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Documenti, 5/2011, 01/03/2011, pag. 184

Dialogo e riforma nella Chiesa. La strada del dialogo, mons. Robert Zollitsch

R. Zollitsch
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.

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Documenti, 2011-17

Terrorismo come sfida etica. I vescovi tedeschi a dieci anni dall’11 settembre 2001

R. Zollitsch; L. Schick; Vescovi tedeschi
Gli eventi dell’11 settembre 2001 hanno una portata periodizzante: a partire da quella data da un lato lo stato di diritto è stato posto di fronte alla necessità di reagire a un nuovo tipo di minaccia senza porre in discussione i propri principi fondanti, e dall’altro la Chiesa si è trovata a vagliare il proprio insegnamento tradizionale sulla pace, dovendo reagire alla convinzione di molti che gli attacchi terroristici lo avessero ormai messo in discussione. Nel documento Terrorismo come sfida etica. Dignità dell’uomo e diritti umani, pubblicato il 5 settembre 2011, i vescovi tedeschi tracciano un bilancio critico, benché provvisorio, della politica degli stati occidentali dopo l’«11 settembre», e tentano di offrire dei criteri di valutazione aggiornati in tema di «pace nell’epoca del terrorismo». La prospettiva suggerita va verso uno spostamento del problema nell’ambito del diritto internazionale e una relativizzazione della sovranità statale, che non si esaurisca nell’affermazione e difesa degli interessi dello stato, ma consideri suo compito prioritario la responsabilità per la dignità dell’uomo e per i diritti umani.
Documenti, 2011-5

Dialogo e riforma nella Chiesa. Il memorandum Chiesa 2011 in Germania e altre prese di posizione

Docenti di teologia, R. Zollitsch, Alcuni politici cristiani
Tra pochi mesi Benedetto XVI andrà in Germania, e dal settembre 2010 è stato avviato dai vescovi cattolici tedeschi un «processo di dialogo comunitario e mirato» per affrontare la profonda crisi provocata nella Chiesa (anche) dallo scandalo delle violenze sessuali di preti e religiosi su minori. In questo contesto vanno lette le forti prese di posizione che hanno segnato l’inizio dell’anno: una lettera di otto esponenti di spicco dell’Unione cristiano-democratica (CDU) a favore dell’ordinazione di «viri probati», diffusa il 21 gennaio; il memorandum Chiesa 2011: mettersi in cammino è necessario, sottoscritto da molti docenti di teologia nei paesi di lingua tedesca (Süddeutsche Zeitung 3.2.2011), e la risposta del presidente della Conferenza dei vescovi tedeschi mons. Robert Zollitsch (Welt am Sonntag 20.2.2011). Sull’onda del dibattito la stampa tedesca ha recuperato un altro memorandum sulla questione del celibato, che risale al 1970 e porta la firma, tra le altre, di Joseph Ratzinger.
Documenti, 2009-3

La remissione della scomunica. Le reazioni dei vescovi (Francia, Germania, Svizzera)

J.P. Ricard, Vescovi della Francia, R. Zollitsch, H. Mussinghoff, K. Koch
La remissione della scomunica ai quattro vescovi della Fraternità sacerdotale di San Pio X ricompone l’unità cattolica con il movimento lefebvriano e avvia il processo di comunione piena. Il papa, Benedetto XVI, ha commentato la decisione così: «Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa…». Nella risposta di mons. Bernard Fellay si afferma che «la Tradizione cattolica non è più scomunicata» e si confermano «le riserve a proposito del Vaticano II». Riserve che i vescovi svizzeri, tedeschi e francesi rifiutano: «In nessun caso il concilio Vaticano II sarà negoziabile». Come precisa una nota della Segreteria di stato: per un futuro riconoscimento della Fraternità «è con dizione indispensabile il pieno riconoscimento del concilio Vaticano II» (n. 2). In riquadro i testi relativi alle posizioni negazioniste del vescovo lefebvriano R. Williamson (pp. 72-73).