«Il deficit di pace, sviluppo, sicurezza e governance sta aumentando. Tutto questo pone sfide senza precedenti alla società umana. Il mondo è ancora una volta giunto a un bivio della storia e il suo corso futuro sarà deciso da tutti i popoli del mondo. Da parte sua la Cina si è sempre impegnata a perseguire gli obiettivi di politica estera di sostenere la pace nel mondo e promuovere lo sviluppo comune, e si dedica alla promozione di una comunità umana con un futuro condiviso». Il 16 ottobre si è aperto il 20° Congresso nazionale del Partito comunista cinese con un rapporto del presidente Xi Jinping, intitolato Tenere alta la grande bandiera del socialismo con caratteristiche cinesi e sforzarsi in unità per costruire un paese socialista moderno sotto tutti i punti di vista. In questo Congresso il presidente si è aggiudicato un terzo mandato, che lo rende l’uomo più potente del paese dopo Mao.
Dei 15 capitoli del lungo rapporto, tutto impostato su toni trionfalistici anche se in realtà è stata rimandata la pubblicazione dei dati economici, su cui peseranno sicuramente la politica zero COVID e la crisi del settore immobiliare, pubblichiamo le parti relative al bilancio del decennio trascorso, all’adattamento del marxismo alle nuove sfide, ai rapporti con Hong Kong e Macao e alla politica internazionale.
«Quante volte, dopo il Concilio, i cristiani si sono dati da fare per scegliere una parte nella Chiesa, senza accorgersi di lacerare il cuore della loro Madre! Quante volte si è preferito essere “tifosi del proprio gruppo” anziché servi di tutti, progressisti e conservatori piuttosto che fratelli e sorelle, “di destra” o “di sinistra” più che di Gesù… Superiamo le polarizzazioni e custodiamo la comunione, diventiamo sempre più “una cosa sola”, come Gesù ha implorato prima di dare la vita per noi». L’11 ottobre, memoria di San Giovanni XXIII che indisse e aprì il concilio ecumenico Vaticano II, papa Francesco ha presieduto nella basilica di San Pietro la celebrazione eucaristica in occasione del 60° anniversario del suo inizio, l’11 ottobre 1962. Nell’omelia pronunciata nel corso della messa ha lanciato un appello all’unità della Chiesa cattolica, denunciando la polarizzazione e l’opposizione alle riforme conciliari come opera del diavolo.
Il 10 ottobre anche la Segreteria generale del Sinodo ha pubblicato un Messaggio in occasione del 60° anniversario dell’apertura del concilio ecumenico Vaticano II, in cui afferma che «scopo del Sinodo era e rimane quello di prolungare, nella vita e nella missione della Chiesa, lo stile del concilio Vaticano II, nonché di favorire nel popolo di Dio la viva appropriazione del suo insegnamento» (cf. in questo numero a p. 592).
Il 10 ottobre la Segreteria generale del Sinodo ha pubblicato un Messaggio in occasione del 60° anniversario dell’apertura del concilio ecumenico Vaticano II (11 ottobre 1962 - 11 ottobre 2022), in cui sottolinea l’importanza del Sinodo dei vescovi come frutto e prolungamento del Concilio stesso (www.synod.va).
«I rincari energetici – conseguenza diretta del conflitto tra Ucraina e Russia oltre che delle speculazioni internazionali dei produttori e distributori di energia e gas – stanno provocando una situazione di grave disagio e difficoltà… Le nostre parrocchie e la diocesi faticano già a sostenere i maggiori costi e, al contempo, rischiano di non riuscire a mantenere alcuni servizi che ci siamo assunti, talvolta supplendo alle responsabilità di altri, a favore soprattutto delle persone in stato di necessità». Nasce da questo problema acutissimo la riflessione della Chiesa di Padova Crisi energetica. Alcune note per le parrocchie e gli enti diocesani, pubblicata il 5 ottobre sul sito diocesano. Nata dal confronto fra vari uffici pastorali e le presidenze del Consiglio pastorale diocesano e del Consiglio presbiterale, si offre come traccia per aiutare a leggere concretamente la situazione e a stimolare la ricerca di possibili interventi, lasciando ai consigli pastorali e ai consigli per la gestione economica l’adozione di scelte rispondenti alla propria realtà.
«L’attuale situazione… non può essere solamente fonte di grande preoccupazione, ma rappresenta un’occasione di conversione e di crescita nella responsabilità verso un uso più consapevole delle fonti energetiche, verso un maggiore rispetto dell’ambiente, suggerendoci il ritorno a usi e “costumi” ispirati ai criteri del buon senso e della giusta misura».
«L’ingiusta e disumana aggressione militare della Federazione russa contro l’Ucraina non solo ha portato terribili sofferenze agli innocenti ucraini, ma ha anche scosso l’intera architettura di sicurezza in Europa e oltre». Nella dichiarazione intitolata Europa, rinnova la tua vocazione a promuovere la pace e pubblicata il 17 giugno in vista del Consiglio europeo, la Commissione della COMECE per gli Affari esterni dell’Unione Europea ha spronato i leader dell’UE a «non interrompere gli sforzi per la fine della guerra, con un’Ucraina libera, sicura e indipendente nei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Anche se una pace duratura sarà possibile solo sulla base di un accordo negoziato, il diritto dell’Ucraina all’autodifesa legittima in linea con i principi del diritto internazionale non può essere negato».
Il 14 ottobre la COMECE ha nuovamente levato «un forte appello ai responsabili dell’aggressione, affinché sospendano immediatamente le ostilità, e a tutte le parti affinché si aprano a “serie proposte” per una pace giusta, in vista di una soluzione sostenibile del conflitto nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina» (cf. riquadro a p. 600).
Riunita a Bruxelles dal 12 al 14 ottobre 2022, l’Assemblea plenaria dei vescovi delegati degli episcopati dell’Unione Europea (UE) ha rivolto un forte appello alla Russia perché sospenda immediatamente le ostilità contro l’Ucraina, e a tutte le parti affinché si adoperino per una soluzione del conflitto. La Dichiarazione della Commissione delle conferenze episcopali dell’UE (COMECE), pubblicata il 14 ottobre con il titolo Un accorato appello alla pace in Ucraina e nell’Europa intera. «Dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79), incoraggia inoltre una forte coesione dell’UE (www.comece.eu).
Il 20 settembre l’arcivescovo di Bruxelles card. Jozef De Kesel e i vescovi delle Fiandre (diocesi di Hasselt, Gand, Anversa, Bruges) hanno pubblicato una riflessione sull’accompagnamento degli omosessuali all’interno della Chiesa, intitolata Essere vicini alle persone omosessuali sul piano pastorale. Per una Chiesa accogliente che non escluda nessuno. Tra le altre cose il documento annuncia la creazione di un punto di contatto interdiocesano per le persone omosessuali e propone uno schema di preghiera per l’impegno delle coppie omosessuali cristiane (www.cathobel.be, nostra traduzione dal francese).
«Sentiamo che sta succedendo qualcosa»: l’avvio del percorso sinodale ha aperto anche in Belgio esiti non scontati. Dalle diocesi che «hanno intrapreso un sinodo» al coinvolgimento di giovani e di cristiani di altre confessioni: il frutto dell’ascolto sinodale confluito nella Sintesi nazionale del processo sinodale della Chiesa in Belgio, pubblicata il 6 luglio, è multiforme, anche se non esente da aspetti critici. 5 sono le sfide principali: «1) la diminuzione del numero di fedeli e il loro invecchiamento, 2) il numero insufficiente di volontari, 3) l’assenza di giovani (…), 4) il ripiegamento delle comunità», che spendono «le loro energie nell’organizzazione della vita parrocchiale piuttosto che nell’aiutare le persone a vivere una relazione d’amore con il Signore; 5) (…) la riduzione della Chiesa alla distribuzione dei sacramenti». Alla Chiesa ci si rivolge nei passaggi fondamentali della vita, ma spesso la si trova impreparata nel linguaggio, che risulta poco comprensibile all’uomo contemporaneo, e poco aperta e rispettosa verso tutte le condizioni di vita. «La disparità di trattamento delle donne», come l’esclusione dei divorziati risposati e delle coppie omosessuali, è ritenuta uno scandalo. Su questo ultimo punto, però, i vescovi belgi delle Fiandre a settembre hanno proposto una riflessione (cf. in questo numero a p. 606), che comprende anche la possibilità di una preghiera per le coppie omosessuali cristiane.
«La sinodalità non va intesa come fine a se stessa. Si tratta piuttosto di “abbattere strutture rigide” e promuovere “la crescita e la vitalità della Chiesa al servizio delle persone e dell’unica umanità”, con riferimento alla “indispensabile missione affidataci da Gesù”». Con queste parole la Conferenza episcopale dell’Austria introduce la «sintesi nazionale» del processo di consultazione avviato nelle diocesi un anno fa, in conformità con le indicazioni di papa Francesco e della Segreteria del Sinodo. A una prima, più breve sezione di «rilettura dell’esperienza sinodale», in cui si sottolineano tanto le difficoltà quanto le sorprese del metodo della «conversazione spirituale», fa seguito una più ampia sezione che raccoglie in nove punti i contenuti ripetutamente sollevati nel corso del processo sinodale austriaco, tra i quali spiccano i temi della «condivisione della responsabilità per la comune missione», del «dialogare» e dell’«autorità e partecipazione». All’interno di quest’ultimo è compresa la questione della partecipazione delle donne, che «viene affrontata criticamente nella maggior parte dei contributi».
La Sintesi nazionale sul processo sinodale è stata presentata a Vienna il 21 settembre.
La quarta e penultima Assemblea del Cammino sinodale della Chiesa cattolica di Germania si è svolta a Francoforte dall’8 al 10 settembre non senza qualche tensione. I 209 presenti, di cui 62 vescovi e circa un centinaio di giornalisti, non sono riusciti a portare a termine il lavoro e in alcuni momenti il clima è stato molto teso. All’ordine del giorno c’era la discussione in seconda e ultima lettura di tre 3 dei 4 documenti preparati dai forum sinodali: sulla morale sessuale, sul ruolo della donna nella Chiesa, sulla figura del presbitero.
Qui presentiamo, nella traduzione italiana curata dalla Conferenza episcopale tedesca, il testo relativo alla morale sessuale: Vivere in rapporti che funzionano. Vivere l’amore nella sessualità e nel rapporto di coppia. Il documento al momento della votazione non ha raggiunto il consenso dei 2/3 dei vescovi presenti, necessario per l’approvazione: solo 33 vescovi si sono espressi a favore, rendendo vana l’approvazione dell’82% dell’Assemblea.
Alle proteste in sala sono seguite delusione e rabbia. La crisi è stata superata solo in un secondo momento, ripartendo il giorno dopo con nuove regole: il voto non sarebbe più stato anonimo e il testo, pur non approvato, avendo la maggioranza di consensi all’Assemblea, sarà comunque presentato a novembre alla visita ad limina a Roma e alla sessione continentale del Sinodo della Chiesa universale a gennaio 2023.