L’attacco lanciato dai miliziani di Hamas all’alba dello Shabbat, il 7 ottobre, ai territori israeliani limitrofi alla Striscia di Gaza è un atto di guerra che ha preso di mira, esibendone l’orrore omicida, soprattutto i civili.
Credo che si possa definire l’identità dell’Europa anzitutto da un punto di vista storico e culturale. Essa, infatti, non è un’espressione geografica ben definita: è soprattutto una storia, un modo di pensare e d’essere, l’esito aperto di un processo culturale che lungo i secoli ha coinvolto e accomunato popoli di lingue e tradizioni diverse.
Proprio nel libro appena pubblicato (edizioni e/o – LEV), che si chiude con una lettera di papa Francesco, si restituisce il clima di contesa sperimentato in questi luoghi. Perché non sappiamo realizzare quella coesistenza che le pietre, spiega Schmitt, hanno imparato: esaltiamo le nostre differenze, contingenti e storiche, fino a farle diventare identitarie.
La Terra Santa, luogo sacro per molti milioni di persone di tutto il mondo, è attualmente impantanata nella violenza e nella sofferenza dovute a un prolungato conflitto politico e alla deplorevole assenza di giustizia e di rispetto dei diritti umani.
Dal 9 all’11 ottobre si è tenuto alla Pontificia università gregoriana a Roma un importante convegno internazionale sul pontificato di Pio XII e gli ebrei, con una attenzione particolare al ruolo della Santa Sede nella Shoah.
In questo nostro mondo ci sono luoghi in cui gli effetti del cambiamento climatico sono già molto evidenti. È il caso della parte settentrionale del bacino del Rio delle Amazzoni, che sta conoscendo una siccità di eccezionale durata a causa del fenomeno meteorologico El Niño.
Che cosa sappiamo di ciò che sta avvenendo in Sinodo? Che le meditazioni di madre Maria Ignazia Angelini e di padre Timothy Radcliffe sono state molto ascoltate. Che i temi anche più divisivi sono stati affrontati. Che in tanti s’interrogano sull’enfasi posta sul ruolo dello Spirito Santo ma anche sul discernimento e su chi concretamente lo gestirà.
Nei 76 anni trascorsi dalla sua fondazione, nel 1947, la Federazione luterana mondiale (FLM) è passata sempre di più da una «libera associazione di Chiese luterane».
La Bibbia è uno dei libri maggiormente acquistati o regalati, ma certo non è fra i più letti. Dall’entusiasmo postconciliare alla situazione di disinteresse dei nostri tempi – questione di pochi decenni – il passo è breve.
È ormai diventato normale vedere bruciare le bandiere francesi durante le manifestazioni nell’Africa francofona. Negli ultimi anni nel Sahel sono diventati comuni slogan ostili, dichiarazioni fragorose di attivisti ma anche discorsi di funzionari sulla responsabilità di Parigi nella crisi della regione.
Evgenij Prigožin è morto, ma la Wagner, la sua creatura, è viva. La liquidazione della più conosciuta compagnia militare privata, paventata da molti dopo la tragica fine del suo fondatore, non è avvenuta.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nei contesti militari è una realtà sempre più concreta, che suscita un acceso dibattito in merito agli aspetti etici che circondano qualsiasi livello d’automazione all’interno dei processi bellici.
Il Nepal, ricco di problemi e potenzialità che la sua classe dirigente fatica a riconoscere, nella sua quotidianità sembra lontano dalle tensioni che attraversano la sua classe politica litigiosa.
L’importanza del personaggio è nota. Principale collaboratore di Agostino Casaroli già prima che il presule piacentino ascendesse nel 1979 al cardinalato e alla guida della Segretaria di stato, egli rappresenta uno dei protagonisti sia del rilancio del ruolo internazionale della Santa Sede.
François Hartog, direttore emerito dell’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, con il suo saggio si guarda bene dal fare una filosofia del tempo in Occidente o una storia del tempo dall’antichità ai nostri giorni.
La questione del lavoro è divenuta nell’ultimo dopoguerra incandescente, sia per la difficoltà di molti ad accedervi – il lavoro è un diritto fondamentale di tutti i cittadini sancito dalla nostra Costituzione – sia per le condizioni di degrado in cui tale attività si svolgeva.
La storia di un uomo di 100 anni è impossibile da raccogliere in poche righe. Luigi Bettazzi, che è mancato a pochi mesi dal traguardo del secolo (che avrebbe raggiunto il 26 novembre 2023), è stato un gigante del nostro tempo.
L’importanza di questa pubblicazione in questo momento ecclesiale riguarda il tema trattato (i ministeri), il modo d’essere Chiesa al centro del dibattito del Sinodo (una Chiesa sinodale), la storia e la teologia di entrambi (esistono una storia e una teologia del ministero, ma anche della sinodalità), e i destinatari cui il libro si rivolge.
Lo studio è condotto con uno stile discorsivo, ha un buono sviluppo narrativo e aiuta nella comprensione di vicende complesse. Esso s’interroga se lo stato, specificatamente lo «stato-nazione», sia oramai sulla via del declino come valore politico-ideale (o forse anche ideologico).
Si tratta di una ricerca viva e talora persino accorata di come un’istituzione ecclesiale, che con coraggio s’affaccia nell’ambiente digitale attraverso uno dei social media maggiori, si trovi a fronteggiarne gli aspetti più critici.
Poteva farlo e Marinella Perroni l’ha fatto: è riuscita cioè a raccordare sette percorsi d’attraversamento dell’insidioso territorio della leadership religiosa, il luogo per eccellenza in cui si esercita, accreditata da secoli, la sovranità del soggetto e della parola maschili.
Kocci porta alla luce non solo un fenomeno politico, che descrive con equilibrio, ma uno spaccato di come la società italiana (e non solo) abbia percorso sentieri di evoluzione economica, sociale, politica e culturale.
Docente emerito di Nuovo Testamento alla Facoltà valdese di Teologia, Redalié torna a riflettere sulla figura di Paolo dedicando la presente raccolta di scritti all’amico scomparso Giuseppe Barbaglio.
In che modo «la metafora della notte può essere applicata anche al momento che stiamo vivendo?». L'a. da qualche tempo va affrontando nei suoi libri il complesso problema dei rapporti tra storia e Vangelo, tra attualità e coscienza cristiana, tra fede e intelligenza.
Vista l’attuale situazione in cui versano le Chiese locali in merito all’affluenza dei fedeli sempre più in calo, le parrocchie hanno un futuro? È una domanda d’obbligo che si è posta un gruppo di autori le cui risposte sono confluite nel volume curato da Andrea Toniolo e Assunta Steccanella.
Sulla cifra della piccolezza, cara a maestri dello Spirito come santa Teresina del Bambin Gesù, Charles De Foucauld, madre Teresa, solo per citarne alcuni, fa centro il nuovo libro Cronache di un piccolo cristiano. Dieci anni dopo l’arrivo di Francesco, vengono messi a fuoco quei «santi della porta accanto» che sono il fondamento ultimo della Chiesa-istituzione su cui, appunto, i vaticanisti comunicano.
In che modo la Chiesa interagisce oggi con i cambiamenti culturali in atto? In che modo, tenendo conto di tali cambiamenti, è stata posta e si continua a porre una «questione cattolica»?
È un declino che procede lento: ecco in sintesi il nucleo della ricerca presentata a Camaldoli lo scorso 6 ottobre, che costituisce una seconda tappa e utile metro comparativo rispetto a quella del 2009 (cf. Regno-att. 10,2010,337). Diminuisce la percentuale di chi si dichiara cattolico (ma sono comunque 3 italiani su 4). Aumenta viceversa di quasi 10 punti chi si definisce non credente o ateo (1 italiano su 6). Diminuiscono di 10 punti gli italiani che vanno a messa ogni domenica e di poco meno coloro che ci vanno qualche volta al mese. Aumentano invece di 18 punti coloro che non vi partecipano mai. Cala la partecipazione dei nonni (un effetto delle celebrazioni digitali del tempo del COVID?), anche se continuano a essere la catena di trasmissione della fede alle giovani generazioni, sempre più lontane. Si secolarizzano le donne, da sempre la categoria più rappresentata nell’ambito religioso. Per quanto poi riguarda la partecipazione alla vita politica, se occorre sottolineare che più si è cattolici e praticanti più si va a votare, per quanto riguarda la scelta elettorale, si può dire con sicurezza che non esiste un voto cattolico.
Dove si è nascosto l’amore nella sua forma più tradizionale, più immediata e più autentica? Nel cinema di qualità che ha per protagonisti i giovani sembra che se ne siano perse le tracce, celato se non sepolto in tante fatiche contemporanee d’identità e di relazioni.