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"Io non mi vergogno del Vangelo"

"Io non mi vergogno del Vangelo"

Cerco Dio

Ho provato cinque volte ad ascoltare un gay

Luigi Accattoli

Eccomi alla seconda riflessione sulle veglie di preghiera degli omosessuali. La prima aveva al centro la domanda di uno di loro: «Secondo te, io che figlio sono?» (cf. rubrica di Regno-att. 6,2015,431s). Questa gira intorno a un’altra sua interrogazione: «Tu che sai di me?». Ho chiesto in privato e attraverso il blog a persone omosessuali di raccontarsi e qui riporto abbreviate cinque narrazioni.

Secondo te che figlio sono?

La domanda di un omosessuale

Luigi Accattoli

Ho avuto i testi di una veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia, ho parlato con alcuni partecipanti e con il padre gesuita che la guidava. Ho posto un paio di domande ai visitatori del mio blog e sulla base di questa istruttoria affronto senza rete la questione. L’affronto narrativamente, che è la via del giornalista. Osservare come pregano gli omosessuali credenti può aiutare a intendere la loro condizione nella Chiesa.

La Chiesa del grembiule

Da don Tonino Bello a papa Bergoglio

Luigi Accattoli
Mi chiamano ad Alessano, Lecce, a ricordare il vescovo Tonino Bello nel XXII della morte. Lì è nato e lì è sepolto. Memore della sua calda amicizia vado alla tomba e tento un raffronto con papa Francesco. Sono due vescovi formati dal Concilio: se don Tonino fosse con noi, avrebbe appena un anno di più di papa Francesco e come sarebbe felice nell’udirlo parlare.

La somiglianza del medico laico Canova al papa gesuita Francesco

Luigi Accattoli
Cristiani pronti a partire per soccorrere i più bisognosi in semplicità e povertà, esercitando l’arte di farsi accogliere e portando la gioia del Signore: uno dirà che sono i motti di papa Francesco, ma sono anche tutti in Francesco Canova (1908-1990). Persino la convinzione di non poter giudicare un gay che cerchi Dio. «Da Canova a Francesco» è il tema di questa puntata: per dire come papa Bergoglio non venga dal nulla e quanto fosse anticipatore dell’oggi il fondatore del CUAMM di Padova.

«Dappertutto chiese con le porte aperte»

Chi ascolta papa Francesco? Ci vorrebbe un poco di penitenza

L. Accattoli
Sono per le chiese sempre aperte, come vorrebbe papa Francesco. Il mio parroco don Francesco Pesce la sua la tiene aperta, nel Rione Monti, a due passi dal Colosseo, dalle 7 alle 22 lungo la settimana, nel fine settimana dalle 8 alle 24. Faceva questo prima dell’elezione di Francesco e ora è felice della direttiva così chiara e così disattesa che è venuta dal vescovo di Roma. Trovo utile quest’uso e invito i lettori a segnalarmi – per un ampliamento dello sguardo – esperienze simili a quelle che ora racconterò, partendo da un testo nel quale Francesco fa la sua richiesta.

Sono in lite con il blog

E mi chiedo a che serva

Luigi Accattoli
Sono in lite con il blog ma non mollo: non è stanchezza, ma sapere che farne. Ha nove anni: al 1° aprile sono a 2.868 articoli (5 alla settimana), 779 pagine, 108.725 commenti (interventi dei visitatori). I visitatori, diversi al mese, hanno raggiunto un picco di 27.000 nell’aprile del 2014. La domanda è se serva a qualcosa.

«Come Abramo il papa non sa dove andrà»

L'affidamento allo Spirito secondo padre Lombardi

L. Accattoli
Federico Lombardi, 72 anni, dal 2006 portavoce vaticano, è persona straordinaria in un ruolo ordinario. La vita mi dice che queste persone non sono rare ma che è rara la loro giusta comprensione. Per coglierle oltre l’ordinario che ferma la vista è necessaria una vicinanza che, nel caso di padre Lombardi, mi è data dalla professione. In Federico vedo il dono per nulla ordinario di un affidamento che somiglia – forse a motivo della comune appartenenza alla famiglia di padre Ignazio – a quello di papa Francesco. Descrivo dunque il suo dono aiutandomi con le parole con cui egli racconta l’affidarsi del papa.

Colla, Rodano, Mazzolari e Barsotti

Così li ho ritrovati a Vicenza a fine novembre

L. Accattoli
Quattro cristiani mi sono venuti al cuore tutti insieme, a me noti ma anche nuovi: Colla, Rodano, Mazzolari, Barsotti. È avvenuto il 27 novembre a Vicenza: qui dico come fu e con quale mio sconquasso. Sono stato alla scuola di Franco Rodano (1920-1983) negli anni 1970-1971. Nel 1973-1974 ho avuto tra le mani le carte di don Primo Mazzolari (1890-1959), aiutando p. Bergamaschi a mettere insieme il Diario 1905-1929 (EDB, Bologna 1974) del parroco di Bozzolo. A partire dalla fine degli anni ’80, ho frequentato Rienzo Colla (1921-2009) che nel 1996 pubblicò, per le edizioni La Locusta di Vicenza, un mio libretto intitolato Cento preghiere italiane di fine millennio. Di Barsotti sono da sempre lettore. Avevo dunque un’amicizia di decenni con i quattro, eppure è stato un vivo sole ascoltare loro parole nuove nella giornata vicentina (Rienzo Colla editore per conto di Dio, organizzata dalla Biblioteca Bertoliana e dalla Caritas quali esecutrici testamentarie dell’editore) e in particolare una lettera di Colla a Mazzolari su Rodano, colpito da «interdetto» per l’adesione al PCI dopo lo scioglimento della Sinistra Cristiana (1945).

Che prende Bergoglio da Montini? Due parole d'ordine e il testimone delle riforme

L. Accattoli
Con Bergoglio si torna a Montini? È una domanda a primo suono sorprendente che mi è stata posta in più occasioni intorno alla beatificazione di Paolo VI (19 ottobre) e alla quale – per approssimazioni successive – sono arrivato a dare questa risposta: Francesco non torna a Montini ma a lui si richiama per un paio di temi centrali della propria predicazione e per le riforme. Dirò meglio: per l’idea che sia tornato il tempo delle riforme.

"Ma tu ti senti colpevole?". Una domanda invadente e le cento risposte dalle carceri

L. Accattoli
Da tre anni sono il presidente della giuria del Premio Castelli, che è un premio letterario per carcerati, che ha dietro la Società di San Vincenzo de Paoli. "Ma tu ti senti colpevole?" è stato il tema di quest'anno, che ha provocato 176 risposte furenti e dolenti dalle carceri di tutta Italia.