Mons. B. Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto
«È nel desiderio di farla conoscere e amare che scrivo questa lettera sulla
Chiesa, non da spettatore distaccato, ma da testimone che da essa ha ricevuto il dono più grande, la fede». È con il cuore e «lo sguardo della fede» che mons. Bruno Forte, arcivescovo di Cheti-Vasto, descrive la Chiesa – «che amo e in cui credo» – nella lettera pastorale scritta per l’anno diocesano 2013-2014 e recentemente presentata. Una Chiesa «del dialogo e della missione», che ha il volto bello e riconoscibile della Chiesa del Concilio, a cominciare dalla centralità assegnata al «mistero della presenza di Dio», che la rende «icona della Trinità, comunione di uomini e donne, adulti e responsabili». Una comunione che è necessaria per vivere, scrive Forte, «di fronte all’arcipelago, che è spesso la società in cui viviamo», dove la Chiesa deve suscitare e coltivare «relazioni di rispetto e di amore, che siano un’immagine eloquente della comunione trinitaria e accendano in chi è lontano il desiderio di Dio e dell’esperienza del suo amore». È il volto di una comunità profetica, capace di trasmettere la gioia e la bellezza» del Vangelo.
Documento, 01/10/2013, pag. 545