M.E. Gandolfi
I compiti che aspettano il prossimo primate della Chiesa irlandese non sono né pochi né semplici, anche perché l’aspettativa sul successore del card. Sean Brady, arcivescovo di Armagh dal 1996, presidente della Conferenza episcopale, 75 anni il prossimo agosto, è molto elevata.
Sono infatti sul tappeto questioni di grande portata, sia a livello intraecclesiale, sia nei rapporti stato-Chiesa. Sul primo fronte vi è il risanamento delle ferite causate dalla pedofilia del personale religioso e dalla sua cattiva gestione; nonché il movimento di protesta a cui l’intera vicenda ha dato vita soprattutto tra il clero. Sul secondo, dopo le burrasche del 2011 (Regno-att. 20,2011,665; Regno-doc. 19,2011,593) e la nomina del nunzio mons. Charles J. Brown (che ha sostituito mons. G. Leanza), il confronto sul tema della laicità dello stato ha per oggetto principale la legislazione sull’aborto e, in secondo piano, il sistema scolastico, nel quale il 90% delle scuole primarie è gestito dalla Chiesa cattolica.
Informazione, 15/01/2013, pag. 26