Eccomi alla seconda riflessione sulle veglie di preghiera degli omosessuali. La prima aveva al centro la domanda di uno di loro: «Secondo te, io che figlio sono?» (cf. rubrica di Regno-att. 6,2015,431s). Questa gira intorno a un’altra sua interrogazione: «Tu che sai di me?». Ho chiesto in privato e attraverso il blog a persone omosessuali di raccontarsi e qui riporto abbreviate cinque narrazioni.
Ho avuto i testi di una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia, ho parlato con alcuni partecipanti e con il padre gesuita che la guidava. Ho posto un paio di domande ai visitatori del mio blog e sulla base di questa istruttoria affronto senza rete la questione. L’affronto narrativamente, che è la via del giornalista. Osservare come pregano gli omosessuali credenti può aiutare a intendere la loro condizione nella Chiesa.