Celebrare un anniversario è sempre un momento di riflessione. I settant’anni di vita nei quali entra in questo 2025 la rivista Il Regno sono quelli di uno strumento di informazione e di documentazione culturale e religiosa della Chiesa, della Chiesa italiana soprattutto.
La rivista Il Regno, che entra nel suo 70o anno d’attività nella felice coincidenza dell’anno santo, è protagonista di un lungo tratto di storia della Chiesa in Italia. Personalmente, poi, coincide con il mio calendario, compiendone anche io lo stesso numero!
In questo 2025, Il Regno fa 70. I settant’anni di una rivista sono una breve buona notizia. Oggi lo possiamo dire, soprattutto perché quel merito è in gran parte di altri che ci hanno preceduto: la rivista rappresenta un valore in sé per la Chiesa italiana, per il movimento cattolico e per il nostro paese.
Non c’è solo la fiction del film Conclave, uscito in Italia per le festività natalizie,1 a porre all’attenzione dell’opinione pubblica il collegio che eleggerà il prossimo papa. C’è anche, su scala minore, la realtà del sito The College of Cardinals Report, attivo dal 16 dicembre a cura di due vaticanisti anglofoni, Edward Pentin2 e Diane Montagna.3
Stiamo quindi assistendo all’emergere di una nuova ermeneutica nell’ecclesiologia post-conciliare? Se sì, quali conseguenze possono esserci per immaginare e costruire una Chiesa costitutivamente sinodale?
Quasi di soppiatto, il 20 dicembre scorso è apparso sulla pagina web della Chiesa italiana (bit.ly/3WexJZl) lo Strumento di lavoro frutto dell’Assemblea sinodale (la prima di due) celebrata a novembre a Roma (cf. Re-blog.it, 24.11.2024, bit.ly/4gUjGAK), nella basilica di San Paolo fuori le Mura.
La nomina di Robert McElroy ad arcivescovo della capitale Washington D.C. è una delle più importanti di papa Francesco, e non solo tra quelle negli Stati Uniti.
Dal suo inizio nel 2011 la guerra civile in Siria ha alternato momenti di grande clamore internazionale a pause lontano dai riflettori.
Il 24 novembre 2024, Clin Georgescu, candidato indipendente con posizioni filorusse, anti Unione Europea (UE) e anti NATO, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali romene con il 22,94% dei voti (poi annullate dalla Corte costituzionale; ndr).
Si torna a parlare di «centro». Se ne parla per lo più come di un’area dello spazio politico popolata da elettori cattolici in cerca in quanto cattolici di una migliore rappresentanza politica, fuori dalle e dentro alle coalizioni esistenti.
Emilce Cuda, dal 2022 segretaria della Pontificia commissione per l’America Latina, è una teologa argentina specializzata in Teologia morale sociale, avendo studiato anche Filosofia, Scienze politiche ed Economia e commercio, con docenti come il gesuita Juan Carlos Scannone e il filosofo Ernesto Laclau.
A fine anno alcuni rapporti, curati da vari organismi, inclusi quelli dell’ONU, hanno offerto uno spaccato dell’America Latina e caraibica, da cui emerge un continente che in questo primo quarto di secolo è cambiato in modo anche diverso rispetto alle previsioni statistiche.
La recezione dei libri di Wilhelm Schapp non è stata facile, anche perché egli fece ricerca filosofica al di fuori di un’istituzione universitaria.
Les monothéismes è una seconda edizione rivista della prima uscita nel 2006 (derivata a propria volta da un corso svolto all’Università di Losanna nel 2004-2005). La nuova introduzione rimarca, com’è inevitabile, i forti mutamenti avvenuti nel corso di questi due ultimi decenni.
Mi sono recato alla tradizionale fiera della piccola e media editoria di Roma, «Più libri, più liberi» (dal 2017 ospitata al Centro congressi «La Nuvola» dell’EUR, il noto quartiere razionalista nella zona sud della capitale), nella doppia veste di docente e collaboratore di questa rivista.
Un percorso nella storia del movimento cattolico (e del pensiero sociale cattolico) tutto proteso a dare un contributo alla crescita del paese. Un percorso nelle vicende di intellettuali, uomini e donne, impegnati nella promozione della democrazia.
Rispetto ai coetanei di altri paesi europei, i giovani italiani hanno molta più fiducia nella tecnologia e nelle opportunità che l’intelligenza artificiale può offrire, in particolare rispetto a nuove modalità di studio e apprendimento.
Grazie alla Libreria editrice vaticana, con la Prefazione dello stesso pontefice, sono ora disponibili tali sussidi, libretti di agevole lettura e modico prezzo, che rappresentano ottime sintesi per la meditazione, valorizzando vari aspetti della preghiera cristiana.
Uscito in Francia con il titolo L’identité sans fantasmes (Nous et les autres), pubblicato in Italia dalla casa editrice Giubilei Regnani che ha al suo attivo un catalogo tutto dedicato al pensiero politico conservatore, il volume del filosofo francese si propone di vederci più chiaro in quella menzionata giungla.
Muovendo dalla storia dei rapporti tra la Santa Sede e il sistema ONU, questo agile volume illustra le modalità con cui essa s’interfaccia e partecipa attivamente al Polo romano delle Nazioni Unite, da sempre interessato alle tematiche dell’agricoltura e dell’alimentazione.
Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, propone una meditazione teologica che intreccia l’esperienza musicale con la trascendenza divina. Partendo dall’intuizione di Karl Barth sulla musica mozartiana, l’autore riflette sulla musica sacra come spazio di mediazione tra finito e infinito.
Il libro di mons. Vezzoli si colloca nel movimento che, partendo dal Concilio, ha accompagnato, diretto, favorito, motivato le trasformazioni di questi decenni.
Prendendo ispirazione dal dipinto di Hieronymus Bosch, La cura della follia, lo scrittore cileno s’avventura in un viaggio intellettuale che si dispiega tra il mistero della mente umana e le pratiche assurde della medicina medioevale, esplorando il sottile confine tra razionalità e pazzia.
Nei giorni (4-8 dicembre 2024) del Colloquio ebraico-cristiano le bacheche del monastero di Camaldoli hanno visto affiancati agli orari della liturgia monastica – lodi, ora media, vespri, eucaristia – quelli della preghiera ebraica.
Salutando il 2024 e guardandomi alle spalle ho provato a ripercorrere alcuni film che sono letteralmente usciti dal cinema, nel senso che non sono rimasti chiusi solo nel buio della sala ma sono diventati di attualità.
In questo anno 2025 tutte le Chiese cristiane sono impegnate a celebrare i 17 secoli trascorsi dal concilio di Nicea: esso infatti aprì «la strada all’esperienza dei concili detti ecumenici, che nell’età antica si sono susseguiti approfondendo i cardini del Credo cristiano, ossia le questioni cristologica e trinitaria» (Ruggiero). Per seguire le celebrazioni con la necessaria consapevolezza, può essere utile ripercorrere il contesto politico di Nicea e la situazione ecclesiale e teologica dell’epoca, con «le Chiese (…) una indipendente dall’altra» e le «tradizioni dottrinali ed esegetiche» che dipendevano dai loro «sviluppi differenziati nelle diverse aree geografiche» (Prinzivalli). Tale rilettura consente d’incontrare figure e visioni che ebbero grande peso nella storia della Chiesa dei primi secoli: primo fra tutti l’imperatore Costantino, che convocò il concilio, lo volle aperto a tutti i vescovi e ne determinò l’esito; con lui il presbitero e teologo Ario, la cui dottrina cristologica fu oggetto del concilio, e i vescovi Alessandro di Alessandria, Eusebio di Cesarea, Eustazio di Antiochia e Ossio