Con la morte di Silvio Berlusconi, il 12 giugno 2023, s’avvia un nuovo processo di transizione del sistema politico italiano.
La formazione dell’Europa moderna s’intreccia con il cammino storico di religioni e confessioni diverse. Il pluralismo confessionale e religioso è un dato che non spunta come una novità di recente apparizione, bensì affonda le radici in un passato anche remoto.
Il convegno organizzato recentemente da Marcello Pera intende saldare cultura e politica su una questione – la nazione – che appare di grande attualità.
Il 9 maggio, Oleksandra Matvijchuk, responsabile del Centro per le libertà civili – l’organismo ucraino vincitore con il russo Memorial del Nobel per la pace nel 2022 – ha pronunciato nella Judenplatz di Vienna il «Discorso all’Europa», edizione 2023, serie iniziata nel 2019 con la partecipazione di Timothy Snyder. Con il titolo «Non c’è pace senza libertà, non c’è giustizia senza legge», la giurista e attivista per i diritti umani ucraina ha sottolineato l’importanza della solidarietà internazionale anche dal punto di vista giuridico rispetto a quanto sta accadendo nel suo paese. Un’importanza cruciale per il futuro stesso dell’Europa (nostra traduzione dall’inglese, bit.ly/3P8r68c; red.).
Con Athenagoras Fasiolo, vescovo di Terme e ausiliare della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, abbiamo parlato dell’impatto di questa situazione sulle comunità religiose ortodosse in Italia.
È «tempo di mettere da parte le dispute della campagna elettorale e di raggiungere l’unità e la solidarietà intorno ai sogni della nostra nazione». Con questa frase a dir poco paradossale il rieletto (per la terza volta) presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, dimostra l’ormai totale perdita di connessione con la realtà, che tuttavia non gli ha impedito (con alcuni accorgimenti democraticamente poco ortodossi) di rivincere le elezioni, benché al secondo turno.
Se una musulmana ama un non-musulmano, a chi va la precedenza?
Per farsi un’idea corretta del cristianesimo contemporaneo, in continuo confronto con la cultura laica, è opportuno conoscere il rapporto conflittuale che in epoca antica si ebbe tra paganesimo e cristianesimo e che portò alla realizzazione di svariati scritti da entrambe le parti.
Il giorno in cui ho visto per la prima volta Rapito di Marco Bellocchio, ero stata alla mattina a messa e casualmente si celebrava proprio un battesimo. Il celebrante aveva esordito dicendo che il primo segno della croce ce lo fa sempre qualcun altro.
Ormai quasi quarant’anni fa osavo sostenere «che la teologia, fra tutte le scritture, è quella che dà senz’altro il piacere più grande».
I frequenti riferimenti della memoria ecclesiale testimoniano il rilievo dello scolopio Ernesto Balducci (1922-1992) nella vicenda dell’Italia postconciliare.
Marcello Zago «è stato una grande personalità della Chiesa nella seconda metà del Novecento.
Tra gli effetti collaterali del cammino sinodale che la Chiesa sta percorrendo dal 2021 rientra anche l’invenzione di Sinodino.
Nel giro di pochissimi anni il nostro paese è destinato a diventare meno popolato e molto più vecchio.
Finalmente, si potrebbe dire, un uomo è il protagonista dell’ultimo romanzo di Mariapia Veladiano; perché finora di uomini ce ne sono stati, ma non con un ruolo di primo piano.
Il testo presenta oggi, a distanza di un certo tempo (molto, se si considera l’accelerazione degli ultimi decenni), i connotati di un’anticipazione profetica.
Negli ultimi 40 anni pochi italiani hanno cambiato la propria intenzione di voto. Nemmeno al sopraggiungere del «terremoto di Tangentopoli».
È un’analisi storica che non ha un andamento diacronico, dall’inizio del pontificato a oggi, bensì esamina diversi aspetti del pontificato, uno per ognuno dei 13 capitoli.
In pieno Ottocento un nuovo personaggio invade le pagine della grande letteratura: è l’adolescente.
Con questa raccolta di saggi, Moltmann risponde a una serie di problematiche i cui interrogativi vanno da come si è passati dal mondo cristiano a quello occidentale e da questo al mondo moderno globalizzato.
Più di 20 anni dedicati. Un tempo lungo, dove prevaleva l’altro, di cui oggi egli è il «vero» interprete. Un fiume in piena affidato alla sua personale memoria, che va oltre quella dei testi ufficiali, perché questo genere letterario non è un’indagine storica.
Un’indagine che ci si augura venga approfondita e metabolizzata nei luoghi istituzionali, a iniziare dalle facoltà teologiche.
Il volume merita d’essere analizzato a partire dalla sua struttura, che prevede 4 parti in cui il Concilio viene letto nel suo essere «discorso performativo», pratica simbolico-reale che produce effetti sui suoi protagonisti.
Andrea Tornielli ha «deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi», e di scrivere «un resoconto ordinato» della vita di Gesù per noi, cristiani del XXI secolo.
Due recenti notizie associano i gesuiti alla Bolivia. La prima è la scomparsa a Barcellona del religioso catalano Víctor Codina, 91 anni, di cui 36 (1982-2018) trascorsi nel paese andino.
Fra pochi giorni verrà reso noto il testo del Documento di lavoro (Instrumentum laboris) per i partecipanti alla prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi.
Rapportarsi nello spazio attivando tutti i recettori per vivificare la bellezza della relazione con il creato e tra gli esseri umani.
Sono almeno tre gli aspetti che caratterizzano il documento del Dicastero per la comunicazione (DpC) Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media (28.5.2023).
Modelli di algoritmi e d’intelligenza artificiale (AI secondo l’acronimo largamente in uso nelle aree anglofone e non solo) sono presenti nelle vite di tutti noi da decenni. Il cambiamento però a cui stiamo assistendo negli ultimi anni e in particolare negli ultimi mesi consiste nella loro diffusione di massa.
Le elezioni che il 14 maggio in Thailandia hanno dato la vittoria al Move Forward (Phak Kao Klai) del giovane Pita Limjaroenrat potrebbero avviare il paese del sorriso verso una nuova fase della sua tormentata storia moderna.
«Se il 2021 era stato l’anno del rimbalzo fuori dalla crisi pandemica, il 2022 avrebbe dovuto rappresentare l’anno della normalizzazione ». E invece sembra proprio che «i cigni neri» diventino la norma: lo scoppio della guerra in Ucraina ha nuovamente e repentinamente cambiato il quadro. Nel 2023 ci sono segnali positivi, come la «crescita del settore delle costruzioni», la «ripresa del turismo e, più in generale, [il] desiderio delle persone di tornare alla vita sociale di sempre». Ma ci sono anche segnali negativi, come l’aumento dei prezzi e in particolare dell’inflazione, «fenomeni che non si osservavano dagli anni Ottanta». E «un’inflazione dell’8% per un anno intero equivale alla perdita di potere d’acquisto di una mensilità» per le famiglie. Sono quindi necessari interventi di politica monetaria ma anche politiche di contrasto delle debolezze strutturali dell’Italia che, anche grazie al PNRR, potrebbero venire sanate: la fragilità idrogeologica del territorio (l’alluvione in Romagna e il cambiamento climatico in generale sono un allarme non più ignorabile) e il gravissimo declino demografico, per contrastare il quale il tempo si è fatto molto breve.