Attualità, 6/2012, 15/03/2012, pag. 199
Mali - Colpo di stato: dimenticare Touré. Una minaccia di destabilizzazione per la regione saheliana
Un'atmosfera sospesa da drôle de guerre avvolge Bamako a tre giorni dal golpe militare che ha portato al rovesciamento del presidente Amadou Toumani Touré, a poco più di un mese dalle elezioni previste per il prossimo 29 aprile. Dopo una notte di tensione, percorsa da voci insistenti di un contrattacco dei lealisti che non ha poi avuto luogo, la capitale del Mali ha provato a risvegliarsi dal torpore spaventato in cui era precipitata dal pomeriggio del 21 marzo. Le bancarelle cariche di manghi dorati sono rispuntate agli angoli delle strade e i cittadini di Bamako hanno con cautela ripreso le proprie attività, riversandosi nelle arterie principali, insolitamente poco trafficate, della metropoli africana e sciamando sui ponti che, scavalcando agilmente le acque scure del Niger, collegano le due parti della città. Ma la parvenza di prosaica normalità non ha tardato a essere scalfita da raffiche di colpi d’arma da fuoco, quasi a voler ricordare che la situazione è ben lungi dalla normalizzazione.
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