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Attualità

Attualità, 10/2013

Papa Francesco - Ai vescovi italiani: Lo stile pastorale

Redazione
Della LXV Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, che si è svolta a Roma dal 20 al 24 maggio, l’incontro tra i vescovi e il nuovo papa rimane l’immagine più significativa. L’assemblea si è occupata di diverse altre cose, naturalmente: dallo sviluppo degli orientamenti pastorali del decennio, dedicati al tema educativo, e qui approfonditi da mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, con una relazione sul ruolo, i percorsi formativi e le scelte degli «educatori nella comunità»; alla decisione del titolo del V Convegno ecclesiale nazionale, che si terrà a Firenze nel 2015, proposto e approvato così: «In Cristo Gesù un nuovo umanesimo»; alla prolusione del card. Bagnasco, come sempre ricognitivo dell’attualità della vita ecclesiale e civile.

Italia - Chiesa e mafia: Pino Puglisi, prete e martire. È stato beatificato il parroco di Brancaccio

F.M. Stabile
Ero già nel seminario maggiore di Palermo quando vi entrò Pino Puglisi. Anche se era due anni più anziano di me, eravamo nello stesso corso teologico. Dopo l’ordinazione presbiterale le nostre strade ebbero percorsi diversi, ma rimasero la stima e l’affetto. La mia rilettura all’indietro La vera riscoperta dell’intensa spiritualità e pastoralità di Puglisi l’ho fatta dopo la sua morte, quando sono stato nominato dal card. Salvatore De Giorgi delegato arcivescovile nella commissione diocesana che aveva il mandato di richiedere l’apertura del processo canonico per il riconoscimento dell’uccisione di Puglisi, per opera della mafia, come martirio cristiano. Fu in quell’occasione che, approfondendo tutte le carte di Puglisi e prendendo contatto con coloro che da lui erano stati formati e guidati, è nata in me la convinzione profonda della grandezza umana e cristiana di questo piccolo uomo, passato quasi inosservato ai mezzi di comunicazione sociale, ma che aveva tessuto una rete intensissima di relazioni umane e lasciato una profonda traccia di Vangelo in chi lo aveva conosciuto.

Don Pino Puglisi martire: Dono e giudizio per la Chiesa

G. Brunelli
Don Pino Puglisi è stato proclamato beato dalla Chiesa il 25 maggio a Palermo. Hanno preso al rito parte oltre 80.000 persone; tra loro 40 vescovi, un migliaio di sacerdoti. Il testo della lettera apostolica, firmata da Benedetto XVI nel giugno del 2012 (cf. Regnoatt. 14,2012,457), circa l’elevazione agli onori degli altari del parroco di Brancaccio, ucciso da Cosa nostra il 15 settembre 1993, è stato letto dal card. Salvatore De Giorgi, delegato da papa Francesco, durante la celebrazione presieduta dall’arcivescovo della città, il card. Paolo Romeo. «Con la nostra autorità apostolica, concediamo che il venerabile servo di Dio Giuseppe Puglisi, presbitero diocesano, martire, pastore secondo il cuore di Cristo, insigne testimone del suo regno di giustizia e pace, seminatore evangelico di perdono e riconciliazione, sia d’ora in poi chiamato beato e che si possa celebrare la sua festa ogni anno il 21 ottobre, nei luoghi e nei modi stabiliti dal diritto».

Padova - Facoltà teologica: Famiglia, la solitudine e l'educare

P. Zampieri
L'educazione nella famiglia e da parte della famiglia è diventata un’arte difficile, tanto più che la famiglia oggi è rimasta sola in questo compito. Si tratta di una solitudine innanzitutto sociale, laddove la società consumistica pone al centro l’individuo e la soddisfazione dei bisogni dei singoli anziché la cellula fondamentale che è la famiglia, con il rapporto uomo-donna e la relazione genitori-figli. Si sta inoltre sfaldando il triangolo classico dei grandi soggetti educativi: la scuola fatica a essere formativa per gli alunni, la famiglia diventa iperprotettiva nei confronti dei figli e la comunità cristiana diventa «atmosferica» e affettiva per i ragazzi, fin quando la frequentano. La società crea individui, i legami si allentano e si frammentano, la famiglia fatica a costruire storie stabili e stabilizzanti per i figli.

Emilia - Un anno dal terremoto: dov'era e com'era. Le prospettive di ricostruzione delle chiese

E. Pirazzoli
Ci sono convegni «che non si sarebbero mai voluti fare»: così Adriano Guarnieri, vicepresidente della Fondazione Lercaro di Bologna, ha salutato l’apertura dei lavori della giornata di studi dedicata a «Chiese e terremoto. Prospettive di ricostruzione», organizzata per il 16 maggio, a un anno dal sisma emiliano, a Bologna, presso la sede di Dies Domini – Centro studi per l’architettura sacra e la città. Più di un giornalista lo ha definito il «terremoto delle chiese» o «dei campanili » e in effetti le immagini di diversi orologi dei campanili fermi alle 4.03 del 20 maggio 2012 sono diventate il simbolo dei danni subiti dalle molte cittadine e frazioni colpite dalle scosse. Le chiese, ma anche le rocche, le torri civiche e poi i capannoni delle fabbriche, oltre alle abitazioni. Il terremoto ha sconvolto la Bassa padana, il suo tessuto produttivo e quello sociale, soprattutto per il suo essere completamente inatteso (Cf. Regno-att. 12,2012,367ss.).

Fragilità: Dio fra le macerie

L. Maggi
Dio è fragile. Non può contare sulla nostra adesione incondizionata. È sottoposto continuamente alla severa verifica del suo operato, alle nostre valutazioni sui vantaggi della relazione con lui. E quando i conti non tornano, perché Dio ci delude e risulta inadempiente, noi non gli rinnoviamo il contratto. Le ragioni di tale licenziamento in tronco possono essere serissime; e, tuttavia, il fatto di poter decidere di smettere di credere in lui e di poter recidere il patto, mette in chiara luce come sia inadeguata l’immagine classica di un Dio onnipotente. Egli è piuttosto un lavoratore precario, costretto a rinegoziare continuamente il contratto stabilito con noi.

Milano - Bartolomeo I: Su Costantino e sulla libertà

G. Bernardelli
Due giorni di incontri all’insegna del tema della libertà a 1.700 anni da quell’Editto di Milano che segnò la fine delle persecuzioni dei cristiani nell’Impero romano. Ma anche un’occasione per rendere visibile il salto di qualità nell’ecumenismo che la presenza ormai di tanti immigrati di confessione cristiano-ortodossa chiede anche alla Chiesa italiana. Si può riassumere così la visita che il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha compiuto a Milano nei giorni 15 e 16 maggio su invito dell’arcidiocesi.

Irlanda - Chiesa: un'Irlanda postcattolica? Il rinnovamento non verrà da piani e programmi importati

D. Martin
Sono entrato in seminario a Dublino nell’ottobre del 1962, una settimana prima dell’apertura del concilio Vaticano II. L’inverno del 1962-1963 fu particolarmente rigido e il nostro seminario era un luogo molto freddo, non solo dal punto di vista climatico. I miei ricordi sono un edificio e una routine, una disciplina e una forma di vita che sembravano aver attraversato immutate i decenni. Anche a un non rivoluzionario, tutto questo sembrava molto lontano dal mondo che avevo appena lasciato e nel quale i miei amici vivevano e crescevano. Ma a noi si chiedeva di non vivere e pensare come loro. Si dovevano fare le cose come si erano sempre fatte. La Chiesa cattolica era immutabile, ma stava per cambiare. Per decenni l’Irlanda è stata considerata uno dei paesi più profondamente e saldamente cattolici del mondo. Oggi si trova a essere, insieme ad altre parti dell’Europa, un paese «post-cattolico». Ognuno ha la propria definizione del termine, ma esso contiene in sé un riferimento ineludibile al cattolicesimo che è stato rimosso. Il cattolicesimo irlandese ha una storia e una cultura assolutamente uniche. Il rinnovamento della Chiesa irlandese non verrà da piani e programmi importati: deve scaturire dal suo interno.

Albania - Diario: il sapore del pane. Un volontario in Mirdita. Chi emigra e chi rimane

S. Bittesnich
Avendo finito da poco di leggere Mattatoio n. 5 ho una gran voglia di abusarne con le citazioni. Penso che una delle frasi più riuscite sia: «Così va la vita». Applausi a Kurt Vonnegut. L’altro giorno sono tornato in Albania, e in aereo pensavo a tutti quelli che mi hanno chiesto cosa si faccia qui. In realtà non c’è molto da dire sulla miseria. Questa è una citazione. L’originale sarebbe: non c’è molto da dire su un massacro. Ad ogni modo, non c’è molto da dire neanche sull’uomo. Lo stipendio medio in Albania gira intorno ai 200 euro, che non è un modo di dire «la gente crepa di freddo e di fame». Oltre a uno stipendio/guadagno subentrano l’agricoltura e l’allevamento di sussistenza per chi possiede un poco di terra; questo al Nord arretrato, Mirdita, Tropoja, le regioni povere, mentre al Sud si vive meglio per la maggiore industrializzazione. Ma anche qui, in Mirdita, nessuno muore di fame, chi non ha bestiame forse la soffre un poco, ma l’Occidente è troppo vicino perché la situazione peggiori. Con quei 200 euro, comunque, un albanese mantiene un benessere consono a cultura e tradizione.

Vietnam - Chiesa cattolica: non è un paese per pigri. Intervista a mons. P.N. Van Kham

M. Mattè
Incontro mons. Pierre Kham al Centro pastorale diocesano di Thành- Phô Hô Chí Minh (Saigon), dove risiede. Uno dei cantieri che tappezzano la capitale economica del Vietnam, e la tengono sveglia giorno e notte, è all’opera sugli edifici del Centro, andando a ricuperare le strutture parzialmente restituite alla diocesi. Anzitutto per dare accoglienza ai seminaristi che nei prossimi anni aumenteranno di numero; poi per ospitare le diverse iniziative pastorali rese più agevoli dal mutato atteggiamento degli amministratori locali e da un’evoluzione politica generale nel paese.

America Latina - Bioetica: riconoscere la vulnerabilità. Intervista al teologo M.F. dos Anjos

M. Castagnaro
Il redentorista p. Marcio Fabri dos Anjos è docente emerito della Facoltà di Teologia Nossa Senhora da Assunção, professore di Etica cristiana all’Istituto São Paulo di Studi superiori e nel Programma di specializzazione in bioetica dell’Università di São Camilo a São Paulo nonché membro del Comitato di bioetica del Consiglio di medicina dello stato di São Paulo.

Paraguay - Elezioni: Tornano i colorados

M. Castagnaro
I «vertici corrotti del Partito liberale radicale autentico (PLRA) hanno deciso di entrare dalla finestra al governo per 10 mesi e rinunciato a farvi ingresso dalla porta principale per cinque anni». Domingo Laíno, storico leader liberale contrario alla scelta del suo partito di attuare nel giugno dello scorso anno il «golpe parlamentare » per sostituire il presidente Fernando Lugo col vicepresidente (liberale) Federico Franco (Regno-att. 18,2012,628), ha riassunto così il risultato delle elezioni presidenziali e politiche del 21 aprile, vinte dall’imprenditore Horacio Cartes.

Africa - Somalia: La transizione ora fa sperare

D. Maggiore
Quella della Somalia è una transizione infinita? Il timore inconfessabile degli osservatori internazionali si è ridotto negli ultimi mesi, nonostante che la guerra civile, che ha letteralmente distrutto lo stato del Corno d’Africa, duri ormai da 22 anni. Un summit a Londra L’occasione più recente per guardare al futuro è stata la conferenza di Londra dello scorso 7 maggio. Nel discorso inaugurale, il presidente somalo Hassan Shaikh Mohamud ha paragonato il suo paese a un albero appena piantato. Il comunicato finale della conferenza, a cui hanno partecipato più di 50 paesi, chiarisce in quale contesto dovrà mettere radici.

Madagascar - Chiese e istituzioni: Se gli ex presidenti…

D. Maggiore
La «grande isola» dell’Oceano indiano potrebbe tornare nella tempesta. In Madagascar le elezioni pensate per concludere la crisi istituzionale iniziata nel 2009 sono fissate, nel momento in cui questo articolo va in stampa, al 24 luglio. Ma sul voto pesa l’annunciata sospensione dei finanziamenti della comunità internazionale, mentre il dibattito interno si infiamma di nuovo. L’ultimo fattore di discordia è la candidatura di Andry Rajoelina, trentanovenne presidente di transizione arrivato al potere nel 2009, dopo un golpe dell’esercito contro il suo rivale Marc Ravalomanana, oggi in esilio. A gennaio Rajoelina aveva annunciato che – come il suo avversario – non si sarebbe presentato alle presidenziali. All’inizio di maggio, il ripensamento: dopo la candidatura di Lalao Ravalomanana, moglie dell’ex capo dello stato, il giovane leader ha accusato il predecessore di non rispettare i patti. Tra gli oltre 40 candidati, anche un altro ex-presidente, Didier Ratsiraka, estromesso dal potere nel 2002 da Ravalomanana.

Per un'identità comunicativa. A colloquio con G. Ferretti sul futuro della Chiesa di papa Francesco

S. Numico
La conversazione con Giovanni Ferretti ha preso le mosse dal volume che il sacerdote e filosofo torinese ha pubblicato all’inizio del 2013 per i tipi di Cittadella editrice e intitolato Il grande compito. Tradurre la fede nello spazio pubblico secolare (pp. 160, € 13,80). È un libro agile, con pagine facilmente assimilabili, altre più intensamente impegnate in un percorso filosofico e teologico, che parte dal presupposto che per evangelizzare oggi sia imprescindibile «tradurre la fede nel linguaggio della cultura secolare moderna, pena il mancare del tutto il suo obiettivo, perché il messaggio risulterà incomprensibile e quindi incomunicabile e incomunicato».

Armonia di una tradizione. Esce in Italia il primo volume de La Chiesa ortodossa russa

I. Alfeev; K. Koch
Pubblichiamo le presentazioni del card. Kurt Koch (presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani) e del metropolita Ilarion Alfeev (presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca), al volume La Chiesa ortodossa russa. L’opera, pubblicata in Italia per i tipi delle Edizioni dehoniane Bologna (EDB) a firma dello stesso metropolita Alfeev, succeduto nell’incarico a Cirillo, oggi patriarca della Chiesa ortodossa russa, è prevista in quattro volumi di taglio: storico (1o volume), dottrinale (2o), iconografico e architettonico (3o) e liturgico (4o).

Libri del mese - Schede - Maggio 2013

M.E. Gandolfi
I «Libri del mese» si possono ordinare indicando il numero ISBN a 13 cifre: - per telefono, chiamando lo 049.8805313; - per fax, scrivendo allo 049.686168; - per e-mail, all'indirizzo vendite.dirette@dehoniane.it - per posta, scrivendo a Centro Editoriale Dehoniano, via Nosadella 6, 40123 Bologna.

Torino, oltre Babele

M.E. Gandolfi
Un ironico calendario ha fatto sì che il fine settimana conclusivo del 26o Salone del libro di Torino cadesse nella festività di Pentecoste. Quell’affollarsi di visitatori negli stand, le pile di volumi, i microfoni sovrapposti delle continue presentazioni di scrittori e di testi poteva in effetti suggerire l’immagine di una Babele della parola scritta e parlata – e qualche illustre detrattore ha puntato a quest’unica faccia della kermesse, liquidandola come un’inutile chiacchiera salottiera –. Tuttavia, senza troppo forzare il paragone, il libro ha ancora la capacità d’essere un messaggio che chi frequenta il Salone, pur con motivazioni diverse le une dalle altre, ode ciascuno nella propria lingua.

Italia - Cinema - Nel dopoguerra: don Camillo contro Umberto D. Andreotti e la cinematografia

T. Subini
I principali media italiani hanno preso commiato da Andreotti, morto il 6 maggio scorso, definendolo «il Divo», titolo del film dedicato alla sua figura da Paolo Sorrentino nel 2008. Il soprannome datogli da Mino Pecorelli (uno dei tanti affibbiati al senatore a vita nel corso della sua lunghissima carriera politica) è stato scelto da Sorrentino per il suo duplice significato: da un lato sottolinea l’origine quasi divina della sua longeva carriera politica, dall’altro il divismo con cui Andreotti ha attraversato gli ambienti mondani della società più in vista, con particolare riferimento proprio a quelli del cinema.

Morte di Emilio Castro

D. Sala

Serbia – Chiesa ortodossa, Kosovo, Unione Europea

D. Sala

CEC - Papa copto e gran muftì d’Egitto

D. Sala

Siria – Vescovi rapiti

D. Sala

Italia – Sinodo luterano

D. Sala

Pedofilia

L. Accattoli

Insediamento a San Giovanni

L. Accattoli

Gruppo di cardinali per il governo

L. Accattoli

Francesco alle suore americane

L. Accattoli

Lefebvriani

L. Accattoli

Il Concilio e chi vuole «andare indietro»

L. Accattoli

Austerità «francescana»

L. Accattoli

A Napolitano rieletto

L. Accattoli

Rapimento vescovi ortodossi in Siria

L. Accattoli

Necessità dello IOR?

L. Accattoli

Nuovi movimenti religiosi: Fenomeno globale. Secolarizzazione, risveglio religioso, fondamentalismo

J. Casanova
I nuovi movimenti religiosi – evangelicali, pentecostali e carismatici – sono diventati nella geografia del cristianesimo globale la seconda famiglia per numero dopo i cattolici, e sono ancora in gran crescita nelle regioni del Sud del mondo. Comprenderne la natura significa mettere in discussione sia la teoria tradizionale della secolarizzazione sia la categoria del fondamentalismo, poiché né l’una né l’altra sono in grado di spiegare queste moderne forme di religione; una corretta comprensione dei processi di deconfessionalizzazione, individualizzazione e crescita del pluralismo religioso consente invece una lettura del fenomeno contestualmente a quelli paralleli di globalizzazione e urbanizzazione. In una prospettiva sociologica, la risposta più valida che una Chiesa cattolica che si pensi «universale» può dare alla sfida di questa presenza sta nella promozione del ruolo femminile e del pluralismo al proprio interno.

Pentecostalismo in Africa: empowerment

D. Sala

In America Latina: nuova forma della fede

D. Sala

In Asia: la Chiesa si fa interrogare

D. Sala

Don Andrea Gallo (1928-2013): La strada di un prete. Amore per i marginali fino alla contraddizione

G. Brunelli
Solo un ricordo. Non so dopo quanti anni sono ritornato a San Benedetto al porto a Genova. Della comunità di accoglienza di don Andrea Gallo mi ero occupato a partire dal 1986, quando si intensificò il rapporto tra la vista Il Regno e il nascente Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA). Seguirono una serie di convegni realizzati assieme e incontri tra la metà degli anni Ottanta e tutti gli anni Novanta. Poi la collaborazione è stata meno intensa, più occasionale. Molti dei fondatori storici delle comunità sono diventati anche personaggi televisivi. Hanno cercato strade diverse. Non sempre fruttuose. Sempre contraddittorie, come capita a chi sperimenta. Da scrutare con curiosità e attesa.

La porta e la chiave. Sull'Anno della fede

P. Stefani
Se si consulta un dizionario dei simboli a proposito del termine «porta» si leggeranno, più o meno, queste parole: essa rappresenta il luogo di passaggio fra due stati, fra due mondi, fra il conosciuto e l’ignoto, tra la luce e le tenebre. La porta è un varco aperto sul mistero. Essa ha un valore dinamico e psicologico, in quanto non solo indica un passaggio ma si trasforma in invito a superarlo. Per questo può facilmente alludere anche a un viaggio verso l’aldilà. La porta è anche un simbolo ambivalente, è connessa a un entrare ma anche a un uscire, è aperta o è chiusa.

Crisi sociale in Spagna: la Chiesa oltre l’azione caritativa

J.I. Calleja

Francesco Canova. Un medico cristiano creativo e sconosciuto

L. Accattoli
Racconto stavolta la scoperta – su provocazione altrui – di un protagonista della Chiesa italiana da me in precedenza ignorato: Francesco Canova (1908-1998), fondatore del Cuamm di Padova. Non voglio giustificare quella lunga ignoranza che è un dettaglio della sconoscenza reciproca che affligge equamente le varie componenti della nostra comunità, forse a motivo della ricchezza di esperienze che la caratterizza. Una ricchezza che ci fa distratti nella percezione e pigri nella divulgazione. La mia ignoranza del Canova era clamorosa dal momento che da sempre faccio informazione e sono un cercatore di storie di vita. È capitato dunque che non potessi dire di no a chi mi propose – nel 2011 – di scrivere un profilo del Canova. Non che ignorassi il Cuamm, ma non avevo percepito che nel suo fondatore avrei potuto trovare un uomo significativo per me.

Il Regno Attualità 10 2013. La rivista completa in un unico file pdf

Redazione
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