Attualità, 6/2012, 15/03/2012, pag. 191
Convegno - Università della Santa Croce: coscienza e identità. Tra filosofia e neuroscienze
Siamo all’inizio della rivoluzione delle neuroscienze; alla fine sapremo come funziona la mente, che cosa governa la nostra natura e in quale modo conosciamo il mondo». Così scriveva G. Edelman, direttore del Neurosciences Institute della Rockefeller University di New York, circa vent’anni fa. Sebbene ancora lontano dall’esito profetizzato da Edelman, lo straordinario progresso delle neuroscienze negli ultimi vent’anni è indiscutibile. Grazie soprattutto allo sviluppo delle tecniche di brain imaging, ovvero la produzione di immagini dei processi neurali attraverso tecniche non invasive,2 è stato possibile apprendere una quantità stupefacente di informazioni su come funziona il cervello e rendersi conto della rilevanza della dimensione corporea (cerebrale) anche nella sfera cognitiva ed emotiva. Le stesse tecniche hanno aperto la strada alle cosiddette «neuroscienze cognitive», permettendo di ricostruire l’immagine di quanto accade al cervello durante l’esecuzione di operazioni come vedere, percepire, ricordare, scegliere.
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