Attualità, 2/2013, 15/01/2013, pag. 1
Italia - Chiesa e politica: il paese incompiuto. Intervento del presidente CEI prima delle elezioni
La categoria più interessante, la meno udita tra le parole del presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), il card. A. Bagnasco, pronunciate in occasione della prolusione al Consiglio permanente il 28 gennaio scorso, è quella di paese «perennemente incompiuto». L’Italia è una democrazia incompiuta. Interpreterei così il pensiero espresso dal cardinale. Dice Bagnasco: «Si respira uno sbilanciamento tra il desiderio popolare di uscire dal tunnel e ciò che viene messo in campo perché l’impresa riesca grazie all’iniziativa dei pubblici poteri. Di qui la percezione di un paese perennemente incompiuto, che costa molto a se stesso ma non riesce a ottenere i risultati che merita. Sistema non riformabile?, ci si chiede. Dipende dalla capacità della classe politica complessivamente intesa di sfidare i propri vizi storici, mettendo con ciò in riga anche i comportamenti popolari che resistono al cambiamento». C’è un problema di vizi storici della nostra società civile, un problema culturale, e c’è un problema di insufficienza dell’offerta politica in grado di riformare il sistema politico.
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