In un giorno pieno di luce dell’aprile 1956, Moshe Dayan, il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane noto per avere un occhio solo, guidò la macchina verso Sud fino a Nahal Oz, un kibbutz di recente fondazione vicino al confine con la Striscia di Gaza.
Il pogrom, l’indicibile strage che Hamas ha compiuto il 7 ottobre scorso contro 1.200 civili israeliani, con quel carico di violenza simbolica su donne e bambini, oltre che di morte, contro i sequestrati, aggravato dalla spettacolarizzazione del massacro, è e rimarrà uno spartiacque nella storia recente del Medio Oriente e d’Israele.
Distruggere Hamas risulta ancora una chimera: la stima delle vittime a Gaza ha superato da giorni quota 20.000, ma quanti di questi erano miliziani e quanti semplici civili?
Tutti conoscono o hanno almeno sentito parlare della raccolta di fiabe Le mille e una notte, considerata un classico della letteratura mondiale. Secondo la tradizione, deve le sue origini a un tentativo di salvataggio.
Quella di Bolzano-Bressanone è la prima diocesi in Italia a commissionare uno studio retrospettivo sugli abusi.
A un anno di distanza dalla precedente, il 16 novembre 2023 è stata resa nota la Seconda rilevazione sulla rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili.
Il diritto canonico generalmente è presentato, e si presenta, quale uno degli ambiti più resistenti alla riforma della Chiesa.
Oggi, che è divenuto frequente interrogarsi sulle benedizioni (cf. Regno-att. 2,2024,7), può costituire motivo d’interesse esplorare almeno qualcosa di questa materia nel cristianesimo dei primi secoli.
La morte dell’altro, anche quella preannunciata, ci coglie sempre impreparati, muti, sgomenti. La morte di un amico, di un famigliare diviene lo spazio e il tempo del nostro vivere e del nostro morire.
Molte parole e concetti d’uso corrente costituiscono una sorta di «trappola»: speranza, dono, perdono, gratuità, ospitalità.
Il volume di Christian Sorrel, Le Concile des évêques français. Vatican II 1959-1965 (CLD éditions, Paris 2023, pp. 336, € 28,00) ricostruisce, sulla base di un ampio ventaglio di fonti a stampa e d’archivio.
Il libro che Camilla Tenaglia – ricercatrice presso l’Istituto storico italo-germanico della Fondazione Kessler – ha saputo trarre dalle ricerche condotte per la sua tesi di dottorato ha il merito di mettere in questione questa tradizionale interpretazione.
L’ autore propone una retrospettiva del XX secolo a partire dall’infanzia negli anni Trenta a Fiume.
Il lettore troverà in questo dialogo a cuore aperto un piccolo e denso vademecum, utile e prezioso, sul valore della testimonianza, per dare legittimità alle nostre parole, sui rapporti non sempre facili ma necessari tra fede e ragione.
L’attore Terence Hill ha scommesso su una pellicola incentrata su un libro tra i più famosi di fratel Carlo, Lettere dal deserto. L’ex convento di San Girolamo a Spello è oggi di nuovo un «polmone» spirituale, gestito dall’associazione di fedeli più cara a Carretto, l’Azione cattolica italiana.
La presenza nel titolo dell’aggettivo «islamica» riferito a «etica» fa immediatamente percepire che si è di fronte a un’eteronomia. Impressione rafforzata dal rilievo secondo cui l’islam è «un ricco e variegato sistema religioso, etico e giuridico»
Tra le dense pagine di Che sapore hanno i muri balza immediatamente all’occhio uno strumento che per antonomasia il sistema carcere da sempre vuole escludere: l’utilizzo dei mezzi di comunicazione. In particolare, l’uso del registratore.
Una parola ritma le pagine di Vita contemplativa o dell’inazione, l’ultimo tassello dell’ampia meditazione attorno al nostro tempo che il filosofo tedesco d’origine coreana Byung-Chul Han sta svolgendo, con metronomica puntualità, ormai da anni.
La «rivincita di Dio», celebre locuzione coniata dal filosofo e arabista francese Gilles Kepel, è sotto gli occhi di tutti: proprio per questo dire Dio significa dire, al contempo, anche il male.
In uno scenario in cui le migrazioni internazionali sono in cima all’agenda politica degli stati e delle istituzioni intergovernative, la questione dei richiedenti asilo e dei rifugiati è diventata quella più dibattuta e controversa dell’ultimo decennio.
Perché scrivere una biografia di p. Yves Congar? È la domanda che apre questo libro. Lo storico Étienne Fouilloux ha pensato a una storia ragionata del grande teologo del Novecento, sul quale, a dispetto dei numerosi scritti, tra libri e articoli, che portano la sua firma, non esisteva un’opera del genere.
Nel tentativo di ricucire lo strappo originario della filosofia greca e delle sue ricadute pratiche nel corso dei secoli, María Zambrano s’inoltra in un sentiero nel quale non sono possibili né una ragione senza poesia.
Quest’opera collettanea riunisce gli interventi della due giorni tenutasi il 7-8 febbraio 2016 all’École pratique des hautes études di Parigi intorno all’opera dello studioso francese Claude Langlois.
È un romanzo in cui si casca come in un pozzo. Non ci si può fermare. E non a causa delle (moltissime) cose che accadono, ma perché ci si trova con una vivacità e una limpidezza straordinarie dentro agli avvenimenti formidabili che hanno determinato la storia italiana del Novecento.
Durante la lunga notte degli Oscar del 10 marzo sapremo se la corsa più indipendente e commentata degli ultimi anni troverà il suo definitivo compimento.
I 5 miliardari più ricchi del pianeta hanno visto le loro fortune raddoppiare dall’inizio di questo decennio: lo denuncia l’Oxfam nel rapporto Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi.
Negli ultimi due anni l’economia illecita mondiale è cresciuta, mentre la risposta degli stati non ha tenuto il passo con l’ascesa della criminalità, col risultato che la forbice tra questa e la capacità di resilienza si è allargata.
La «situazione ad Haiti è disperata», ha affermato Volker Türk, alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, a conclusione della visita compiuta nel paese caraibico dall’8 al 10 febbraio scorsi.
Confermato il 7 gennaio da papa Francesco, secondo quanto previsto dal Codice dei canoni delle Chiese orientali, mar Raphael Thattil, finora vescovo di Shamshabad, è il nuovo arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly.
«Grande sarebbe la delusione se al termine del cammino l’Assemblea sinodale non fosse capace d’avanzare al papa almeno alcune proposte di riforma, che rispondano alle questioni più sentite nel popolo di Dio e se il papa non le accogliesse». Per contribuire a questo «atteso slancio», e in risposta a una precisa richiesta contenuta nella Relazione di sintesi della prima sessione (2023), il saggio del teologo Severino Dianich focalizza alcuni aspetti. Detto dell’atmosfera «pacifica e serena» in cui si è svolto l’evento, propiziata dalla «regola della conversazione», sottolinea la necessità di chiarezza sul significato della «sinodalità», che riguarda specificamente l’assunzione di decisioni, e la messa a fuoco del suo rapporto con la «collegialità». Decisiva la questione affrontata nella parte successiva: se oggi è urgente «riprendere la diffusione esplicita e diretta del Vangelo, anche nei paesi d’antica o plurisecolare tradizione cristiana» e se tale diffusione non può che essere affidata ai «missionari del quotidiano», i cristiani adulti, nella rete interpersonale nella quale vivono e operano, sono i primi chiamati a praticare la sinodalità (il che chiama in causa anche una riforma del Codice di diritto canonico). Le ultime due parti del saggio insistono, infine, su due questioni ecclesiali sulle quali l’opinione pubblica è in genere particolarmente attenta: quella della donna nella Chiesa, rispetto alla quale la prossima assemblea non dovrà eludere «il vero nodo da sciogliere» dell’ordinazione al diaconato, e quella dei fedeli che restano «esclusi da alcuni momenti della vita della Chiesa, come i divorziati» risposati «e le persone LGBTQ».