M. Beck
When truly brothers, / men don’t sing in unison / but in harmony», «Se tra loro c’è vera fratellanza, / gli uomini non cantano all’unisono: / cantano in armonia». Degno, nella sua pregnanza semantica, di essere paragonato a un versetto di un libro sapienziale della Bibbia come il Qoèlet o il Siracide, ma anche alla folgorante luminosità di un pensiero di Blaise Pascal o di Simone Weil, questo aforisma in tre soli versi reca la firma del grande poeta e saggista britannico Wystan Hugh Auden. Appartiene infatti alla sua ultima silloge, Thank You, Fog (Grazie, nebbia), apparsa postuma nel 1974 e pubblicata in Italia nel 2011 da Adelphi, con la traduzione di Alessandro Gallenzi. Per chi ama ascoltare e magari anche praticare il canto corale, questa micropoesia senza titolo non può non evocare anzitutto, con l’impatto del suo significato letterale, il segreto dell’armonia che presiede all’arte eccelsa della polifonia sacra.
Libri del mese, 15/03/2012, pag. 171