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Documenti, 5/2011

Per la trasmissione della fede cristiana. Lineamenta XIII Assemblea generale del Sinodo dei vescovi

N. Eterovic, XIII Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi
«È tempo di nuova evangelizzazione anche per l’Occidente, dove molti che hanno ricevuto il battesimo vivono completamente al di fuori della vita cristiana». Così i Lineamenta per il Sinodo dei vescovi su «La nuova evan gelizzazione per la trasmissione della fede cristiana», che si celebrerà nell’ottobre 2012, definiscono come compito decisivo e non rinviabile uno sforzo di rinnovamento «per essere all’altezza delle sfide che il contesto sociale e culturale odierno pone alla fede cristiana, al suo annuncio e alla sua testimonianza». Riconoscendo l’importanza di superare «il livello emotivo del giudizio difensivo e di paura» sul momento presente, il documento – presentato in Vaticano il 4 marzo – sottolinea che la Chiesa non giunge al confronto impreparata riferendosi in modo sostanziale al magistero sull’evangelizzazione di Paolo VI e Giovanni Paolo II. La centralità della Parola nella trasmissione della fede, il catecumenato come paradigma per ripensare l’iniziazione cristiana, le Chiese locali come soggetti della «nuova evangelizzazione», sono alcuni dei temi suggeriti per rispondere all’istanza di rinnovamento «in vista di una gioiosa e contagiosa proclamazione del Vangelo».

Nel cortile dei gentili. Card. Gianfranco Ravasi

G. card. Ravasi
L’Università di Bologna ha ospitato il 12 febbraio scorso l’anteprima dell’apertura ufficiale del Cortile dei gentili, che avverrà a Parigi il 24 e 25 marzo prossimi. Il card. Ravasi aveva annunciato la nascita dell’omonima Fondazione giusto un anno fa, dopo che il papa aveva formulato l’idea parlando alla curia romana (Regno-doc. 1,2010,11). In questo «cortile», inteso non in senso storico ma in quanto «terra di confine», si sono incontrati – dopo la presentazione del rettore I. Dionigi – alcuni intellettuali, a dire che, se nessuno pensa «di aver già in sé tutte le risposte», il dialogo può fruttuosamente aprirsi in numerosi ambiti: ad esempio in quello sulla sostenibilità degli stili di vita (V. Balzani); nel dibattito pubblico sulla laicità (A. Barbera); nella ricerca filosofica onesta (S. Givone) che distingue l’ateismo da quel nichilismo pratico (M. Cacciari) che rischia di coprire come «una sorta di sudario» non soltanto la cultura ma anche la politica contemporanea. Riportiamo qui la presentazione pubblicata dal card. Ravasi su L’Osservatore romano e, nel riquadro a p. 156, un resoconto del suo intervento.

Dio come terra ignota

M.E. Gandolfi
Aprendo l’appuntamento bolognese del Cortile dei gentili il 12 febbraio, il card. Ravasi ha puntualizzato l’orizzonte culturale nel quale esso nasce: luogo aperto alla ricerca del «Dio ignoto» e spazio per una ricerca esigente oltre gli stereotipi. Per questo «per ora» si è pensato di «escludere qualcuno»: non in via «di principio», per tenerlo lontano. È necessario oggi escludere «i troppo poco atei», anche se oggi – ha detto Ravasi – costituiscono l’orizzonte più vasto. Ma è un orizzonte «della superficialità, dell’amoralità, dell’indifferenza, dell’ovvietà, del luogo comune, dello stereotipo, del secolarismo banale, ma anche della religione devozionale incolore e insapore.

Riprendere coraggio. Lettera pastorale sulla ripresa della speranza nella Locride

G. Fiorini Morosini
«Riprendete coraggio o voi tutti che sperate nel Signore» (Sal 31,25) è l’accorata invocazione che il vescovo di Locri-Gerace ha scelto come titolo della sua prima lettera pastorale. In una terra segnata dalla piaga del crimine organizzato, egli coglie con realismo le difficoltà e l’urgenza di un rinnovato annuncio della speranza cristiana, ma al tempo stesso ne evidenzia tutti i motivi concretamente presenti. La gente è stanca, sottolinea il prelato, «sia del vuoto parlare privo di contenuti credibili, sia dell’alone di male con il quale si fa riferimento alla Locride nei media». Partendo da una richiesta di perdono per le infedeltà del passato, il vescovo esorta i credenti a denunciare con fermezza il male e a promuovere questo atteggiamento come «espressione della ricerca del bene comune e quindi come un valore morale». È questo il primo, atteso segnale di speranza: il risveglio di una «cittadinanza responsabile» e un cambiamento culturale che la Chiesa intende far maturare insieme a tutte le agenzie educative del territorio, nella convinzione «che i mali della Locride si sconfiggono primariamente sul campo dell’educazione».

Il vescovo di Nola ai camorristi

B. Depalma
Porta la data del 22 febbraio questa intensa e accorata lettera, intitolata Ascoltate il cuore!, che mons. Depalma, arcivescovo-vescovo di Nola, ha indirizzato «alle persone che vivono nella criminalità», ovvero, per quanto riguarda il territorio della sua diocesi (diviso tra le province di Napoli, Avellino e Salerno), a quanti appartengono alla camorra.

Signore, da chi andremo? CEI - Consiglio permanente. Invito al XXV Congresso eucaristico nazionale

Consiglio episcopale permanente
«Occorre ripartire sempre dalla salvezza cristiana nel suo preminente carattere di avvenimento, che è l’incontro con il Risorto … Il prossimo Congresso Eucaristico Nazionale intende collocarsi in questo cammino: riscoprendo e custodendo la centralità dell’Eucaristia e la stessa celebrazione eucaristica come il “culmine” … e la “fonte”, le nostre Chiese particolari potranno diventare autentiche comunità di testimoni del Risorto»: è questo il solco in cui i vescovi intendono inserire l’apputamento che vedrà protagoniste le diocesi marchigiane dal 3 all’11 settembre prossimi (cf. Regno-att. 4,2011,80s) per dare radici alla «concretezza quotidiana del credente» e riecheggiando lo stile degli “ambiti” del Convegno ecclesiale di Verona. Tre sono le attenzioni principali: valorizzare sempre più l’eucaristia come unica mensa sia del pane sia della Parola; rinnovare la consapevolezza del ruolo della testimonianza nella vita di fede; puntare infine su una dimensione di «popolarità» del credere, che vive «sul territorio» e orienta «le forme della coscienza civile».

Dialogo e riforma nella Chiesa. Il memorandum Chiesa 2011 in Germania e altre prese di posizione

Docenti di teologia, R. Zollitsch, Alcuni politici cristiani
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

Dialogo e riforma nella Chiesa. Chiesa 2011, Memorandum dei teologi tedeschi

Docenti di teologia delle università tedesche
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

Dialogo e riforma nella Chiesa. La strada del dialogo, mons. Robert Zollitsch

R. Zollitsch
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

Dialogo e riforma nella Chiesa. Ripensare il celibato. Alcuni politici cristiani

Alcuni esponenti dell'Unione cristiano-democratica
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

Dialogo e riforma nella Chiesa. Una discussione sul celibato, Memorandum del 1970

L. Berg, A. Deissler, R. Egenter, W.Kasper, K. Lehmann, K. Rahner, J. Ratzinger
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

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