duro colpo alla traducibilità delle culture. Il confronto con riflessioni del tipo di quelle proposte da Jan Assmann1 si pone, in effetti, come un terreno inevitabile per ogni persona di fede che non voglia abdicare alla dignità del pensiero. Una linea di risposta a questa obiezione sta nel chiedersi quale grado di permeabilità reciproca sia restata entro le stesse religioni monoteiste e in particolare in quelle che – anche qui a motivo di un’accettata consuetudine – si dicono abramiche. Va comunque subito precisato che, all’interno di questo filone, altro è il discorso relativo ai fatti e altro quello concernente il diritto.
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