Attualità, 10/2013, 15/05/2013, pag. 273
Emilia - Un anno dal terremoto: dov'era e com'era. Le prospettive di ricostruzione delle chiese
Ci sono convegni «che non si sarebbero mai voluti fare»: così Adriano Guarnieri, vicepresidente della Fondazione Lercaro di Bologna, ha salutato l’apertura dei lavori della giornata di studi dedicata a «Chiese e terremoto. Prospettive di ricostruzione», organizzata per il 16 maggio, a un anno dal sisma emiliano, a Bologna, presso la sede di Dies Domini – Centro studi per l’architettura sacra e la città. Più di un giornalista lo ha definito il «terremoto delle chiese» o «dei campanili » e in effetti le immagini di diversi orologi dei campanili fermi alle 4.03 del 20 maggio 2012 sono diventate il simbolo dei danni subiti dalle molte cittadine e frazioni colpite dalle scosse. Le chiese, ma anche le rocche, le torri civiche e poi i capannoni delle fabbriche, oltre alle abitazioni. Il terremoto ha sconvolto la Bassa padana, il suo tessuto produttivo e quello sociale, soprattutto per il suo essere completamente inatteso (Cf. Regno-att. 12,2012,367ss.).
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.